giovedì 29 settembre 2011

Millefoglie ai tre croccanti con bavarese al melone

L'altro ieri ho comprato un melone mantovano igp, profumatissimo, così ho pensato di usarlo per fare la mia prima bavarese...

Millefoglie ai tre croccanti con bavarese al melone
Per il bavarese (4 porzioni):
200 gr di melone mantovano igp già pulito
100 gr di latte (io avevo quello parzialmente scremato)
100 gr di panna fresca da montare
1/2 baccello di vaniglia
30 gr di zucchero di canna
6 gr di colla di pesce (3 fogli)

Per il croccante alle mandorle:
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai d'acqua
3 cucchiai di mandorle a lamelle

Per il croccante al sesamo:
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio d'acqua
2 cucchiai di sesamo

Per il croccante ai pistacchi:
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio d'acqua
2 cucchiai di pistacchi



Per il bavarese: mettete in ammollo la colla di pesce in acqua molto fredda e laciatela ammorbidire completamente (10'). Nel frattempo mettete il latte in un pentolino con i semini della bacca di vaniglia e la bacca, scaldatelo senza farlo bollire. Strizzate bene la colla di pesce e unitela al latte caldo: mescolate fino a completo scioglimento, poi filtrate il tutto con un colino a maglie fitte e lasciate intiepidire.
Tagliate il melone a pezzetti e frullatelo con lo zucchero (se volete una bavarese più cremosa frullatelo anche con il minipimer). Versatelo in una ciotola capiente.
Montate la panna (non troppo ferma).
Unite alla purea di melone il latte ormai freddo e la panna montata. Mescolate con una spatola fino ad ottenere un composto omogeneo e senza grumi. Versate negli stampini individuali e versatevi il composto. Lasciare in frigo almeno 3 ore (la cosa migliore è farlo la sera prima).
Quando dovete sformarlo, immergetelo nell'acqua calda di modo che si stacchi più velocemente.

Per il croccante: tostate separatamente le mandorle a lamelle, il sesamo e i pistacchi interi che poi frullerete.
Il procedimento da seguir è il seguente per ogni tipo di croccante da preparare (io li ho preparati in tre round diversi così potevo controllare bene che lo zucchero caramellasse al punto giusto, ma se siete più esperte potete mettere sul fuoco tre pentolini diversi!):
Mettete in una casseruola lo zucchero e l'acqua. Lasciate che lo zucchero caramelli, quindi aggiungete le mandorle/il sesamo/i pistacchi (a seconda del croccante che state facendo). Mescolate un attimo e versate il tutto su un foglio di carta-forno, coprite con un altro foglio di carta-forno e passateci sopra con un mattarello per appiattirlo. Con un coppapasta date la forma che volete al croccante così quando si raffredda avete già la forma che desiderate.
Mettete qualche minuto in frigo "impacchettato" nei due fogli di carta-forno, quindi toglietelo e le voilà ecco il vostro disco (o qualsiasi forma vogliate!) di croccante.

Componete la millefoglie: base di croccante alle mandorle - bavarese - croccante ai pistacchi - bavarese - croccante al sesamo - bavarese...una goduria!!!

Ho messo poco zucchero nella bavarese perché il melone era molto dolce e servendolo con il croccante non volevo che il dolce fosse stucchevole. Così era molto calibrato, ma la quantità di zucchero dipende dalla dolcezza del melone e dai vostri gusti :)!

Risotto integrale con la zucca in cestini di formaggio Selva

Per 2 persone:
120 gr di riso integrale (tempo di cottura 45')
una fetta di zucca mantovana
1/2 spicchio d'aglio rosa
rosmarino
1 gambo di sedano
1 cipolla di tropea
Formaggio Selva


Accendete il forno a 160°C. Pulite la zucca e tagliatela in grossi pezzi che metterete in forno in una pirofila. Lasciate cuocere la zucca finché non risulterà morbida, quindi toglietela dal forno e passatela con il passaverdure (purea di zucca).
Intanto che la zucca cuoce, mettete a bollire dell'acqua con dentro la cipolla e il gambo di sedano, quando bolle, salatela e buttate il riso. Fatelo cuocere per 30'.

