sabato 31 dicembre 2011

Non c’è compleanno senza torta...

Ebbene si, oggi è il mio compleanno...diciamo che questo giorno non mi è mai stato particolarmente simpatico: sarà che tutti sono indaffarati a prepararsi per il veglione di capodanno, sarà che anche se non voglio ammetterlo anche io ho grandi aspettative (praticamente doppie visto che è l’ultimo dell’anno ed in più il mio compleanno!) da questo giorno, aspettative che si sono quasi sempre concretizzate in un nulla di fatto... 

Sarà che non lo so, ma a me questo giorno non piace proprio per niente, ho sempre una velata malinconia che non capisco da cosa derivi...Sono fatta male, lo so, ma cosa volete che vi dica...cerco di sopportarmi :)! 
Comunque, non c’è compleanno senza torta e quindi eccovi qui la ricetta di questa torta che dal profumino che mi ha invaso la casa e dalla bontà dell’impasto immagino non sia niente male...quando la assaggerò vi saprò dire :)... 


Torta di nocciole, noci e cioccolato 
per uno stampo da 25 cm 
150 gr di burro 
150 gr di cioccolato fondente 
150 gr di nocciole 
3 uova 
200 gr di zucchero semolato 
350 gr di noci tritate grossolanamente 
10 gr di lievito 


Fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato a pezzetti con il burro. 
Frullate le nocciole con un cucchiaio di farina di riso (quest’ultima assorbe l’olio rilasciato dalle nocciole ed evita che si formino grumi). 
Montate le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungete quindi nell’ordine le nocciole tritate finemente, il composto di cioccolato e burro, le noci ed infine il lievito in polvere. 
Imburrate uno stampo a cerniera da 25 cm. Sul fondo mettete la carta forno e ai lati mettete un po’ di farina di riso. 
Infornate in forno già caldo (statico) a 150°C per 40 minuti.

giovedì 29 dicembre 2011

Riso rosso con fiur, crema di cannellini e porri croccanti

"Ragazze, però questa sera faccio una cosa veloce, un risottino e via!"...Ed ecco cosa ha partorito la mia mente bacata :)! Però era così buono...E per due amiche così è proprio il minimo che potessi fare :)!!!

Riso rosso con fiur, crema di cannellini e porri croccanti
Per 4 persone
280 gr di riso rosso
1 bicchiere di latte
120 gr di fiur (formaggio fresco di latte vaccino, ovino e caprino)
2 porri
250 gr di fagioli cannellini in scatola
1 spicchio d’aglio rosa


Innanzitutto mettete a bollire il riso rosso in abbondante acqua leggermente salata.
Intanto scolate i cannellini dal liquido e sciacquateli, quindi metteteli in una casseruola con un po’ d’ olio evo, un dito d’acqua, una macinata di pepe e uno spicchio d’aglio in camicia. Quando si saranno insaporiti, togliete l’aglio e frullate il tutto. Regolate di sale se necessario e tenete in caldo.
Affettate i porri a striscioline e disponeteli sulla placca del forno rivestita con carta-forno, salate, cospargeteli con un filo d’olio e infornate in forno già caldo 180°C per 10-15 minuti o finché non saranno un po’ abbrustoliti (ma non bruciati, mi raccomando!) rigirandoli di tanto in tanto.
Trascorsi 40 minuti (di solito il riso rosso cuoce in 45-50 minuti), scolate il riso ancora un pochino al dente e tenete da parte l’acqua di cottura. Trasferite nuovamente il riso nella pentola in cui lo avete fatto cuocere, aggiungete il latte, mezzo mestolo della sua acqua di cottura e il formaggio a pezzetti. Quando il formaggio sarà sciolto e il riso pronto (se necessario aggiungete ancora un pochino d’acqua di cottura) lasciatelo riposare due minuti coperto con un coperchio.
Impiattate disponendo la crema di cannellini sul fondo, poi il riso ed infine i porri croccanti.

mercoledì 28 dicembre 2011

Crumble salato di zucca, cavolo nero e chèvre

Dopo le mega mangiate natalizie è inevitabile aver voglia di "disintossicarsi" e quale modo migliore di mangiare un bel po' di verdura, dandole comunque un tocco in più per non passare proprio da cose buone e golose alle tristi verdure bollite :)! Eccovi qui un'idea...

Crumble salato di zucca, cavolo nero e chèvre
Per 4 persone:
500 gr di polpa di zucca
1 mazzo di cavolo nero
1 chèvre fresco (formaggio di capra francese)
Per il crumble: 
40 gr di burro
30 gr di farina di riso
30 gr di mandorle con la buccia
sale
pepe


