sabato 29 ottobre 2011

Frittelline di baccalà

Sto postando a rate la cenetta fatta per il compleanno di mio papà, ma sono sempre di corsa! E' un amante del baccalà quindi non potevo non farglielo e per questa cenetta ho deciso di farlo in due varianti: le frittelle di baccalà e con il cavolfiore e le acciughe.

Frittelline di baccalà
Per 3 persone:
300 gr di baccalà
30 gr di amido di riso
olio di mais o di arachidi per friggere
100 gr di farina di riso termotrattata
acqua frizzante
birra


Per la pastella: raccogliete in una terrina la farina e l'amido di riso, aggiungete acqua frizzante e birra fredde di frigo in ugual misura e poco per volta mescolando con una frusta, fino ad ottenere un composto omogeneo e non troppo liquido (la pastella dovrà risultare un po' collosa anche se con le farine senza glutine è più difficile).
Riponete in frigo per mezz'ora (ma potete usarla anche subito!).
Tagliate i filetti di baccalà (che deve essere dissalato) in cubetti da 2 cm di lato e infilzateli con uno stuzzicadenti, che sarà utile sia per quando si mangeranno, ma anche per immergerli nella pastella!
Scaldate in una casseruola abbondante olio di mais o di arachidi (io ne ho usato una bottiglia intera!...lo so che gli ambientalisti storceranno il naso, ma d'altronde non si frigge tutti i giorni e se si frigge bisogna farlo con tutti i crismi!). Mettete un pochino di pastella nell'olio e quando inizia a salire in superficie e a fare tutte le bollicine significa ce l'olio è in temperatura. Tuffate i cubetti di baccalà nella pastella e buttateli nell'olio bollente. Fate friggere finché non avranno assunto un colore dorato e la pastella non sarà croccante (mentre li girate ve ne rendete conto!!!), ci vorranno circa 8-10 minuti, quindi non scoraggiatevi se vedete che la pastella non prende colore!
Rimangono belle croccanti...fanno proprio C R O C!!! buonissime!!!
Io li ho serviti con una salsina fatta con pomodoro, cipolla e curry...uno spettacolo!!!

venerdì 28 ottobre 2011

La torta di mele e i problemi di conversione...

Mercoledì era il compleanno del mio papà quindi, come potete ben immaginare, era d'obbligo preparare una torta. L'anno scorso mi ero cimentata in quella pere e cioccolato di Montersino (non commento, mi limito solo a dire che la preparazione di quella torta è stata parecchio insidiosa e complicata :)!...So che in molte hanno avuto la mia stessa esperienza, quindi non me ne faccio un cruccio!!!) quindi quest'anno, mantenendomi sulla stessa linea, ho deciso di fare una semplicissima (almeno sulla carta!) torta di mele.
Così, non avendo una mia ricetta e curiosa di provarne una nuova, ne ho scaricato una da internet (di un sito teoricamente affidabile!). Questa volta avevo deciso di fare piccole varianti come cambiare le farine per renderla gluten free e sostituire un po' di zucchero semolato con un po' di zucchero di canna...veramente delle inezie! Ma l'inghippo era dietro l'angolo :)! Inizio a preparare il tutto: monto le uova con lo zucchero, aggiungo il burro, la cannella, poi il latte ( 200 ml = 20 cl = 2 dl = 0.2 l...Giusto Paul e Massi?!?!...Non avete idea di quanto mi abbiano presa in giro i miei colleghi perché forse, ma forse, un ingegnere dovrebbe saper fare le conversioni delle unità di misura!) ed infine lievito e farina ...Secondo la ricetta "Otterrete un composto omogeneo non troppo liquido"...Non troppo liquido?!?!? Ma siamo matti...E' liquidissimo!!! Grrr!!! Vedi cosa succede a dar retta alle ricette :)! Ovviamente non mi sono persa d'animo...ho aggiunto un po' di farina ed ecco che il composto ha iniziato ad assumere la giusta consistenza...Torta di compleanno salva per fortuna!!! 
Avendo aggiunto 120 gr di farina temevo la torta risultasse poco dolce e invece è venuta davvero buona! Poi è bella alta e umida all'interno, però prima di postare la ricetta ho fatto assaggiare la torta a tutti i miei colleghi (perché mamma e papà non sono affidabili...è ovvio che mi dicano che è buona!!!) per capire se dovessi cambiare qualcosa o meno...e il parere è stato unanime: buonissima!!! E così mi sono fidata :)!


Torta di mele 
2 uova
70 gr di burro
200 ml di latte intero
55 gr di farina di grano saraceno
220 gr di farina di riso termotrattata
1 cucchiaino di cannella (o di più se vi piace!)
3 mele Golden grandi e mature (sbucciate circa 700 gr)
2 cucchiaini di lievito con cremor tartaro
80 gr di zucchero semolato
80 gr di zucchero di canna
45 gr di nocciole
1 pizzico di sale

Le dosi sono per uno stampo da 21 cm (così rimane bella alta).
Sbucciate le mele, 2 tagliatele in 4 parti e tagliatele a fettine sottili e la terza dividetela in due e tagliate anche questa a fette sottili (vi servirà per la decorazione).
Mettete a sciogliere a bagnomaria il burro. In un contenitore montate le uova con lo zucchero usando le fruste elettriche fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso, quindi unite il burro fuso e tiepido. Unite a mano (con un leccapentola o un mestolo di legno) la cannella, il latte, un pizzico di sale ed infine la farina di riso e il lievito setacciati, la farina di grano saraceno e le nocciole tritate non tropo finemente. Aggiungete al composto le mele e mescolate bene. Imburrate uno stampo a cerniera e rivestitelo con carta-forno e versate il composto. Decorate la superficie con le fette di mela rimaste, mettete sulla superficie due cucchiai di zucchero di canna e qualche fiocchetto di burro. Infornate in forno già cando (statico) a 180°C per 50 minuti (io l'ho fatta cuocere 40 minuti nel terzo ripiano, quello più vicino al grill per intenderci e gli ultimi 10 minuti l'ho messa sul secondo se no le mele si bruciacchiavano troppo!).
Lasciatela intiepidire e poi sformatela. Servita con una pallina di gelato alla crema con una sploverata di cannella è "la morte sua"!!!