Preparate i cestini di formaggio Selva (o di parmigiano): grattugiate il formaggio. Stendete un foglio di carta-forno sulla placca da forno e mettete 2-3 cucchiai di formaggio dandogli la forma di un disco pressandolo un po' con il cucchiaio. Con lo stesso procedimento fate un altro disco.
Infornate a 160°C per 5'-7' o fino a quando il formaggio sarà sciolto. Toglietelo dal forno. Ed ora il trucchetto: tagliate la carta- forno per separare i due dischi, prendetene uno e capovolgetelo sopra una coppetta da macedonia e dategli la forma del cestino. Fate così anche per l'altro disco. Lasciate che si solidifichino.

Passati i 30', scolate il riso tenendo da parte l'acqua di cottura. In una casseruola versate un po' di olio al rosmarino (preparato frullando un po' di rosmarino con dell'olio evo) e fatevi rosolare mezzo spicchio d'aglio. Quindi aggiungete il riso e fatelo insaporire un po' nell'olio. Aggiungete un mestolo dell'acqua di cottura del riso e la purea di zucca. Aggiungete acqua di cottura fino a quando il riso non è proto. Spegnete e mantecate con un po' d'olio al rosmarino.

Impiattate mettendo il risotto all'interno del cestino di formaggio. Completate con un pochino d'olio al rosmarino e decorate con un rametto di rosmarino.

Per chi non lo conoscesse il formaggio Selva stagionato si presenta come il Parmigiano, con la differenza che il primo è fatto sia con latte di mucca che di capra. Ha un sapore più delicato, meno pungente del Parmigiano.

La cenetta con Titta

Ieri sera cenetta con Titta, teoricamente una collega, in pratica un'amica veramente speciale!
Tre portate: un antipasto (con il quale ho bisticciato un po'...diciamo che c'è stato qualche problemino tecnico!!! Quindi lo posterò tra qualche giorno), un risottino e la mia prima bavarese...

martedì 27 settembre 2011

Cenetta in rosa: pollo al melograno con barbabietole al forno

Stasera sono andata a fare la spesa nel negozietto che c'è sotto casa mia...hanno sempre della verdura bellissima perché è si riforniscono dai contadini. Volevo comprare i fichi...alla fine sono uscita senza fichi, ma con due barbabietole e un melograno regalati. Non male direi!!! Quindi ho deciso di usarli subito. A casa avevo del pollo e così mi sono inventata questa ricettina.


Pollo al melograno con barbabietole al forno
Per 4 persone:
2 barbabietole
4 fettine di petto di pollo
1 melograno
aceto di mele
olio con peperoncino


Per le barbabietole: tagliatele a fettine e mettetele in una pirofila (o le tegliette di alluminio, io ho usato una di quelle) irroratele con 3-4 cucchiai di aceto, un cucchiaio di olio piccante e un po' di sale. Infornate a 160°C a forno anche freddo per un'oretta.

Per il pollo: sbucciate il melograno, prendetene la metà e frullatelo, estraete il succo passandolo al colino. Metà tenetelo da parte e l'altra metà frullatela con il minipimer con un po' d'olio evo (olio al melograno).
In una padella mettete un po' d'olio al melograno e qualche chicco (che ho scoperto stasera si chiama "arillo").
Quando l'olio è caldo mettere il pollo, salare, pepare e lasciar colorire, quindi girarlo, aggiungere il succo di melograno che avete tenuto da parte. Aggiungete ancora un pizzichino di sale e una macinata di pep e asciate consumare un pochino il sughetto.

Impiattate le barbabietole e il pollo con il suo sughetto e completate con un pochino di olio al melograno.
Vi stupirà!

Crème Caramel

La sera in cui ho fatto il risotto con quartirolo e cipolline caramellate mi era avanzato un bel po' di latte e visto che a colazione non lo bevo mai ho pensato a cosa potessi fare per usarlo...volevo qualcosa di goloso...e così mi sono detta: "Perché non provare a fare il crème caramel?!". Ho guardato un po' di ricette e alla fine ho fatto a modo mio come sempre e devo dire che il risultato è stato superiore alle aspettative...cremoso al punto giusto, il caramello leggermente amarognolo che contrasta con il dolce della crème...squisito!!!