Tagliate la zucca a fette e mettetela in forno a 180°C su una teglia foderata di carta forno per una mezzoretta o fino a quando non sarà morbida. Quando è pronta, toglietela dal forno, lasciatela intiepidire e riducetela in purea. Aggiungete un filo d’olio, un pochino di sale (non troppo perché il sapore dello chèvre deve contrastare con la dolcezza della zucca!) e il pepe.
Mentre la zucca è il forno, portate a bollore una capiente pentola con acqua. Nel frattempo lavate le foglie di cavolo nero e togliete la costa centrale. Quando l’acqua bolle tuffatevi le foglie di cavolo nero e fatele sbollentare. 
In una pirofila di ceramica mettete un pochino della purea di zucca sul fondo, quindi disponete le foglie di cavolo nero (se volete insaporirle potete metterle in padella con un filo d’olio e uno spicchio d’aglio in camicia, salate e fate insaporire qualche minuto) e sopra lo chèvre tagliato a rondelle, coprite con la purea di zucca e fate un altro strato di cavolo nero.
Per il crumble: tritate le mandorle nel frullatore insieme alla farina di riso, aggiungete due bei pizzichi di sale e una macinata di pepe. Aggiungete in burro freddo tagliato a pezzi e formate velocemente delle briciole che disporrete sopra lo strato di cavolo nero. Infornate a 180°C (anche se il forno non è ancora in temperatura) per una ventina di minuti o finché il crumble non sarà dorato. Togliete dal forno, lasciate riposare il vostro crumble 5 minuti e servite.

Mie note:
- È importante che il formaggio sia lo chèvre francese o quantomeno come un formaggio di capra quello (io ne ho trovato uno fatto vicino a Cuneo che è uno spettacolo e non ha nulla da invidiare a quello francese!), ma non usate il caprino fresco perché il sapore è completamente diverso!
- Potete sostituire lo chèvre con del camembert o comunque un formaggio a pasta molle che si sciolga e che abbia una punta di amarognolo o di acidulo che contrasti con la dolcezza della zucca.

lunedì 26 dicembre 2011

Omini salati

Come promesso eccomi qui a postarvi la ricetta di questi omini salati!!! La ricetta originale è di Edda di Un déjouner de soleil en Italie, io la ho riadattata per farla diventare gluten free e ho fatto una piccola modifica, ma bando alle ciance, eccovi la ricetta.


Omini salati 
(per una decina di omini)
35 gr di farina di riso fine
35 gr di farina di riso integrale
10 gr di fecola di patate
40 gr di parmigiano (io ho usato il Selva)
20 gr di pecorino romano
25 gr di mandorle con la buccia
25 grdi mandorle senza buccia
50 gr di burro morbido
30 gr di olio evo


Innanzitutto frullate le mandorle tutte insieme per ottenere la farina di mandorle.
Mescolate le farine di riso, il parmigiano, il pecorino e la farina di mandorle, un pizzico di sale e una macinata di pepe. Aggiungete il burro morbido, l'olio evo e lavorate rapidamente fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Formate una palla, appiattitela, copritela con la pellicola per alimenti e riponete in frigorifero per almeno 2 ore (potete anche surgelarla per alcune settimane come dice Edda).
Tiratela fuori dal frigo, rimpastatela velocemente e stendetela sul piano infarinato (con farina di riso fine) a 4-5mm di spessore e ricavate degli omini con l'apposita formina (potete fare qualsiasi forma !). Sistemate gli omini su una teglia rivestita di carta-forno. (Edda dice di metterli in frigo una ventina di minuti, io non lo ho fatto perché ho letto velocemente la ricetta e sono venuti bene lo stesso fortunatamente :)!).
Infornate in forno già caldo (statico se ne fate solo una teglia!) a 170°C per 7-8 minuti. Mi raccomando non fateli colorire troppo perché altrimenti il parmigiano diventa amaro!!! Quindi anche se sono un po' pallidini non preoccupatevi...sono perfetti!!!

domenica 25 dicembre 2011

Buon Nataleeeeeeeee!!!

Sono super di corsa, ma non potevo certo non farvi gli auguri di Buon Natale!!! 
Da ieri sono immersa nei preparativi del pranzo di Natale...Meno male che mamma e papà mi hanno dato una mano!!! 
Vi auguro un felicissimo Natale!!! Spero che ognuno di voi possa passare una giornata serena, ridendo e scherzando, e ovviamente mangiando!, con le persone a cui vuole bene!!!

E domani vi posto la ricetta di questi omini salati che sono la fine del mondo!!!

Un bacione a tutti e ancora auguri!!!

mercoledì 21 dicembre 2011

Pandolce genovese basso tradizionale

Ormai sono lanciatissima, faccio panettoncini a go go!!! Questa volta ho fatto il pandolcino classico genovese e una versione per i più golosi tutta cioccolatosa!!!

Al contrario di come faccio sempre, ossia modificare e a volte stravolgere le ricette originali, per i pandolcini classici mi sono attenuta alla ricetta di Poldo, un panificio famosissimo a Genova proprio per il suo pandolce basso. Ho solo messo 3 uova anziché 4 e sostituito la farina normale con farina di riso e di mais e per il resto ho seguito pari pari la sua ricetta, che potete trovare qui.

Pandolce genovese basso tradizionale
Per 12 pandolcini o un pandolce bello grande:
195 gr di farina di riso
105 gr di farina di mais
120 gr zucchero a velo vanigliato
120 gr burro
3 uova intere
100 gr arancio candito
150 gr uvetta
50 gr cedro
50 gr pinoli
10 gr lievito
Pizzico di semi di anice



Il procedimento da seguire è esattamente quello del video, così capite anche la consistenza che dovrà avere il vostro pandolce: sostanzialmente è quella di una frolla un po' più appiccicosa.