Piccoli consigli:
- Se le mele non sono tanto dolci aggiungete 40 gr di zucchero (20 gr di quello semolato e 20 gr di quello di canna).
- Non ho mai provato a fare questa torta con la farina di riso normale, ma credo che il risultato cambi, poiché la farina di riso termotrattata si ottiene dalla macinazione del riso su innovativi impianti a cilindri, ciò significa che è stata sottoposta ad un processo industriale di tostatura ad aria calda, finalizzato a modificare la struttura dell'amido. Tale modificazione prende il nome di gelatinizzazione e ha la funzione di conferire alla farina la caratteristica di "legare". 

mercoledì 26 ottobre 2011

Il risotto in quarta...o in quinta!?

Scusate la latitanza, ma questo week end sono andata a Torino a trovare i miei super amici del ristorante "E' Cucina Torino" del mitico Cesare Marretti. Quindi a parte pulire una vagonata di carciofi e tagliare bietole non ho fatto granché in cucina :)! Ma d'altronde c'è tempo per le chiacchiere e le risate con gli amici e tempo per la creatività in cucina, anche se in un mondo meraviglioso come quello di E' Cucina queste due cose vanno sempre di pari passo!


Ieri sera volevo a tutti i costi provare gli stimmi di zafferano profumatissimi che mi ha portato il mio Doctor da Istanbul e così ho deciso di fare il risotto con lo zafferano e di aggiungere in ultimo qualche carciofo, rigorosamente sardo come mi ha insegnato il Co (chef di E' Cucina)!
E così inizio a preparare questo risottino con il mio sous chef :)...Problema numero uno, un mega problema, non avevo il brodo di carne. E considerato che per un buon risotto allo zafferano, nelle normali cucine, gli ingredienti sono burro, cipolla, vino bianco, riso, zafferano, parmigiano e un buon brodo di carne, se viene a mancare quest'ultimo non è proprio una banalità...anche se si ha come me lo zafferano n°1 al mondo :)!
E quindi si comincia, cipolla e burro, poi tosto il riso, lo sfumo con dell'ottimo vino bianco dei Colli Piancentini della Ali, e poi inizio ad aggiungere il brodo vegetale (sedano, carota, cipolla). A metà cottura aggiungo lo zafferano, lo assaggio...caspita, non sapeva di nulla! Oh oh...bisogna rimediare!!! Il grande chef si vede in questi momenti :)! Alla ricerca della grinta da dare a questo povero risotto...Con l'aiuto del mio sous chef, aggiungo i carciofi che avevo fatto saltare in padella, un po' di pecorino romano (ma non troppo!) che è bello strong, assaggio, un po' meglio, ma siamo in seconda...Idea! Un po' di rosmarino! Sradico la mia povera piantina di rosmarino e ne aggiungo un pochino...Non male, siamo in terza! E il colpo finale, spengo tutto, aggiungo burro e parmigiano, ancora qualche aghetto di rosmarino, una bella macinata di pepe...ed eccoci in quarta!!! Lascio riposare un po' di modo che si amalgami...quando lo assaggio prima di impiattarlo mi credete se vi dico che se non siamo arrivati alla quinta, poco ci mancava?!...


Risotto con carciofi e zafferano
Per 2 persone:
160 gr di riso carnaroli
1 cipolla
burro
1/2 bicchiere di vino bianco
stimmi di zafferano
brodo di carne (altrimenti brodo vegetale - sedano, carota, cipolla)
1 cucchiaio di pecorino romano dop
4 cucchiai di parmigiano (io ho usato il Selva)
rosmarino
pepe
3 carciofi sardi

Per prima cosa mettete in un bicchiere di acqua bollente un pizzico di stimmi di zafferano di modo che rilascino tutto il loro aroma.
Se non avete il brodo di carne, tagliate in due la cipolla in due e mettetene metà intera in una pentola con una carota e un gambo di sedano e un po' di sale grosso per fare il brodo vegetale.
Preparate i carciofi: lavateli, puliteli e privateli della barba interna e tagliateli a fettine sottili. Metteteli in padella con un filo d'olio evo e un po' di sale e lasciate cuocere senza aggiungere acqua così diventeranno morbidi e croccanti. Lasciate cuocere per un quarto d'ora a fiamma abbastanza viva rigirandoli di tanto in tanto.
Per il risotto: tagliate l'altra metà della cipolla a fettine fini e fatela stufare in una casseruola con una piccola noce di burro e un po' d'acqua (io odio i soffritti!), quando si è ammorbidita e l'acqua consumata aggiungete il riso e fatelo tostare per 2 minuti sempre mescolando con un mestolo di legno. Sfumate con il vino bianco (a temperatura ambiente è meglio!), alzate la fiamma e fate evaporare. Quindi iniziate ad aggiungere il brodo caldo. Aggiungetene poco per volta e quando si consuma, aggiungetene altro e così via fino al termine della cottura.
A metà cottura aggiungete l'acqua con gli stimmi di zafferano e dopo poco i carciofi (tenetene da parte qualcuno per la decorazione). Quindi aggiungete il pecorino e il rosmarino. Ultimate la cottura del riso. Spegnete e mantecate con due noci di burro e il parmigiano (ricordatevi che la mantecatura fa un risotto!!!) e una bella macinata di pepe. Coperchiate e lasciate riposare due minuti di modo che il risotto si amalgami.
Impiattate il risotto e aggiungete qualche carciofo che avete tenuto da parte.

sabato 22 ottobre 2011

Così la carne è un vero spettacolo...