Crème caramel
Per 6-7 porzioni
350 ml di latte (io avevo quello parzialmente scremato)
50 ml di panna fresca
2 uova + 1 rosso
100 g di zucchero + 80 g
½ bacca di vaniglia


Mettete in un pentolino lo zucchero (80g) con un cucchiaio d’acqua e lasciate che si caramellizzi a fuoco dolce. Quando è pronto versatelo negli stampini e roteandoli cercate di farlo scivolare anche sulle pareti degli stampini (fate attenzione che il caramello è bollente e se usate gli stampini di metallo fate attenzione perché diventano subito bollenti anche loro quindi teneteli con uno strofinaccio da cucina o qualcosa che vi protegga le manine!).
Mentre aspettate che lo zucchero imbrunisca, mettete in una casseruola il latte, la panna e i semini della bacca di vaniglia e la bacca intera e portate a ebollizione stando attente che non strabordi tutto J!
Mentre zucchero e latte si fanno gli affari loro montate le uova con lo zucchero usando le fruste finché il composto diventi bianco e spumoso. Quindi, quando il latte bolle, versarlo tutto insieme, facendolo passare attraverso un colino a maglie fini, dentro le uova montate. Continuate a mescolare, ma questa volta con la frusta a mano. Versate il composto negli stampini in cui avete messo il caramello.
In una teglia o una pirofila di porcellana disponete i vostri crème caramel, aggiungete acqua calda sul fondo del recipiente fino ad 1/3 dell’altezza degli stampini per farli cuocere a bagnomaria. Infornate in forno (statico) già caldo a 180°C per 25 minuti. Quindi togliete tutto dal forno e lasciateli raffreddare nel loro bagnomaria. Quando sono freddi riponeteli in frigo fino al momento di servire. I realtà a me piace tirarli fuori un’oretta prima perché mi piacciono di più a temperatura, ma dipende dai gusti ;)!

Risotto con quartirolo e cipolline di Tropea caramellate

Domenica scorsa ho trovato un banco di verdure freschissime e come dico io "vere" (perché a volte quelle che si comprano nei supermercati non hanno molto sapore!) e ho provato delle cipolline di Tropea piccole piccole. L'idea fin da subito era di farle caramellate, ma con cosa!? Poi mi sono ricordata che avevo del quartirolo lombardo buonissimo e così è nato questo risottino, semplice semplice, ma molto saporito.

Risotto con quartirolo e cipolline di Tropea caramellate
Per 4 persone:
240 g di riso carnaroli
4 cipollotti rossi
1 gambo di sedano (io lo avevo rosso)
90 g di quartirolo lombardo dop
8-12 cipolline di Tropea (dipende dalla grandezza)
1 bicchiere di latte
1 cucchiaio di zucchero di canna


Per il risotto: fate bollire il riso per la metà del tempo di cottura necessario in acqua leggermente salata (perché il quartirolo poi è molto saporito!) e un gambo di sedano se vi va.
Intanto che il riso bolle affettate finemente i cipollotti e metteteli a stufare in una casseruola con un velo d’olio e un po’ d’acqua. Coperchiate e lasciate cuocere finché non saranno belli morbidi (potete aggiungere acqua se si consuma).
Quando il riso è arrivato a metà cottura, scolatelo (tenete l’acqua di cottura mi raccomando!) e travasatelo nella casseruola in cui avete fatto stufare i cipollotti. Aggiungete quindi mezzo bicchiere di latte e mezzo mestolo di acqua di cottura del riso. Continuate ad aggiungere latte e acqua fino a cottura ultimata del riso. Tre minuti prima che sia pronto mettete il quartirolo tagliato a dadini e mescolate di modo che si sciolga quindi aggiustate di sale se necessario.
Quando il riso è pronto, e non troppo asciutto mi raccomando, spegnete la fiamma, coperchiate e lasciate riposare un minutino di modo che si amalgamino bene riso e formaggio.

Per le cipolline caramellate: prendete le cipolline di Tropea, sbucciatele e fatele bollire in una casseruola con dell’acqua fredda di modo che diventino morbide. Dopodiché lasciate mezzo dito d’acqua di cottura e aggiungete 1 cucchiaio di zucchero di canna e continuate a far cuocere senza coperchio finché non si sarà consumata tutta l’acqua e le cipolline saranno lucide, quindi caramellate.