Mie note:
- l'uvetta va messa In ammollo con un pochino d'acqua tiepida per un quarto d'ora, poi deve essere strizzata bene ed è pronta per essere utilizzata.
- queste sono le proporzioni da usare di farina di riso e di mais. Sappiate però che dovrete aggiungerne ancora un po', dipende dalla grandezza delle uova e dal tipo di burro, comunque più o meno dovrete aggiungere 2 cucchiai di farina di mais e 3-4 di farina di riso.
- E' meglio usare una farina di riso non molto fine.
- Io non avevo lievito, così, come mi hanno insegnato da Torielli, lo ho fatto unendo 60% di cremor tartaro e 40% di bicarbonato di sodio. Perfetto!!!
- Per la cottura: per un panettone grande 150°C per 45-50 minuti, per i pandolcini 150°C per 15-20 minuti:dovranno colorirsi, ma non scurirsi troppo!

martedì 20 dicembre 2011

La pasta frolla di riso e mais

Ecco un'altra ricetta base fondamentale, quella della pasta frolla. Questa è la versione di Luca Montersino che è davvero buonissima!!! Semplicissima da fare, l'importante è rispettare le sue proporzioni! Una cosa davvero utilissima che io non avevo mai fatto è quella di congelare la pasta frolla una volta fatta. Quando poi si vuole utilizzare basta metterla a scongelare in frigo ed è come appena fatta!!!

Pasta frolla di riso e mais
(per 2 basi da 24 cm)
250 gr di farina di riso
175 gr di farina di mais
190 gr di zucchero a velo
225 gr di burro
140 gr di tuorli d’uovo
4 gr di lievito



Lavorate il burro ammorbidito con lo zucchero a velo, poi unite i tuorli, il lievito e le farine di riso e mais setacciate e mescolate insieme. Essendo una pasta frolla deve essere lavorata il meno possibile. Fate un panetto, schiacciatelo, avvolgetelo nella pellicola e mettetelo in frigo per almeno un paio d’ore.
Trascorse le due ore, prendete la pasta, lavoratela velocemente e stendetela su un piano infarinato con farina di riso fine e con il mattarello infarinato.
Se fate una crostata dovrete metterla in uno stampo imburrato e rivestito con carta forno e infornarla a forno già caldo (statico) a 180°C per 45-50 minuti.
Se fate dei biscotti, rivestite una placca da forno con carta forno e disponeteli sopra. Infornate a 180 °C per 12 -15 minuti.

Mie note:
- Se volete potete anche congelarla e quando vi serve non vi resta che farla scongelare in frigo e poi utilizzarla!
- Se volete farne meno basta che facciate le proporzioni (anche quelle dei tuorli mi raccomando!) e vedrete che viene buonissima!

Con questa pasta frolla ho fatto dei biscottini in versione natalizia fatti a forma di stella e poi per dare il tocco in più li ho decorati con il cioccolato fondente e sono venuti proprio carini. Un'ottima idea per un pensierino in questo Natale in cui, ahimé, siamo un po' tutti in "ristrettezze economiche".

domenica 18 dicembre 2011

Torta nocciole e grano saraceno per un sabato speciale...

Quando vado a Torino al Ristorante (E' Cucina Torino di Cesare Marretti) di solito porto la focaccia genovese perché ne vanno tutti matti, ma sabato scorso Noe mi ha rimproverata dicendomi di portare una torta fatta da me, e io, non me lo sono fatto certo dire due volte! Così venerdì sera ho preparato questa torta, semplice, ma molto buona e un po' particolare. Questa volta ho usato una farina di grano saraceno diversa dalla solita, un po' troppo grezza, o come direbbe il Co (il super Chef), "che spinge parecchio". Quindi se avete una farina di grano saraceno "strong" è meglio mischiarla con una farina di grano saraceno bianca, facendo metà e metà. 
E così ieri mattina appena sono arrivata abbiamo fatto tutti colazione con caffè e la mia torta e poi...tutti ai posti di combattimento! 
Bilancio della giornata: 110 coperti, pranzo tutti insieme alle 16.30, tante chiacchiere e un meraviglioso regalo da parte delle mie donnine...
Grazie Lizzy, Noe e Giuly...Grazie di cuore!!! Vi voglio bene :)!


Torta di nocciole e grano saraceno
125 gr di burro
125 gr di zucchero semolato
125 gr di yogurt intero naturale
3 uova
125 gr di farina di grano saraceno
125 gr di nocciole tritate
1 cucchiaio di zucchero a velo vanigliato


In una ciotola lavorate con le fruste il burro con lo zucchero e lo yogurt riducendolo in una crema. Unite i tuorli, la farina di grano saraceno e lo zucchero vanigliato e poi le nocciole tritate.
Montate a neve gli albumi con un pizzico di sale e incorporateli delicatamente al composto.
Imburrate una tortiera di 20 cm di diametro e foderatela con carta forno, versatevi  il composto e infornate in forno già caldo (statico) a 180°C per 35-40 minuti. Fate la prova stecchino per vedere se è pronta!