Giovedì sono andata da Torielli (qui a lato trovate l’indirizzo e il numero di telefono!), il mio negozietto preferito, e chi è di Genova mi capisce benissimo!!! E’ un negozio piccolino, nei vicoli di Genova, una drogheria storico, di quelle di una volta…una certezza! Puoi trovare qualsiasi cosa, anche quello che mai e poi mai avresti pensato esistesse…spezie, frutta secca, zucchero di ogni tipo, cioccolato, farine, marmellate, sciroppi, thé, tisane, legumi, riso, pasta, salse, condimenti, il loro fantastico caffè e mille altre prelibatezze…insomma tutto quello che fa andare in brodo di giuggiole qualsiasi amante della cucina!!! Appena entro non capisco più nulla…vado in uno stato confusionale: aprirei tutti i barattoli che ci sono e assaggerei tutto!!! La maggior parte delle volte entro con l’idea di comprare qualcosa e puntualmente esco con tutt’altro fuorché quello che dovevo comprare!!! E’ l’unico posto in cui fare la coda (perché è sempre pieno proprio per la miriade di bontà che ha!) non mi pesa affatto, anzi, la adoro così posso sentire cosa prendono le persone prima di me, cercare di capire per cosa usano questa o quell’altra spezia e finisce sempre che quando arriva il mio turno prendo un po’ di tutto quello che hanno comprato le persone prima di me :)!
Ecco, tutta questa divagazione per dire che ho comprato il condimento di balsamico (più dolce e con minore acidità rispetto all’aceto balsamico classico), una vera delizia, e ieri sera lo ho usato per preparare lo scamone di manzo con cipolle e aceto balsamico...Se vi piacciono le cipolle e l’aceto balsamico ne andrete completamente matti, altrimenti…inizieranno a piacervi sia le cipolle che l’aceto balsamico perché è troppo troppo buono!!!

Tagliata di scamone all'aceto balsamico
Per 4 persone:
4 filetti di scamone di manzo (o filetto o tagliata)
4 cipolle bionde
Condimento di aceto balsamico
Sale
Olio evo



Tagliate a fettine sottili le cipolle e mettetele in una padella con un filo d’olio, un po’ di sale e mezzo bicchiere d’acqua, coperchiate e lasciate stufare finché non saranno morbide. Quindi alzate la fiamma e bagnate con 4 cucchiai di condimento balsamico (o anche di più se vi piace…io ovviamente ho abbondato!!!), fate evaporare quindi aggiungete la carne e fate si che si formi la crosticina da un lato quindi  giratela. Fatela cuocere poco di modo che rimanga la crosticina esterna e al sangue all’interno (ovviamente cercate di usare carne buona che non dia né acqua né sangue altrimenti rischia di sobbollire o di rovinare il sughettino).
Io la ho servita con delle patatine arrosto fatte molto velocemente con delle patate bollite che mi erano avanzate: le ho tagliate a cubettini e messe in padella con un filo d’olio e un rametto di rosmarino. Rimangono croccanti fuori e morbidissime dentro :)!

venerdì 21 ottobre 2011

Spaghetti gamberi e zucchini, ma con un tocco in più!

Devo dire che sono proprio soddisfatta di questi spaghettini perché sono sempre un po' restia nel preparare la pasta (che deve essere ovviamente gluten free) quando ho ospiti a cena, però questa volta mi sono lanciata e ho fatto gli spaghetti di riso e il risultato è stato decisamente ottimo! 

Spaghetti gamberi, lardo e zucchini
Per 4 persone:
320 gr di spaghetti di riso
2 fette di lardo d' Arnad tagliate spesse 1 mm
1 porro
6 zucchini
12 gamberi rossi belli cicciotti
vino bianco



Per prima cosa pulite i gamberi. Tenetene da parte quattro e gli altri tagliateli a pezzetti non troppo piccoli.
Dividete il porro in 3 e tagliatelo a listarelle, tagliate a rondelle gli zucchini e il lardo a pezzettini piccoli piccoli di modo che si possa sciogliere bene visto che sarà l'unico grasso che userete.
Mettete quindi in una padella il lardo e fatelo sciogliere un pochino, aggiungete i porri e fateli insaporire quindi sfumateli con un pochino di vino bianco, dopodiché aggiungete gli zucchini. Fateli rosolare quindi coperchiate e lasciate cuocere per un quarto d'ora. Prima della fine della cottura aggiustate di sale e pepe (il lardo d'Arnad come quello di Colonnata sono già molto saporiti quindi assaggiate prima di salare!).
Nel frattempo mettete sul fuoco una pentola capace con l'acqua, quando bolle salatela e buttate gli spaghetti (se usate quelli di riso abbiate l'accortezza di girarli di tanto in tanto).
Quando mancano 2 minuti alla fine del tempo di cottura (la pasta deve essere ancora bella al dente!) scolate la pasta tenendo da parte l'acqua di cottura e aggiungete i gamberi a pezzetti negli zucchini, fate saltare un attimo quindi aggiungete gli spaghetti e un mestolo di acqua della pasta. Amalgamate il tutto senza fermarvi. Aggiungete poco per volta acqua di cottura finché gli spaghetti non saranno pronti. In questo modo la pasta rilascia ancora un po' del suo amido e permette che il condimento e la pasta leghino bene insieme. Ricordatevi che questo è un passaggio fondamentale!
Impiattate mettendo un gambero crudo diviso in due come decorazione.



Totani ripieni a modo mio

Per la cenetta solo donne avevo una "limitazione" non da poco, niente olio evo, perché a una delle mie fantastiche amiche fa male e come potete immaginare non è stata per niente una limitazione, anzi, mi sono divertita un sacco a pensare a cosa utilizzare al posto dell'olio (esclusi ovviamente olio di girasole, di arachidi e compagnia bella che non mi ispirano più di tanto, solo per friggere, ma nulla di più!). Qui non mi sono spremuta troppo le meningi visto che ho usato il burro, ma ne ho usato molto poco perché un po' salutista lo sono e abbondare con i grassi non è nel mio modo di cucinare. Però i calamari ripieni devono cuocere un po' per essere morbidi e così li ho fatti cuocere con il latte e devo dire che sono venuti uno spettacolo: il sapore che quel pochino d'aglio (rigorosamente messo intero e poi tolto!) ha dato al burro e al latte era davvero delizioso e il sughetto che si è creato era proprio buono...le mie amiche possono confermare...uffi lo so, sono di parte, ma giuro che sono piaciuti un sacco!!!