Disponete nei piatti il riso e affianco, sopra o dove preferite mettete le 2-3 cipolline di Tropea…il contrasto dolce delle cipolline-salato del quartirolo è veramente fantastico!!!

lunedì 26 settembre 2011

Trenette con nocciole e bottarga di Orbetello

Un po' di tempo fa ho comprato la bottarga di cefalo, quella già grattugiata, e questa sera ho voluto provare a fare questa pasta velocissima, ma veramente deliziosa.

Trenette con nocciole e bottarga di Orbetello
Per 4 persone:
320 gr di trenette o spaghetti
una manciatina di nocciole (tonda gentile trilobata)
6-8 cucchiai di bottarga grattugiata di Orbetello (presidio Slow Food)
1 spicchio d'aglio rosa
4 cucchiai di panna fresca da cucina


Mettete a bollire l'acqua per la pasta, quando bolle salatela e buttate le trenette (o spaghetti).
Intanto in una padella mettete un pochino d'olio e lo spicchio d'aglio diviso in due. Lasciate che l'olio si scaldi un pochino e appena l'aglio inizia a sfrigolare aggiungete le nocciole che avrete tritato grossolanamente di modo da farle tostare un po'. Quindi aggiungete la panna (giusto per smorzare leggermente il sapore forte della bottarga) e un pochino d'acqua di cottura della pasta.
Scolate la pasta al dente, trasferitela nella padella, aggiungete la bottarga e ancora un mestolino d'acqua di cottura, amalgamate il tutto sempre sul fuoco.
Impiattate e servite subito.
E' veramente b u o n i s s i m a!!!
Mi raccomando non aggiungete sale perché la bottarga è già salata di suo!


Macedonia rivisitata

Come già sapete sono nuova tra i blogger e solo oggi ho scoperto quale fosse la sfida di settembre dell' MT Challenge! Così pensa che ti ripensa ho avuto l'ispirazione: adoro la frutta, ma anche il cioccolato e la frutta secca e così mi sono detta: "Perché non mettere tutto insieme in un modo un po' originale?!"...Ed ecco qui la mia macedonia, colorata, veramente buona e divertente...si mangia rigorosamente con le mani!!!


Dunque dunque...Ora vi spiego cosa c'è. Da sinistra verso destra:
- mela pink lady con cioccolato al latte e arachidi
- pesca con cioccolato fondente e mandorle
- prugna con cioccolato bianco e nocciole
- banana con cioccolato al latte e noci
- pera con cioccolato fondente e pistacchi
- arancia con cioccolato al latte e noci di macadamia.

Veramente veramente golosa!!!

domenica 25 settembre 2011

Biscotti light al cioccolato

Dosi per 15-20 biscotti:
80 g di farina di riso
60 g di farina di grano saraceno
40 g di nocciole del piemonte igp
100 g di ricotta
30 g di olio evo
50 g di zucchero di canna + un po’ per la spianatoia
1 cucchiaio di cacao amaro
25 g di cioccolato fondente in pezzi


Sbattete con le fruste elettriche lo zucchero con l’olio fino a far diventare il tutto bello lucido, aggiungere la ricotta, le farine, le nocciole precedentemente tritate non troppo finemente e il cacao amaro e i pezzetti di cioccolato. Continuate a lavorare (anche con le mani) fino ad ottenere un impasto sodo. Formate un cilindro di circa 4 cm di diametro, avvolgetelo con la pellicola trasparente e lasciare in frigo 2-3 orette o di più.
Togliete dal frigo, rotolate il cilindro nello zucchero di canna e tagliate a fettine di mezzo cm di spessore. Disponeteli sulla placca del forno rivestita di carta forno. Cuoceteli in forno preriscaldato (ventilato) a 160°C 12’ da un lato, poi rivoltateli e fateli cuocere ancora 3-4 min.
Sono buonissimi e golosissimi…e con il caffè sono divini!!!

Crema di ceci di Spello con polpo e sedando rosso caramellato

Domenica scorsa sono andata a fare un giretto da Eataly con il mio papà e visto che era avanzato un pochino di polpo bollito avevo deciso di farlo con una cremina di ceci, ma mancava qualcosa...Così appena ho visto il sedano rosso (di cui per altro non sapevo l'esistenza!) mi sono illuminata. Ed ecco qui cosa mi sono inventata.