Mie note: con queste dosi di zucchero la torta non rimane molto dolce, a me che non piacciono i dolci non troppo dolci è piaciuta così, però se la volete più dolce anziché 1 cucchiaio di zucchero a velo vanigliato mettetene 60 gr come dice la ricetta originale.

martedì 13 dicembre 2011

Penne con broccoli, nocciole, uvetta e pecorino

160 gr di penne di riso integrale
2 ciuffetti di broccoli
1 cucchiaio di uvetta
1 cucchiaio di nocciole tostate
1 spicchio d'aglio rosa
Pecorino romano



Fate bollire i broccoli. Scolateli al dente. Tagliateli a pezzetti non troppo piccoli.
Mettete l'uvetta ad ammollare in acqua calda.
In una padella mettete un po' d'olio, aglio tagliato in due e lasciate insaporire. Aggiungete i broccoli, salate e pepate. Aggiungete l'uvetta e le nocciole tagliate grossolanamente al coltello. Fate cuocere qualche minuto.
Nel frattempo portate a bollore l'acqua, salatela, buttate la pasta e scolatela al dente. Trasferitele nella padella, aggiungete un mestoloni d'acqua di modo da completare le cottura con il condimento. Aggiungete all'ultimo una manciata di pecorino. Un filo d'olio evo per completare ed è pronta!

lunedì 12 dicembre 2011

Cavolfiore, porri e provolone...ha stupito anche me!

Il "famoso" venerdì "chiacchiere e biscotti, ovviamente, non ho solo fatto lavorare la povera Titta, prima qualche cosina da mangiare gliel'ho dato :)! E devo dire che la cenetta è stata davvero buonissima...verdure e go go, ma so che lei, come me, ne è un'appassionata e sapevo di non sbagliare! Cosine semplici, veloci da preparare, ma davvero gustose.

Cavolfiore, porri e provolone
Mezzo cavolfiore
2 porri
Un pezzetto di provolone
Scorza di limone
Vino bianco


Mettete a bollire in acqua salata le cimette cavolfiore dopo averle lavate. Quando saranno morbide, ma non sfatte mi raccomando, scolatele. Metà lo tagliate a fettine e l'altra metà la frullate con un filo d'olio, un goccino di sale se necessario, una macinata di pepe e un po' di scorzetta di limone. Tagliate il provolone a listarelle sottili.
Prendete una pirofila, mettete un pochino di cremina sul fondo, poi disponetevi sopra il broccolo a fette, le listarelle di provolone e coprite con la cremina di cavolfiore. Completate con una bella grattugiata di provolone. Mettete in forno caldo a 180C per un quarto d'ora.
Nel frattempo, lavate i porri, tagliateli in 3 e poi a listarelle. Mettete in filo d'olio in una padella, buttatevi i porri, salate e fate cuocere qualche minuto. Sfumate con del vino bianco e alzate la fiamma per farlo evaporare, quindi abbassate il fuoco e fate cuocere finche non saranno morbidi.
Tirate fuori dal forno la pirofila, disponete sopra i porri e rimettete in forno ancora 5 minuti.
Servite subito...stupirà anche voi, ne sono sicura!!!

venerdì 9 dicembre 2011

Io adoro i legumi...ogni riferimento è puramente casuale...

Questa è una delle delizie preparate da Corrado (E' Cucina Torino) per il cenone di Capodanno dell'anno scorso. Visto che ero in cucina (e in più le chicche non potevo mangiarle perché fatte con la farina normale) ho solo assaggiato tutti gli ingredienti separatamente e da allora sono sempre stata dannatamente curiosa di sapere come fosse quel piatto, e così...lo ho fatto!!! 
Ero molto curiosa di preparare le chicche (gnocchetti di patate con in più la ricotta) secondo la ricetta della mamma del Cò, in versione gluten free, e sono venute un vero spettacolo! Buonissime anche condite solo con burro e parmigiano, ma la crema di lenticchie, bella saporita e il tartufo danno a questo piatto un sapore deciso, una vera goduria!

Chicche di ricotta con crema di lenticchie e tartufo
Per circa 700 gr di chicche:
Per questa ricetta, per 2 persone, ne bastano 400 gr, ma potete congelarle!!!
0.5 kg di patate (se le trovate rosse è meglio)
100 gr di farina di riso
100 gr di fecola di patate
100 gr di ricotta vaccina
1 uovo
1/2 cucchiaio d'olio evo

per le lenticchie:
100 gr di lenticchie secche
1 porro
1 pomodorino
1 spicchio d'aglio rosa

per condirle:
burro
formaggio Selva
tartufo nero


Per le chicche: fate bollire le patate con la buccia. Quando sono cotte, scolatele e sbucciatele. Passatele al passaverdura o lo schiacciapatate. Quando sono ancora calde impastatele con la ricotta, le farine setacciate (non aggiungetela tutta subito, perché se le patate sono belle farinose ve ne basta anche un po' meno!) e l'olio evo. Quando sono diventate fredde aggiungete l'uovo. Impastate bene di modo da ottenere un impasto liscio e omogeneo e formate una palla. Prelevatene un po' per volta e formate dei filoncini di 6-7 mm di diametro e ricavatene tanti piccoli gnocchetti. 
Il consiglio della mamma del Cò è di consumarli subito o di congelarli direttamente. Quando poi bisogna farli cuocere basta buttarli in acqua salata ancora congelati e vengono perfetti!
Altro consiglio: non mettete sale nell'impasto!