Totani ripieni a modo mio
Per 4 persone:
Per i totani ripieni:
4 totani non tanto grandi
2 cucchiai di stracciatella di burrata di Andria
1 patata piccola
1 cucchiaio di pistacchi
1/2 spicchio d'aglio rosa
una noce di burro
latte 
Per la crema di bietole:
400 gr di bietole
1 cipolla
1/2 lime



Per i totani ripieni:
Per il ripieno: innanzitutto fate bollire la patata (io l'ho fatta bollire a vapore tagliata a fette) e pulite i calamari dividendo le sacche dai tentacoli e togliendo le alette (ma poi, si chiamano così?! mha...l'importante è esserci capiti!).
Quando è cotta schaicciatela con una forchetta così si intiepidisce un pochino. Frullate i pistacchi non troppo finemente, quindi aggiungete la starcciatella di burrata e la patata schiacciata e frullate fino ad ottenere un composto omogeneo. Pepate e se necessario aggiungete un po' di sale (la stracciatella che ho usato era già bella saporita quindi ne ho aggiunto proprio poco).
Riempite un sac à poche con il composto (potete farlo anche con il cucchiaio, ma secondo me è decisamente più complicato!) e riempite le sacche dei calamari senza esagerare (altrimenti poi esce tutto quando cuociono o nella peggiore delle ipotesi...il totano scoppia!!! E non è bene :)!!!) e chiudeteli con uno stuzzicadenti piccolo.
Mettete in una casseruola una noce di burro e mezzo spicchio d'aglio intero di modo da far insaporire il burro quindi mettete i calamari e fateli rosolare un po' da tutti i lati, aggiungete i tentacoli e le alette, dopodiché aggiungete mezzo bicchiere di latte, coperchiate e fate cuocere per mezz'ora a fuoco basso. Se il sughetto si consuma troppo aggiungete ancora un po' di latte. A cottura quasi ultimata aggiustate di sale e pepe.

Per la crema di bietole:
In una casseruola fate stufare solo con un pochino d'acqua una cipolla tagliata finemente, dopo 5 minuti aggiungete le bietole lavate e due mestoli d'acqua (non mettetene tanta mi raccomando altrimenti la crema risulta troppo liquida!) un pochino di sale grosso e coperchiate. Fate cuocere un quarto d'ora massimo o finché il gambo delle bietole sarà morbido. Spegnete e frullate con il frullatore a immersione. Aggiustate di sale se necessario e aggiungete il succo di mezzo lime.

Impiattate mettendo un calamaro ripieno, qualche tentacolo, un po' di bagnetta e qualche pistacchio tritato e a lato mettete la crema di bietole così poi ognuno lo mischia a suo piacimento :)!

giovedì 20 ottobre 2011

Crumble di pere e mele


Ieri sera cenetta solo donne e tantissime chiacchiere!!! Una serata davvero meravigliosa e tutto è venuto buonissimo, ma non è merito mio, è merito delle persone per cui ho cucinato...Sono certa che se si cucina con amore, per persone a cui si vuole davvero bene, è difficile sbagliare :)!
Era da tanto che non facevo il crumble e così ho deciso di farlo ieri sera...E poi quello con le pere e le mele secondo me è il più buono in assoluto, non c'è niente da fare!!!

Crumble di pere e mele
Per 4 persone:
2 pere kaiser
1 mela golden matura
Per il crumble:
35 gr di farina di mais
25 gr di mandorle
40 gr di burro
40 gr di zucchero di canna
cannella
sale


Per il crumble:
Riunite in una ciotola la farina di mais, le mandorle ridotte in polvere, una spolverata di cannella, lo zucchero, un pizzico di sale e il burro freddo tagliato a dadini. Lavorare au bout des doigts (con la punta delle dita) fino ad ottenere delle briciole.

Sbucciare le pere e le mele ricavarne delle fettine sottili. Imburrate una pirofila e disponete le pere leggermente accavallate, fare poi uno strato con le mele ed infine un altro con le pere. Cospargete il tutto con il crumble. Infornate a forno (statico) preriscaldato a 180°C per 30-35 minuti o finché il crumble non diventi dorato (controllate ogni tanto!).

martedì 18 ottobre 2011

Fragolini con crema di zucchini e stracciatella di burrata

Per 4 persone:
350 gr di zucchini
90 gr di patate
3 cipollotti
200 gr di stracciatella di burrata
500-600 gr di fragolini (moscardini piccoli piccoli)
olio piccante



Preparate la crema di zucchini secondo la ricetta della vellutata di zucchini.
Cuocete a vapore per 5 minuti massimo i fragolini e conditeli con sale e olio al peperoncino (ovviamente home made! basta mettere i peperoncini in una bottiglia d'olio e il gioco è fatto!).
Impiattate mettendo a specchio nel piatto la crema di zucchini, aggiungete creando il disegno che più preferite la stracciatella di burrata ed infine i fragolini un po' piccanti e un filo d'olio evo a crudo.

Un vero spettacolo!!! Lo potete preparare sia come antipasto che come secondo...E sono certa che vi piacerà :)!

Penne con carciofi triglie e zafferano

Era un sacco di tempo che volevo assaggiare le triglie e approfittando dei primi carciofi ho deciso di fare questa pasta davvero davvero buona!

Penne con carciofi triglie e zafferano
Per 4 persone:
320 gr di penne
4 triglie (sfilettate)
4 carciofi
1 spicchio d'aglio rosa
stimmi di zafferano
olio evo
sale
pepe



Innanzitutto mettere i carciofi a bagno in acqua acidulata con il limone e i pistilli di zafferano in un bicchierino con dell'acqua calda. Se non avete i pistilli va benissimo anche quello in bustina che scioglierete in un po' d'acqua di cottura della pasta prima di aggiungerlo.
Dopo un quarto d'ora (o anche meno se avete fretta!) scolate i carciofi e puliteli togliendo le spine e la barba interna (che come si dice a genova lascia il lepego) e affettateli finemente tenendo solo la parte più tenera e ovviamente il "sedere" che è la parte più buona :)!. Fate scaldare un pochino di olio evo in una padella con uno spicchio d'aglio diviso in due di modo da far insaporire l'olio, quindi aggiungete i carciofi, salate, pepate abbondantemente e fate cuocere per un quarto d'ora senza aggiungere acqua girandoli spesso di modo che non si brucino.
Mettete l'acqua a bollire in una pentola capiente.
Nel frattempo mettete un velo d'olio in una padella antiaderente e quando è bella calda mettete i filetti di triglia dal lato della pelle, salateli leggermente e lasciateli cuocere qualche minuto senza girarli e soprattutto senza farli cuocere del tutto (metà dovrà rimanere crudo). Questa cottura vi permetterà di togliere la pelle con estrema facilità.
Quando l'acqua bolle salatela e buttate la pasta.
Togliete l'aglio dai carciofi e aggiungete le triglie tagliate a pezzi non troppo piccoli (spezzettatele con le mani!) e fate saltare tutto insieme.
Quando mancano due minuti alla fine della cottura della pasta, scolatela tenendo da parte l'acqua di cottura e mettetela nella padella del condimento, aggiungete lo zafferano e un mezzo mestolo di acqua di cottura di modo da terminare la cottura nella padella, così la pasta rilascia ancora un po' del suo amido e lega la pasta con il sugo senza bisogno di panna o cose simili che è meglio usare il meno possibile :)!
Impiattate, un filino d'olio evo a crudo, una macinata di pepe e...a tavola!!!
Buona buona buona e ancora buona!!!