Per 4 persone:
1/2 kg di polpo fresco
120 g di ceci secchi di Spello
1 sedano rosso
1 spicchio d’aglio rosa
Rosmarino
Sale grigio di Bretagna
Pepe
Miele d’acacia
Aceto di mele


Per la crema di ceci: mettere in ammollo i ceci per 12 ore. In una casseruola mettere un pochino d’olio, lo spicchio d’aglio tagliato a metà e un rametto di rosmarino, poi aggiungere i ceci e aggiungere acqua fino a coprirli, quindi mettere il sale di Bretagna e il pepe. Io ho aggiunto acqua ogni volta che vedevo che si consumava perché c’era scritto sulla confezione che era meglio fare così. Far sobbollire per 2 orette o finché sono teneri. Togliere l’aglio e frullare tutto con il minipimer. Mi raccomando, deve essere una crema quindi se per caso c’è troppa acqua toglietene un po’. Al limite potete aggiungerla se risulta troppo densa!

Per il polpo: fatelo bollire seguendo la ricetta "Il polpo".
Tagliare a pezzetti il cuore del sedano, condirlo con olio e sale e aggiungere il polpo bollito tiepido a pezzetti.

Per il sedano caramellato: tagliare il sedano a pezzettini tenendo da parte il cuore e metterlo in una casseruola con un cucchiaio di miele, sfumare con l’aceto di mele (non troppo mi raccomando!), far evaporare e aggiungere un po’ d’acqua, coprire con un coperchio e far stufare finche il sedano non diventa morbido. Quindi togliere il coperchio, far consumare l’acqua e all’ultimo aggiungere ancora un cucchiaino di miele così diventa bello lucido.

Disporre la crema di ceci nel piatto, al centro disporre il polpo con il sedano ed infine il sedano caramellato e un filino d’olio evo a crudo.

Polpo grigliato con maionese di patate e pomodorini confit

Per 4 persone:
1/2 kg di polpo fresco
Pomodorini tipo pachino
1 patata
1 cucchiaino scarso di capperi


Per il polpo: fate cuocere il polpo come nella ricetta "Il polpo".
Scaldate la griglia o una padella di ghisa e disponetevi sopra il polpo tagliato in grandi pezzi per qualche minuto rigirandolo più volte.

Per i pomodorini confit: dividete metà dei pomodorini in due, gli altri lasciateli interi. Disponeteli sulla placca del forno coperta con carta forno, mettete un po’ di sale, zucchero e un pochino di pepe. Infornateli in forno (ventilato) già caldo a 160°C per una mezz’oretta. Comunque controllateli di tanto in tanto di modo che non si bruciacchino troppo!

Per la maionese di patate: far cuocere la patata a vapore, schiacciatela con una forchetta e mettetela nel bicchiere del minipimer, aggiungete olio evo fino a coprire la patata, sale, pepe e qualche cappero sotto sale, io non li amo molto, ma danno corpo e grinta a questa “maionese”.

Disponete la maionese di patate a specchio sul piatto, mettete sopra il polpo grigliato e decorate con i pomodorini a metà e interi.

Polpo e patate

Per 4 persone:
1/2 kg di polpo fresco
2 patate medie
1 cucchiaio di olive taggiasche
prezzemolo


Fate cuocere il polpo come riportato nella ricetta "Il polpo".

Mentre il polpo se ne sta bel bello nella sua acqua di cottura cuocete a vapore le patate tagliate a grossi pezzi.
Quando sono pronte tagliarle in piccoli cubetti e quando sono un pochino più fredde condirle con un po’ di sale, pepe, le olive taggiasche e un pochino d’olio e il prezzemolo se piace (io non lo avevo altrimenti un pochino lo avrei messo, ma senza esagerare altrimenti il suo sapore sovrasta quello del polpo)

Quando il polpo è pronto e tagliato a pezzetti, unitelo alle patate et voilà, il polpo e patate è pronto!
Servitelo tiepido e conditelo con ancora un po' d'olio evo e sale e pepe a piacere.
Semplice, ma sempre d’effetto!