Per le lenticchie: mettete in ammollo le lenticchie per 12 ore. Quindi sciacquatele e mettetele in una pentola con il porro tagliato in 3 parti, un pomodorino diviso in due e un po' di sale grosso. Quando sono cotte scolatele e passatele in una casseruola con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio in camicia. Aggiustate di sale e di pepe e fate insaporire massimo una decina di minuti. Togliete l'aglio e frullate il tutto. 

Portate a bollore abbondante acqua salata, tuffatevi le chicche (o appena fatte o congelate). Quando vengono a galla scolatele e passatele in padella con un po' di burro e il formaggio Selva gratuggiato di modo che si amalgami tutto bene.
Impiattate mettendo la crema di lenticchie sul fondo, le chicche ed infine una grattata di tartufo nero...Una libidine!!!

Questa ricetta è per il contest (St)renne gluten free di Stefania :)!

Contest (st)Renne Gluten Free

Piccola nota: per chi volesse fare le chicche con la farina normale, anziché 100 gr di farina di riso e 100 gr di fecola di patate, usate 200 gr di farina normale.

mercoledì 7 dicembre 2011

Mezzelune di grano saraceno ripiene con faraona e datteri con burro al tartufo

Da cosa nasce questa ricetta?!? Dalla mia mente bacata...perché bacata?!? Perché se c'è una cosa che a me proprio non piace è la faraona, poverina, non mi ha fatto niente di male, ma sarà che un anno a Natale l'ho mangiata e poi non sono stata proprio bene, sarà che il suo profumo mi ricorda un periodo non molto felice della mia vita, non so, so solo che non mi fa impazzire...anzi, direi che proprio non mi piace! Eh si, lo so, sono una tonna, sono io che ho deciso la ricetta, non me l'hanno imposta, è che non so che cavolo mi sia successo una sera prima di addormentarmi ho avuto questa illuminazione...mezzelune di grano saraceno con faraona e datteri e burro al tartufo... E caspita, non è stata per niente una brutta illuminazione, certo il sapore è particolare, io che non sono una fan della faraona li ho trovati molto buoni, il connubio è davvero perfetto!
Come richiesto dalle mie maestre (St)renne la ricetta da proporre doveva essere qualcosa di inusuale, di ricercato, di "pomposo" e un po' ridondante, perché si, durante le Feste si può, come dire elegantemente..."sbulaccare" :), ovvero si ha il diritto (e il dovere!) di strafare, di lanciarsi in preparazioni ardite e ardimentose, di provare abbinamenti inconsueti, di usare prodotti costosi...per le Feste si può, alla facciaccia della crisi!!!

E così ecco questa ricetta, lunghetta da preparare, ma di grande effetto...poi io non so se vi piacerà, ma il nome fa davvero figo e incuriosisce molto e questa è una cosa da non sottovalutare :)!


Tutto iniziò con la sottoscritta che apre il frigo e tira fuori questa simpatica bestiola, il pollivendolo gentilissimo l'aveva pulita tutta e lasciato all'interno cuore, fegato e frattaglie varie...non vi dico la mia faccia...lo so, lo so, un'aspirante cuoco non può schifarsi così davanti alle interiora, ma caspita, a me un po' senso lo fanno! Comunque, superato questo tentennamento iniziale, l'ho farcita con tutta la delicatezza del caso con due fettine di lardo di Arnad, un rametto di rosmarino e qualche scorza d'arancia e poi in forno a 180°C per un'ora. Fa tutto da sola ed esce con la pelle tutta croccante e bella profumata...Apriamo una breve parentesi sul profumo: per una persona che adora la faraona quello è un gran buon profumo, per me è stato un incubo :), sono stata tutto il santo giorno con tutte le finestre di casa spalancate e con la nausea, ma si può?!? Sono proprio scema, lo ho scelto io di farla, e va bé, quando uno non è normale, cosa volete che vi dica!!!
Torniamo a noi, tolta la faraona dal forno le ho tolto subito il grasso che aveva all'interno e ho lasciato che si raffreddasse. Nel frattempo ho preparato la pasta e mentre riposava ho spolpato la mia adorata faraona prendendo la parte della coscia e le parti li vicino decisamente più saporite del petto, poi ho tagliato i datteri secchi: la farcia era pronta!
Ho steso la pasta, messo il ripieno e chiuso a formare delle mezzelune.
E ora parliamo un secondino del tartufo: per quale caspita di motivo quest'anno trovare un tartufo sembrava come trovare qualcuno che ti regalasse oro a palate?!? L'idea era di fare il burro al tartufo home made mettendo un tartufino bianco in una contenitore e versarvi sopra il burro fuso e farlo solidificare e conservarlo qualche giorno in frigo per poi frullare il tutto insieme come mi ha insegnato il Co, ma ahimè, it wasn't possible! Niente tartufo...introvabile! Alla fine grazie alla Ale sono riuscita a trovare un negozietto che aveva del burro fatto con il tartufo nero molto buono e ho ripiegato su quello!
E quindi veniamo al piatto come si presenta alla fine: mentre le mezzelune cuociono in acqua salata e con un filino d'olio evo, si fa sciogliere a fuoco bassissimissimo in una padella un bel po' di burro al tartufo (non bisogna essere parsimoniosi, durante le Feste è vietato!!!) e un po' di burro normale perché quello al tartufo è parecchio fortino! Si scolano le mezzelune, si fanno saltare per pochi secondi nella padella con il burro a fuoco spento, si aggiunge una bella manciata di formaggio Selva che è molto delicato e non prevarica i gusti decisi, ma delicati presenti nel piatto ed il piatto è pronto. Particolare, per palati fini, disposti a sperimentare...un sapore che incuriosisce e che coinvolge sempre di più, boccone dopo boccone.