Estasi: tortino al cioccolato bianco con arance caramellate...

Non ci sono parole per descriverli...davvero...E S T A S I...pura estasi per le papille...

Tortini al cioccolato bianco con arance caramellate
Per 2 tortini:
25 gr di burro
75 gr di cioccolato bianco
1 uovo
10 di zucchero di canna integrale
20 gr di zucchero di canna del Paraguay
15 gr di amido di riso
Farina di mais fioretto
1 arancia



Per le arance caramellate:
Tagliate l'arancia a spicchi togliendo la buccia. Tagliate a striscioline sottili parte della buccia tolta e mettete il tutto in un pentolino con 1 cucchiaio di zucchero di canna e 2 cucchiai d'acqua e lasciate cuocere a fuoco basso finché le arance non si disfano un po' e si caramellizzano.

Per i tortini al cioccolato bianco con cuore morbidissimo:
Per prima cosa fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria e quando è quasi sciolto aggiungete il burro. Quando saranno sciolti toglieteli dal fuoco e lasciateli raffreddare.
Nel frattempo in una ciotola montate con le fruste elettriche l'uovo con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Sempre con le fruste azionate aggiungete il cioccolato e il burro fusi ormai tiepidi e in ultimo l'amido di riso setacciato.
Imburrate gli stampini (io vi consiglio quelli usa e getta!) e spolverateli con farina di mais fioretto. Riempite gli stampini per 3/4. Infornate in forno (statico) già caldo a 180°C per 15 minuti.

Sfornateli e rovesciateli nel piattino da portata, aggiungete le arance caramellate e...iniziate a sognare...

Con questa ricetta partecipo al contest "Cioccolato Dipendente"de la cucina di Esme!
cioccolato dipendente?  io si'

domenica 16 ottobre 2011

Vellutata di zucchini

E questa vellutata apre una serie di ricette con gli zucchini che posterò nei prossimi giorni per mantenere una promessa fatta a Ludmi e Guido, due persone davvero speciali :)!

Vellutata di zucchini
Per 4 persone
800 gr di zucchini
200 gr di patate
6 cipollotti
Sale grigio di Bretagna
Pepe



Lavate e tagliare a fettine sottili i cipollotti (o una cipolla se non li avete) e metteteli in una casseruola con un filo d'olio e due dita d'acqua, coperchiate e fate cuocere a fuoco lento. Nel frattempo lavate e tagliate a rondelle gli zucchini e a fettine sottili sottili le patate di modo che in cottura si disfino completamente e abbiano lo stesso tempo di cottura degli zucchini. Mettete gli zucchini e le patate nella casseruola in cui avete fatto stufare i cipollotti, aggiungete un pochino di sale grosso (io ho usato quello grigio di Bretagna) e coprite con acqua (l'acqua non deve essere molta, deve appena coprire le verdure, al limite è meglio aggiungerne dopo in caso si consumasse troppo, perché poi bisogna frullare il tutto e deve venire una crema piuttosto densa!). Fate cuocere a fuoco basso per mezz'oretta, quindi spegnete e frullate il tutto con il minipimer, aggiustate di sale e pepe.
Servite bella calda con un filo d'olio evo a crudo e spolverate con parmigiano, pecorino romano o qualche quenelles di ricotta saporita.

Vellutata di cavolfiore

Purtroppo è arrivato l'autunno...Ormai ero così abituata al caldo che proprio non mi ricordavo cosa volesse dire patire il freddo, poi per una freddolosa come me è terribile! Il lato positivo di tutto questo!? Le coccole sotto il piumone :)!!! 
Comunque, cambio di stagione e cambiamenti tra i fornelli...Ora bisogna riscaldarsi e così stasera mi sono lanciata nel preparare due vellutate, una di cavolfiore e una di zucchini. Sono semplicissime e super veloci da fare, ma a me piacciono così tanto...

Vellutata di cavolfiore
Per 4 persone:
1 cavolfiore grande (o 2 piccolini)
pecorino romano dop
olio evo
sale
pepe



Mettete a bollire il cavolfiore in acqua leggermente salata. Quando è pronto (i rebbi di una forchetta entrano facilmente) scolatelo tenendo l'acqua di cottura. Rimettetelo nella pentola, aggiungete due mestoli di acqua di cottura, un pochino d'olio evo e frullate con il minipimer. Aggiustate di sale e pepe. Se volete potete aggiungere già adesso un bel po' di pecorino romano grattugiato, altrimenti lo potete aggiungere una volta servita la vellutata di modo che ognuno ne metta quanto preferisce.
Di una velocità e semplicità disarmante, vero!?

venerdì 14 ottobre 2011

Meringhe con zucchero di canna integrale

Dai miei mille esperimenti culinari di mercoledì era avanzato del bianco d'uovo di uova vere che mi aveva portato il mio Doctor, quindi di buttarle non se ne parlava neppure...E qual'è la cosa più semplice e ovvia da fare con degli albumi d'uovo?!...ovviamente delle m e r i n g h e!!!
Però ho voluto provare a fare questa prova: usare un po' di zucchero di canna integrale per dare un gusto un po' diverso...e vi dirò, esperimento decisamente riuscito :)!

