Amore per chi?! Ma per Voi e per le mie compagne Starbookers!
E perché?! Perché, mannaggia a me, qui a Milano non ho il robot da cucina e la ricetta che ho scelto per l’ultimo appuntamento dello Starbooks di Febbraio, che vede come protagonista il bellissimo libro di Yotam Ottolenghi “Jerusalem”, lo richiederebbe esplicitamente. Porca paletta!
La ricetta in questione è la più tradizionale delle ricette della cucina ebraica: l’hummus.
Si, ho scelto questa ricetta perché l’hummus mi piace un sacco, ma non ho mai assaggiato “the original one” e così mi sono detta: quale migliore occasione per provare a farlo?!
I problemi sono stati sostanzialmente due:
1) non avere l’indispensabile robot da cucina
2) non amare neppure un po’ la pasta tahini, l’ingrediente che proprio non può mancare nell’humus originale.
Al primo problema ho ovviato armandomi di qualsiasi strumento in mio possesso: un frullatore a immersione e un mini frullino. Il delirio. 250 gr di ceci che, una volta cotti, superano i 600 gr. Una quantità almeno 7 volte superiore al mio caspita di frullino che ha una velocità di “frullaggio” (neologismo, I know!) nettamente inferiore a quella di un criceto che corre bel bello sulla sua ruotina.
Ok. Niente panico. Step uno: “spatasciamento” dei ceci per renderli una crema con il frullatore a immersione. Step due: aggiunta ingredienti mischiando il tutto sempre con il frullatore a immersione. Step tre: trasferimento di piccolissime quantità di composto nel frullino per dare la giusta cremosità.
Tempo stimato per la realizzazione finale dell’hummus (a ceci cotti) in condizioni “umane”: 10 minuti.
Tempo stimato per la realizzazione finale dell’hummus (a ceci cotti) in condizioni “deliranti”: 30 minuti e mi sono tenuta bassa...Ahhhhhh!!! Che nervi :)!!!
Al secondo problema però non c’è statoahimè rimedio: la ricetta si deve fare così come recita l’autore e così ho fatto. Decisamente impeccabile nelle dosi di sale e limone (di aglio io ne ho usato meno, ma solo per evitare di stendere tutte le persone con cui avrò a che fare nei prossimi giorni!), ma a me, sto tahini, proprio non piace! Il suo gusto amarognolo proprio non riesco a farmelo andare a genio, ma sia chiaro, è solo e soltanto un parere personale. Gaia lo ha fatto e lo ha adorato. Quindi non fatevi scoraggiare da quello che ho detto, provatelo! magari scoprirete di amare il tahini come tantissime persone in tutto il mondo, tra le quali tutte le mie amiche Starbookers!
Una piccola curiosità: la paternità dell’hummus è sempre stata motivo di discussione tra Israeliani e Palestinesi, una discussione che non ha mai condotto a nulla di certo. Accantonata questa, si è però passati ad un ulteriore dibattito: chi fa il miglior hummus adesso?
Soprattutto gli Israeliani, gli uomini più precisamente, discutono per ore su quale sia l’hummusia (negozio specializzato quasi solamente in hummus) migliore, giudicando la consistenza, la temperatura di servizio e i condimenti.
Prima della ricetta dell'hummus, guardate un po' cosa hanno cucinato per voi le altre Starbookers:
Cristina di Vissi d'arte e di cucina: Pollo arrosto con topinambur e limone
Mapi di La Apple Pie di Mary Pie: Budino di riso al cardamomo con pistacchi e acqua di rose
Roby di Lechategoiste: chocolate krantz cakes
Gaia di La gaia celiaca: Mejadra
Ale di Ale only kitchen: Polpette al limone e porri
Stefy di Arabafelice: Kofta b'siniyah
Patty di Andante con gusto: Pollo all'Arak e clementine
Ale e Dani di Menuturistico: Helbeh- Torta al fieno greco
Basic hummus
“La nostra ricetta base dell’hummus è super cremosa e ricca di tahini, proprio come ci piace, e può essere tenuta in frigo per tre giorni e usata semplicemente servita su un piatto, condita con olio di oliva e mangiata con pita o pane.”
250 gr di ceci secchi
1 cucchiaino di bicarbonato di soda
270 gr di laight tahini paste (crema fatta con semi di sesamo)
4 cucchiai di succo di limone
4 spicchi d’aglio (io 2)
100 ml di acqua ghiacciata
sale
Incominciate il giorno prima lavando bene i ceci e mettendoli in un largo recipiente. Copriteli con acqua fredda, almeno il doppio del loro volume, e lasciateli in ammollo tutta la notte.
Il giorno dopo, asciugate i ceci. Mettete una casseruola di medie dimensioni su fuoco vivace e aggiungete i ceci asciutti e il bicarbonato di soda. Cuocete per 3 minuti, mescolando costantemente. Aggiungete 1,5 l di acqua fresca e portate a bollore. Cuocete, togliendo via la schiuma e le bucce che vengono a galla. I ceci cuociono tra i 20 e i 40 minuti, dipende dal tipo e dalla freschezza, talvolta anche di più. Una volta pronti, dovranno essere molto morbidi se schiacciati tra pollice e indice, morbidi, ma non spappolati.
Scolate i ceci. Dovreste averne circa 600 gr adesso. Mettete i ceci nel robot da cucina. Tritate finché non otterrete una pasta soda; quindi, con il robot ancora azionato, aggiungete la pasta tahini. Il succo di limone, l’aglio e 1 e ½ cucchiaini di sale. In ultimo, aggiungete lentamente l’acqua ghiacciata e continuate a frullare fino ad ottenere un composto molto liscio e cremoso, circa 5 minuti. Trasferite l’hummus in una ciotola, coprite la superficie con la pellicola e lasciate riposare almeno per 30 minuti. Se non lo usate subito, mettetelo in frigo fino a quando non volete usarlo. Ricordate di tirarlo fuori dal frigo almeno 30 minuti prima di consumarlo.
Up: dosi perfette! Anche il sale. Procedimento spiegato in modo eccelso!
Down: per me un down è che per l'autore l'hummus per eccellenza ha tantissimo tahini, ma questo, ripeto, è solo gusto personale! Il mio consiglio è quello di assaggiarlo prima di metterlo nel vostro hummus. Se vi piace, seguite la ricetta! Altrimenti, mettetene meno, asseconda del vostro gusto!
Tiriamo le somme: Comprate questo libro! E' una meraviglia. punto.
Vi ricordo lo Starbooks Redone : se volete rifare qualche ricetta dallo Starbooks, da quando è stato creato dalla mente contorta e ovviamente geniale della Ale ad oggi, basta solo che esponiate questo banner (tra parentesi, ma lo vedete quanto è bello il disegno della Roby?!?!) e lo segnaliate a una delle Starbookers con un commento. Semplice, no?!
Vi ricordo lo Starbooks Redone : se volete rifare qualche ricetta dallo Starbooks, da quando è stato creato dalla mente contorta e ovviamente geniale della Ale ad oggi, basta solo che esponiate questo banner (tra parentesi, ma lo vedete quanto è bello il disegno della Roby?!?!) e lo segnaliate a una delle Starbookers con un commento. Semplice, no?!