Piccolo aneddoto: qui trovate anche la foto di ravioloni grandi, quindi un'altra versione in cui cambia solo la pasta perché da matta quale sono le mezzelune che avevo fatto non mi convincevano molto...così ho rifatto la pasta (la ricetta che trovate è quella del secondo round perché era decisamente più elastica e facile da lavorare) e i ravioli di conseguenza, ma li ho fatti il giorno dopo e questo esperimento mi è servito per capire una cosa fondamentale e di elaborare la ricetta perfetta: è indispensabile fare questi ravioli con la carne più saporita della faraona e il giorno stesso in cui la fate, perché il giorno dopo perde quel retrogusto selvatico che si sposa così bene con i datteri. E poi nessun problema, si congelano immediatamente e i profumi e sapori rimarranno intatti fino al momento in cui li servirete per il vostro pranzo delle Feste!



Mezzelune di grano saraceno ripiene 
con faraona e datteri con burro al tartufo

Per la faraona:
1 faraona
Scorza d'arancia
1 rametto di rosmarino
2 fettine di lardo di Arnad


Per la pasta fresca di grano saraceno:
45 gr di fecola di patate
45 gr di amido di mais
35 gr di farina di grano saraceno
25 gr di farina di riso termotrattata
1 uovo
1 rosso
Vino bianco


Per le mezzelune:
Pasta frsca di grano saraceno
Faraona fatta il giorno stesso
Datteri
Burro al tartufo
Formaggio selva





Per la faraona:
Farcite la faraona con il lardo, il rosmarino e la scorza d'arancia e un pochino di pepe. Non mettete il sale perché è già molto salato il lardo. Infornate in forno già caldo a 180 C per un'ora.


Per la pasta:
In un mixer mettete la fecola, la maizena e la farina di riso di modo da creare una farina omogenea, unite quella di grano saraceno e mescolate con le mani. Fate una fontana sulla spianatoia, aggiungete le uova e il rosso e un cucchiaio di vino bianco (niente sale perché seccala pasta! Salerete bene l'acqua di cottura!). Iniziate sbattendo le uova con la forchetta, incorporate la farina piano piano. Quindi continuate ad impastare con il tarocco ed infine con le mani. Formate una palla e mettetela in un sacchettino per alimenti. Fate riposare mezz'ora a temperatura ambiente.



Le mezzelune:
In un pentolino mettete i datteri tagliati a piccoli pezzi e un pochino d'acqua. Coperchiate e fateli cuocere finchè non si disferanno. Otterrete così una sorta di marmellatina.
Spolpate la faraona prendendo la parte della coscia e le parti un pochino più grasse percentuale più saporite e tagliatele al coltello a pezzettini.
Stendete la pasta, ricavatene un tondo con un coppapasta, disponete un pochino di marmellatina di datteri e un po' di faraona. Richiudete a mezzaluna e chiudete schaicciando i bordi con i rebbi di una forchetta.



Fate bollire in una pentola capiente abbondante acqua, salatela, mettete un pochino d'lio evo e tuffatevi le mezzelune. Nel frattempo fate sciogliere un po' di burro al tartufo con un po' di burro in una padella. Spegnete il fuoco. Scolate le mezzelune e trasferitele nella padella, aggiungete il formaggio Selva e mantecate.
Servite subito...e sappiatemi dire cosa ne pensate!!!



Questa ricetta ricetta è per le (St)re'chic: la tavola delle feste secondo le (St)renne e per dire grazie alle mamme (St)renne e alle mie compagne (St)rennine con le quali ho riso, scherzato, chiacchierato, condiviso gioie e dolori della vita di tutti i giorni…un gruppo di persone dolcissime…un po’ pazze…mmmm…un po’ tanto pazze, ma (St)repitose davvero :)!
Quindi avete capito, per diventare (St)renna il requisito fondamentale è nascere un po' pazze, "e io, modestamente lo nacqui!".

E dopo Eleonora con il suo chutney di mango speziato e foie gras, Mai con il suo arrosto di maiale alla Coca-Cola, cosa ci riserveranno domani Stefania e Giulia venerdì ?!...Vi ho incuriosito eh?!?!

martedì 6 dicembre 2011

Omini di pandizenzero

Anche questa ricetta fa parte della seratina passata con Titta tra chiacchiere e impasti golosi...