Meringhe con zucchero di canna integrale
Per 20 meringhe
100 gr di zucchero a velo
50 gr di zucchero bianco
50 gr di zucchero di canna integrale biologico (Perù)
3 bianchi d'uovo
1 pizzico di sale



Preriscaldate il forno a 120°C.
Montate con le fruste i bianchi d'uovo a neve ben ferma con un pizzico di sale. Incorporate progressivamente lo zucchero a velo  , lo zucchero bianco e quello di canna sempre continuando a montare con le fruste. 
Con l'aiuto di un cucchiaio formate delle meringhe tonde (io prendevo una bella cucchiaiata di composto) su una placca da forno rivestita con carta-forno.
Infornate e fate cuocere 25 minuti (forno statico). Spegnete e lasciate raffreddare in forno.

Io le ho servite con della ricotta mischiata con mezzo cucchiaino di miele e una spolverata di cacao amaro. E per "sciacquare" la bocca un bicchierino di polpa di caco frullata...not bad :)!!!

Diamantini di cioccolato, riso e caffè

Questi biscottini sono una ricetta del grande Luca Montersino (lo ho incontrato già due volte, la prima a Chieri ad un suo corso di pasticceria, e la seconda durante Slow Fish a Genova, quindi siamo praticamente migliori amici...ecco, forse lui non ne è al corrente, ma per me ormai siamo indiscutibilmente best friends :)!!!). 
Mentre li preparavo dicevo tra me e me :"Questa è la classica ricetta che è impossibile sbagliare! Non possono venire cattivi, non è proprio contemplato...Sono fatti semplicemente di burro, zucchero e cioccolato!!!". E avevo ragione: sono venuti meno belli di quelli di Luca, ma considerando che ieri a lavoro ho ricevuto molteplici proposte di matrimonio, direi che non sono venuti poi tanto male...ah ah ah!!!
Io ho dimezzato le dosi che ho trovato sul libro "Golosi di Salute".

Diamantini di cioccolato, riso e caffè
225 gr di burro di panna fresca
125 gr di zucchero a velo
20 gr di tuorli
12.5 gr di uova
250 gr di farina di riso
30 gr di cacao amaro in polvere (io ho usato il "Cacao el Ceibo": 100% cacao magro dalla Bolivia)
Per la finitura
75 gr di zucchero di canna (Montersino usa lo zucchero semolato)
2.5 gr di caffè



Impastare tutti gli ingredienti seguendo l'ordine, ossia: prima amalgamate burro e zucchero a velo fino ad ottenere una crema, aggiungete i tuorli e l'uovo, quindi la farina di riso setacciata ed infine il cacao amaro fino ad ottenere un impasto sodo. Modellare dei filoncini di 2 cm di diametro (o anche meno) e rotolateli nello zucchero di canna mischiato al caffè, tagliateli poi a fettine di 1 cm.
Cuocete in forno già caldo a 180°C per 12-15 minuti.

mercoledì 12 ottobre 2011

Il pesto

Sono Genovese, amo svisceratamente cucinare e...non avevo mai fatto il pesto prima d'ora...sono una vergogna!!!Lo so, ma oggi ho rimediato :)! Vi propongo sia la versione con l'aglio, la tipica Genovese, ma anche quella senza aglio che ormai è molto gettonata, soprattutto se volete usare il pesto per una cenetta romantica ;)!

Pesto
50 gr di foglioline di basilico
1/2 bicchiere di olio evo (rigorosamente Ligure!)
6 cucchiai di Grana (io ho usato il Selva che mi piace di più!)
2 cucchiai di pecorino romano dop
1 spicchio d'aglio (io ho usato l'aglio rosa che è un po' più delicato)
1 noce
1/2 cucchiaio di pinoli 
qualche grano di sale grosso 



Innanzitutto lavate le foglioline del basilico (staccate con cura dai mazzetti) in acqua fredda e fatele asciugare in un canovaccio da cucina.
Teoricamente bisognerebbe usare il pestello, ma in parte io ho usato il frullatore perché il pestello non lo ho :(, ma diciamo che mi sono industriata per cercare di ottenere lo stesso effetto.
Tagliate a pezzettini d'aglio e mettetelo in una coppetta con qualche grano di sale grosso e con l'aiuto di un cucchiaio schiacciatelo fino a ridurlo in crema. Tritate il basilico nel frullatore per pochissimi secondi (le foglie risulteranno solo sminuzzate) e tenetelo da parte. Mettete nel frullatore i pinoli e la noce spezzettata, frullate bene di modo che riescano a dare un pochino del loro olio. Quindi unite pinoli e noci tritate finemente al basilico sminuzzato grossolanamente e passate nuovamente il tutto nel tritatutto, sminuzzando bene il basilico (ma senza esagerare, è più buono se rimane leggermente grossolano!). Trasferite il basilico con noci e pinoli nella coppetta in cui c'è l'aglio e con l'aiuto del cucchiaio amalgamate dolcemente il tutto, aggiungete i formaggi grattugiati creando una crema ed infine l'olio a filo. Et voilà, il pesto è pronto!
Per conservarlo mettetelo in un barattolino di vetro e aggiungete ancora un po' d'olio di modo che isoli il basilico dall'aria (così il basilico non scurisce!) e conservatelo in frigorifero.
Se volete potete anche congelarlo mettendolo nelle vaschettine di alluminio!

Pesto senza aglio
Gli ingredienti sono gli stessi di quelli di prima, ovviamente escluso l'aglio!
Anche il procedimento non cambia, con la differenza che la prima cosa da fare sarà tritare il basilico, quindi noci e pinoli con il sale grosso, unire il tutto e frullarlo una seconda volta. Dopodiché togliete il tutto dal tritatutto e mettetelo in una coppetta e con un cucchiaio cercate di rendere una crema il basilico con pinoli e noci, aggiungete i formaggi ed infine l'olio.

martedì 11 ottobre 2011

Gnocchi di zucca

Non avevo mai fatto gli gnocchi prima d'ora, e forse sarà stata la fortuna del principiante, ma devo dire che sono proprio soddisfatta!!!
Sono un po' lunghini da preparare, ma ne vale davvero la pena!