Il polpo

Sabato scorso mi sono svegliata con un pallino fisso in testa: devo provare a fare il polpo!
Mi piace tantissimo e lo avevo sempre e solo mangiato al ristorante, in più tutti mi hanno sempre detto che è semplicissimo da fare, quindi è mai possibile che una che si spaccia per una brava cuoca non abbia mai cucinato il polpo in vita sua!?...direi proprio di no :)!

Dopo aver girato 4 pescherie finalmente lo ho trovato e me ne sono andata a casa tutta felice con il mio bel polpetto nel sacchetto.

Il polpo
1 polpo fresco da 1 kg
1 tappo di sughero

Pulite il polpo: evisceratelo, privatelo di becco e occhi e battetelo con un batticarne per sfibrarlo (a me ha fatto tutto il pescivendolo fortunatamente!!).
Mettete il polpo in una pentola capace piena d’acqua fredda con un tappo di sughero (teoricamente serve per rompere l’ebollizione e massaggiare il polpo…a me non è sembrato che lo abbia massaggiato molto, ma alla fine è rimasto bello tenero e questo è l’importante!), portare a ebollizione, schiumate, regolate la fiamma e lascate sobbollire per 40 minuti, verificate comunque la cottura infilzando la base dei tentacoli con una forchetta. Spegnere la fiamma e lasciare il polpo nell’acqua di cottura per 30 minuti prima di sgocciolarlo. Quindi trasferitelo su un tagliere e riducetelo a pezzi.

Nota: Il pescivendolo mi ha detto che qualsiasi sia il peso del polpo il tempo di cottura non cambia!

Finalmente parliamo di cose serie...LE RICETTE!

Ora che a grandi linee il blog ha preso forma posso finalmente iniziare a postare i miei esperimenti culinari sperando possano farvi venire l'acquolina in bocca e la voglia di prepararli anche nella vostra adorata cucina!!!

Una piccola premessa: in cucina sono molto curiosa, quindi amo provare ingredienti nuovi e un po' ricercati: spesso compro tipi di sale particolare, spezie di ogni sorta, verdure e legumi che non si trovano proprio dappertutto, o qualsiasi altra cosa commestibile che abbia una sua peculiarità e che mi solluccheri assaggiare, quindi se in una ricetta trovate un ingrediente con un nome tanto "pomposo" non preoccupatevi se non riuscite a trovarlo, sostituendolo con lo stesso ingrediente "versione standard" sono certa che la ricetta verrà comunque buonissima...questi ingredienti un po' particolari danno quel tocco in più, ma non sono strettamente indispensabili!!!

sabato 24 settembre 2011

Cou Cou...ci sono anche io!!!

Questo blog nasce da quella che io ormai definisco la mia "crisi esistenziale settembrina". Sarà che le vacanze sono finite, si ricomincia a lavorare e si rientra a pieno ritmo nel turbillon della vita di tutti i giorni, sarà perché quando hai davanti un lungo inverno vorresti che le tue giornate fossero piene solo di quello che ami, solo di quello che ti fa sentire davvero bene, ti rilassa, ti diverte, ti appaga, ti fa sentire viva e spensierata, sta di fatto che è già il secondo Settembre che mi si ripropone il quesito amletico: "Cosa voglio davvero fare nella mia vita?! l'Ingegnere o la Cuoca?!"...
La risposta razionale è scontata: "ovviamente l'Ingegnere, che domande!? Hai studiato tanto, ti sei fatta un discreto mazzo, cosa vuoi buttare tutti questi anni di sacrifici all'aria!?".
La risposta del cuore purtroppo però viaggia su un binario completamente diverso, che con la razionalità ha decisamente poco da spartire...So solo che dopo una giornata a lavoro l'unica cosa che mi rende felice è l'idea di poter andare a casa a cucinare, quando sono sulla mia vespetta bianca penso a quale strano e ardito abbinamento potrei sperimentare e appena entro in casa mi metto subito a spignattare senza né tv né musica accese: ci siamo solo gli ingredienti ed io...in silenzio, ed io mi sento felice...
E poi il "problema" sono tutti i miei amici che mi dicono sempre: "Quando parli di cucina ti brillano gli occhi"...E lo so accipicchia, lo so, ed è un megagalattico problema!!!
Chissà, magari con la fine di Settembre svanirà magicamente la mia "crisi esistenziale" e capirò che è così bello fare l'Ingegnere...o magari no...