Omini di pandizenzero
(per circa 25 omini)
80 gr di farina di riso
35 gr di farina di mais
50 gr di burro
55 gr di zucchero di canna (di cui 10 gr integrale)
50 gr di miele di acacia
1 cucchiaino di lievito
1 cucchiaino raso di zenzero
1 cucchiaino di cannella
1 pizzico di chiodi di garofano
1 pizzico di pepe di Sichuan



In una ciotola montate lo zucchero con il burro a pezzetti a temperatura ambiente. In una ciotola mischiate le farine setacciate, le spezie e il lievito e aggiungetele in più step mescolando con un leccapentola. Aggiungete anche il miele, amalgamate ancora un pochino con il leccapentola, quindi rovesciate l'impasto sulla spianatoia e iniziate a lavorarlo con le mani. Con il calore delle mani vedrete che quello che sembra un ammasso di briciole che non si compatteranno mai, diventerà un impasto liscio e omogeneo. Fatene un panetto, appiattitelo un po', avvolgetelo nella pellicola e mettetelo in frigo per due ore minimo. Trascorse le due ore, tiratelo fuori, lavoratelo velocemente di modo da renderlo malleabile. Prelevatene piccoli pezzi e stendeteli con il mattarello (considerate uno spessore di circa 4 mm). Ritagliate con gli apposito stampini i vostri omini e metteteli su una teglia o sulla placca del forno riventite di carta-forno. Fate cuocere a 160°C per 7-8 minuti. Non devono bruciarsi, mi raccomando :)!


Mie note:
- Se infornate sia teglia che placca del forno usate il forno ventilato e fate attenzione alla cottura...7 minuti direi che sono perfetti! Altrimenti, se le infornate una per volta, forno statico e forse un minutino in più non guasta! Ma fate attenzione, dipende tanto dal forno:)!
- Per i chiodi di garofano e il pepe io di solito li frullo con un pochino di zucchero e poi li setaccio.

E anche questi biscottini sono per le (St)re'chic gluten free di Stefania!!!

Contest (st)Renne Gluten Free

lunedì 5 dicembre 2011

Un venerdì sera speciale...

A volte i casi della vita ti fanno incontrare persone speciali, quando meno te lo aspetti...Quando cresci è così difficile pensare di trovare una vera amica, soprattutto se sei come me, selettiva da sempre e adesso forse di più...ma quando incontri una persona che fin da subito è sulla tua stessa lunghezza d'onda, allora si, ti dedichi a questa amicizia come se fosse una delle cose più preziose al mondo. Mai avrei pensato di incontrare a lavoro una collega che nel giro di una settimana è diventata una delle persone più importanti per me. Posso arrivare a lavoro con l'umore più nero del mondo, ma appena la vedo e scambio due parole con lei, la giornata prende subito un'altra piega...Abbiamo solo un problemino: il nostro umore è contagioso, o meglio, il nostro umore ca' di pari passo...se una è felice anche l'altra puntualmente è felice, il problema è che quando una è triste l'altra la segue a ruota, magari per motivi abissalmente diversi, ma...siamo fatte così :)! Però una bella chiacchierata ci tira sempre su di morale anche se abbiamo gli occhietti tristi...che tonnellate che siamo!!!
Ora siamo in una fase di down tutte e due, così per distrarci e tirarci un po' su abbiamo deciso di passare un venerdì sera "alternativo"!
In realtà doveva essere un normale venerdì di cenetta è chiacchiere, ma poi si è trasformato in un venerdì sera tra farina, burro, uova, spezie, fichi, datteri, noci, mandorle, spezie e chi più ne ha più ne metta!
Dovevo fare biscotti e pandolcini per  Torielli e lei è stata un tesoro dandomi una mano, anzi, una super mano, a impastare, tagliare, sminuzzare, infornare...un aiuto preziosissimo! Senza di lei non sarei riuscita a fare tutte quelle cosine!
Abbiamo lavorato fino alle due e concluso la serata sorseggiando una tisana deliziosa mele e cannella sui gradini della mia casetta...stanche ma felici! Felici per il lavoro fatto, ma soprattutto felici per l'amicizia che ci lega...
Grazie Titta! Ti voglio bene!!!


Pandolcini datteri e mandorle
180 gr di farina di riso
140 gr di farina di mais
100 gr di burro
100 gr di zucchero a velo
80 gr di zucchero
6-8 gr di lievito con cremor tartaro
150 gr di datteri
60 gr di mandorle
2 uova
scorza d'arancia sbollentata e sminuzzata
1 cucchiaino e ½ di acqua di fiori d'arancio



Il procedimento è uguale a quello dei panettoncini fichi e noci, con la differenza che dovete aggiungere l'acqua di fiori d'arancio all'inizio, sullo zucchero, prima di iniziare a impastare.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta della Ste delle (St)re'chic gluten free!
Contest (st)Renne Gluten Free

giovedì 1 dicembre 2011

Filetto d'orata con crema allo zafferano e cavolo nero

Ed ecco un piatto veloce, leggero e saporito: la salsina allo zafferano si sposa davvero bene con il pesce e il cavolo nero, con un gusto molto forte, contrasta il retrogusto dolce della crema allo zafferano.

Filetto d'orata con crema allo zafferano e cavolo nero
Per 4 persone:
4 filetti di orata
12 mazzetti di cavolo nero
100 ml di panna fresca
Una puntina di cucchiaino di stimmi di zafferano
Peperoncino fresco


Per il cavolo nero: pulite il cavolo nero: lavatelo e asciugatelo quindi privatelo della costa centrale che è molto dura. In una padella mettete un po' d'olio uno spicchio d'aglio tagliato a metà e un peperoncino (dipende dalla piccantezza!), quando è caldo buttatevi il cavolo nero e salate. Fate cuocere per una mezz'oretta e se necessario aggiungete un po' d'acqua per farlo ammorbidire.