Gnocchi di zucca
Per 900 gr di gnocchi
350 gr di patate 
375 gr di zucca (pesata dopo averla messa in forno e senza buccia)
90 gr di farina di riso
90 gr di fecola di patate
50 gr di farina di grano saraceno
1 uovo
noce moscata



Innanzitutto tagliate la zucca (con la buccia) a fette e mettetela su una placca da forno rivestita con carta-forno e infornatela in forno caldo a 180°C per 20-25 minuti di modo che si ammorbidisca (è importante metterla in forno anziché farla bollire altrimenti assorbirebbe acqua!).
Mentre la zucca è in forno mettete a bollire le patate con la buccia in acqua salata.
Quando la zucca sarà pronta, tiratela fuori dal forno, fatela intiepidire, togliete la buccia e passatela al passaverdura. Fate lo stesso con le patate quando saranno cotte.
Passate al mixer la farina di riso, e la fecola di patate di modo da mischiarle bene. Quella di grano saraceno la mischierete dopo mentre le setaccerete.
Unite la purea di zucca a quella di patate e lavoratele insieme con un leccapentola di modo da ottenere una purea uniforme (e ormai fredda), quindi aggiungete un uovo, una grattata abbondante di noce moscata, e la farina poco per volta e setacciandola (non è detto che serva tutta, dipende dalle patate e dalla zucca. Sarà la consistenza dell'impasto a farvi capire se non dovete metterla tutta o se magari dovrete aggiungerne, in quel caso aggiungete farina di grano saraceno) fino ad ottenere un impasto liscio, omogeneo sempre amalgamando con il leccapentola (il composto rimarrà comunque un po' appiccicoso se lo toccate con le mani, ma non aggiungete altra farina altrimenti risulterebbe troppo duro).
A questo punto è arrivato il momento di fare gli gnocchi: sulla spianatoia mettete un po' di farina di riso, prelevate con un tarocco un pochino di impasto (tanto da tenerlo in una mano) e formate un cilindro di un centimetro di diametro rotolandolo nella farina di riso (vedrete che si compatterà bene!) quindi tagliatelo a pezzetti grandi poco più di una nocciola, passateli nel "gingillo" riga gnocchi (o semplicemente sui rebbi di una forchetta) e il gioco è fatto!
Man mano che li fate metteteli in dei cabaret rivestiti con carta-forno e spolverati (poco) con farina di riso.

Mettete su una pentola con parecchia acqua bella salata e quando bolle tuffateci dentro gli gnocchi pochi per volta, appena affiorano in superficie toglieteli con l'aiuto di una schiumarola!
Io per assaggiarli li ho conditi semplicemente con un pochino di burro e una macinata di pepe...buoni buoni buoni!!! 

Budino di castagne

Domenica mio papà è andato per castagne e me ne ha portate un po', così ho provato a fare questi budini...A me è piaciuto tantissimo, ma prepararli è stato un lavoraccio...bisognerebbe che le castagne cadessero senza buccia e senza quella dannata pellicina...ecco si, basterebbe non ci fosse la pellicina e tutto sarebbe più semplice :), quantomeno si risparmierebbe un sacco di tempo, caspiterina!!!

Budino di castagne
Per 4 budini:
450 gr di castagne
120 gr di zucchero semolato + 4 cucchiai
3 uova
4 dl di latte
1 baccello di vaniglia del Madagascar



Fate cuocere le castagne in abbondante acqua per 15 minuti, sbucciatele e privatele della pellicina e mettetele in una casseruola con il latte, 60 gr di zucchero, i semi della vaniglia e la bacca, portate a ebollizione, regolate la fiamma e lasciate cuocere fino a completo assorbimento del latte, poi fate raffreddare e passate al passaverdura (o schiacciapatate).
Sgusciate le uova, lavorate i tuorli con i restanti 60 gr di zucchero fino ad ottenere un composto cremoso, quindi incorporatelo alle castagne facendo diventare il tutto una crema; montate gli albumi a neve con un pizzico di sale e incorporateli delicatamente, mescolando dall'alto verso il basso, alla crema di castagne.
Preparate il caramello mettendo in un pentolino i 4 cucchiai di zucchero e 2 cucchiai d'acqua, mettete sul fuoco finché lo zucchero non si caramella, poi versatelo nei 4 stampini cercando di distribuirlo anche sulle pareti roteando lo stampino stesso (attenzione che brucia tantissimo!!! Aiutatevi con uno strofinaccio da cucina!). Disponete all'interno degli stampini anche il composto di castagne (non fino al bordo!) e fate cuocere a bagnomaria in forno già caldo (statico) a 180°C per 15-20 minuti (io li ho fatti cuocere 18 minuti: li ho tolti quando la superficie iniziava a colorirsi).
Serviteli freddi o temperatura ambiente. Quando li dovete sformare, immergeteli prima in acqua calda così si staccano più facilmente! 
Io ho messo anche una spolverata di cacao amaro e devo dire che, secondo me, ci sta proprio bene :)!

Cantucci salati

Qualche giorno fa ho trovato nel blog Chez-Babs (non riesco più a trovare la ricetta quindi vi metto solo il link al suo bellissimo blog) la ricetta di questi cantucci salati e mi sono subito ripromessa di provare a farli, rendendoli ovviamente gluten free!

Cantucci salati
Per circa 20-25 cantucci
170 gr di farina di riso
40 gr di farina di grano saraceno
2 gr di bicarbonato di sodio
20 gr di formaggio Selva (o Parmigiano)
30 gr di pecorino romano dop
50 gr di gorgonzola
1 uovo
60 gr di latte
50 gr di olio evo
60 gr di mandorle con la pelle
2 pizzichi di sale
pepe



Innanzitutto mettete in un pentolino il gorgonzola e il latte e fate cuocere a fuoco basso di modo che il formaggio si sciolga. Togliete dal fuoco e fate intiepidire.
Nel frattempo grattugiate gli altri due formaggi.
Con una frusta sbattete l'uovo fino a renderlo bello spumoso, dopodiché aggiungete il gorgonzola sciolto e i formaggi grattugiati, il sale e una macinata di pepe e amalgamate bene il tutto.
Aggiungete le farine e il bicarbonato setacciati e continuate a mescolare. In ultimo aggiungete l'olio evo sempre continuando a mescolare.
A questo punto rovesciate il tutto sul piano di lavoro e iniziate a impastare, quando vedete che inizia ad amalgamarsi aggiungete le mandorle e continuate a impastare ancora un po'.
Ricavate due filoncini e metteteli in una teglia rivestita di carta-forno.
Infornate in forno (statico) già caldo a 170 °C  per 25 minuti.
Togliete dal forno e lasciate intiepidire, poi tagliate diagonalmente il filoncino a fetta di salame per ottenere dei biscotti (secondo me questa è l'operazione più complicata perché le mandorle sono decisamente più dure dell'impasto quindi si rischia che si sgretolino un po'...quindi fate attenzione!). Disponete i biscotti sulla teglia rivestita con altra carta forno e fateli cuocere ancora 10 minuti (5 minuti per parte) sempre a 170°C. Sfornateli e metteteli a raffreddare su una gratella con la carta forno di modo che si asciughino bene.