Per la crema allo zafferano: mettete in ammollo mezz'ora prima gli stimi di zafferano in un pochino di acqua calda (poca mi raccomando!). In un pentolino scaldate la panna e aggiungete l'acqua cin gli stimmi. Aggiungete un pochino di fecola per far addensare se necessario. Passate al colino e tenete al caldo.

Per i filetti di orata: in una padella mettete un filo d'olio evo e quando è ben caldo mettete i filetti dalla parte della pelle. Salate. Fate cuocere a fuoco moderato finché solo la parte superiore del filetto sarà ancora rosata, quindi girate e spegnete il fuoco.

Impiattate disponendo sul fondo la salina di zafferano, sopra il filetto di orata (potete lasciare la pelle tanto quella dell'orata è molto sottile e fatto in questo modo rimane bella croccante!) e a lato il cavolo nero.

martedì 29 novembre 2011

TO BE OR NOT TO BE...

Una parete quasi tutta per me, per scrivere quanto fossero importanti tutte quelle persone, persone che mi hanno accolta come fossi una di loro fin dal primo istante, persone che hanno cambiato la mia vita, che mi hanno arricchito, che mi hanno insegnato a vivere una vita nuova, completamente diversa da quella che ho sempre vissuto, una vita che per certi aspetti mi spaventa, ma allo stesso tempo l'unica vita che mi permetterebbe di fare quello che davvero voglio, quello che mi fa sentire me stessa, mi fa essere me stessa...una parete per esprimere quello che provo quando entro nel loro "Regno", una parete che per tutto quello che ho dentro potrebbe diventare completamente nera, o rimanere irrimediabilmente bianca, perché si, è banale dirlo, ma quando hai il cuore così pieno di amore a volte è difficile esprimere quello che senti...amore per loro, per la dedizione in quello che fanno, amore per l'aria che respiro quando sono da loro, amore per il cibo, per la cucina, per le emozioni che riesce a darmi...dimentico tutto, mille domande affollano la mia mente: la razionalità che ha sempre dominato nella mia vita viene irrimediabilmente sopraffatta dal cuore, dalla passione che ho per questo mondo...sragiono e mi domando come mai io non possa seguire quella che ormai "temo" sia una vocazione...si, temo, perché è più facile continuare la normale routine, non mettersi in gioco, non rischiare, non doversi mettere contro tutto e tutti, contro le persone più importanti della tua vita...Se questo amore non ti appartiene, non riesci a spiegarlo, a insegnarlo...e questa è la cosa più difficile. Se solo potessi far provare loro l'1% di quello che sento quando cucino, sono certa che tutti i pregiudizi svanirebbero.

Avevo il batticuore mentre facevo gli ultimi passi sotto i portici prima di arrivare al Ristorante...sapevo sarebbe stato tutto perfetto, lo era stato un anno fa ed era normale che lo sarebbe stato anche adesso, ma questa volta è stato di più, qualcosa di inspiegabile, ero felice che le persone con cui ero amassero questo splendido posto e ne ero fiera e orgogliosa come fosse mio, ma sentivo dentro di me che quello in cui ero non era il mio posto...io avrei voluto essere altrove, dove si crea ciò che rende così felici ed estasiate le persone...il buon cibo ha la capacità di emozionarti come poche cose riescono a fare. Con fare goduto un mio amico ha detto "questa non è cucina, è arte"... E non si sbagliava...


lunedì 28 novembre 2011

Una rana sul pesto...


Il nome della ricetta è tutto un programma lo so, ma a volte un nome un po' matto ci sta bene!
In questo abbinamento, mare (la rana, che non è rana, ma è rana pescatrice!) terra (il pesto e la pancetta) sono proprio una coppiata vincente, o meglio, una tripletta vincente!!!
Una breve presentazione questo piatto la merita tutta: su un letto (o un laghetto?!) di riso tondo integrale fatto bollire e condito semplicemente con il pesto e un pochino d'olio se ne sta bel bella la rana pescatrice tagliata a cubetti (mmmh...ma se è tagliata a cubetti forse non sta tanto bene, ma va bé, doesn't matter!) avvolta nella pancetta che le da quel tocco di sapidità in più di cui la rana pescatrice ha bisogno!
Basta con i preamboli ed eccovi la ricetta:


Rana pescatrice avvolta nella pancetta su letto di riso tondo integrale al pesto

Per 4 persone:
160 gr di riso tondo integrale
2 fette di rana pescatrice spesse 1,5 cm (circa 300 gr)
100 gr di pancetta
1 barattolino di pesto (per le dosi v. Il pesto)




Innanzitutto fate bollire il riso in acqua leggermente salata, ci vorranno circa 40/45 minuti. Nel frattempo tagliate a cubetti la rana pescatrice e avvolgetela nella pancetta. Tenete da parte.
Quando il riso è pronto, scolatelo e tenetelo al caldo fino al momento di servire. Quindi conditelo con il pesto e un pochino d'olio. Scaldate una padella antiaderente e quando è ben calda, senza aggiunta di grassi, adagiatevi la rana pescatrice avvolta nella pancetta. Fate cuocere su entrambi i lati finché la pancetta non risulta croccante e il grasso un po' sciolto.
Impostiate disponendo il riso sul fondo con l'aiuto di un coppapasta e sopra la rana pescatrice con la pancetta, un filo d'olio a crudo e il piatto è pronto!