Un giudizio: premesso che a me non piace il gorgonzola e gli erborinati in generale, a me non hanno fatto impazzire proprio perché si sente il gusto forte del gorgonzola, ma (e c'è un "ma"!!!) mio papà li ha assaggiati e non capiva più nulla, continuava a mangiarne uno dietro l'altro, mia mamma idem e soprattutto, il giudizio più importante...anche il mio Doctor sono piaciuti un sacco! 
Quindi direi: promossi a pienissimi voti!!!

Come antipasto (se vi piace il gorgonzola :)!!!) sono una delizia!

lunedì 10 ottobre 2011

La melanzana alla parmigiana...a modo mio

Da qualche giorno avevo in testa di provare a fare le melanzane alla parmigiana, poi ieri mia mamma ha comprato delle melanzane piccoline e della ricotta di latte vaccino davvero buonissima, così oggi per pranzo mi sono fatta La melanzana alla parmigiana...alla facciaccia del mal di gola :)!

La melanzana alla parmigiana...a modo mio
Per una persona
1 melanzana piccolina
60 gr di ricotta di latte vaccino
3 pomodori perini
basilico
olio di arachidi per friggere



Per la salsa di pomodoro:
Lavate i pomodori, tagliateli in 3 parti e metteteli in una casseruola a fuoco basso e coprite. Quando saranno morbidi passateli al passaverdura, quindi mettete la salsa passata nuovamente sul fuoco con un pizzico di zucchero (per togliere l'acidità) due pizzichi di sale e un filino d'olio. Lasciate cuocere a fuoco basso senza coperchio di modo che la salsa si restringa un po' e diventi bella saporita.

Per la melanzana:
Lavate la melanzana, tagliatela a fette di poco meno di un centimetro, salatele e mettetele in uno scolapasta con un peso sopra di modo che diano l'amaro. Trascorsa mezz'ora sciacquatele e friggetele (io ho usato l'olio di arachidi per avere una frittura più leggera, se preferite l'olio di oliva va benissimo anche quello!).
Fatele dorare da ambo le parti quindi scolatele e ponetele su un po' di carta da cucina di modo da eliminare l'olio in eccesso.

La ricotta:
Tagliate la ricotta a fette abbastanza sottili quindi mettetela in una padella antiaderente già calda di modo da farle dorare su entrambi i lati.



Ora non vi resta che "montare" la vostra melanzana alla parmigiana: in una pirofila (con l'aiuto di un coppapasta alto che vi sostenga la melanzana ricomposta) mettete un pochino di salsa di pomodoro sul fondo, una fetta di melanzana, un pizzico di sale, una fetta di ricotta e un po' di salsa e continuate così finché la melanzana non sarà ricomposta completamente.
Infornate a 180°C per 25 minuti.
Impiattate e decorate con olio al basilico (frullate con il minipimer olio e basilico e un pizzico di sale).

Galettes Bretonnes

Eccovi una preparazione base super semplice: les galettes Bretonnes! 

Per chi non lo sapesse, in Francia, la galettes e il corrispoettivo salato della crêpes.
La classica galettes è la galettes complète con gruyère, prosciutto e uovo. In Francia trovate spesso anche quella con roquefort e noci o salmone affumicato e crème fraiche, ma si possono farcire con qualsiasi ingrediente!!!
Io ad esempio ieri sera le ho fatte con crescenza o gorgonzola e prosciutto cotto, ma sono divine anche con burrata e carciofi freschi, o con fontina, trevigiana e cipolle caramellate...Ma questi sono solo alcuni esempi!!!
Sbizzarritevi e date sfogo alla vostra fantasia :)!

La differenza con le crêpes è che le galettes rimangono più croccanti, proprio perché fatte con sola farina di grano saraceno e si sposano decisamente meglio con gli ingredienti salati, anche se a me piacciono un sacco anche con il dolce, come ad esempio con la Nutella, o con le mele saltate in padella con un po' di cannella e miele.

Galettes Bretonnes

Per 10 galettes (diametro 24 cm):
250 gr di farina di grano saraceno
250 gr di acqua
250 gr di latte
2 uova
1 cucchiaino di sale





Setacciate la farina in una ciotola. Aggiungete il sale e le uova e mescolate con una frusta (si formeranno tanti grumi, ma è normale!), quindi aggiungete in 3/4 volte il latte e l'acqua mischiati insieme. Mescolare bene con la frusta fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Coprite con della pellicola trasparente e mettete in frigo per almeno 2 ore. Potete anche prepararla la sera prima o la mattina per la sera. Più sta in frigo più di addensa e si amalgama...senza esagerare però :)!

Quando è il momento di prepararle, tirate la pastella fuori dal frigo, mescolatela dal basso verso l'alto con il mestolo per rendere il composto omogeneo.

Scaldate una padella antiaderente dai bordi bassi e ungetela con un pochino di olio evo con un batuffolo di cotone. Versate metà mestolo di pastella e con l'apposito "gingillino" spandi crema (è indispensabile per farle venire uniformi e sottili!!!) aspettate qualche secondo e staccate i bordi con una palettina da cucina. Quando vedete che la parte a contatto con la padella si colorisce, giratela (io lo faccio sempre con le mani perché è più veloce e più semplice! Tanto non si rompono!). La prima non viene mai benissimo, ma è normale perché la padella non è ancora abbastanza calda. Preparate le altre ungendo sempre prima la padella con l'olio grazie al batuffolo di cotone (mi raccomando pochissimo olio!!!) e versate il composto, distribuitelo uniformemente nella padella e vedrete che in 10 secondi si colorirà e potrete girarla subito. Fatela cuocere ancora 30 secondi o poco più ed è pronta! 

Il consiglio è di prepararle prima tutte e di metterle in un piatto.

Farcirle quando poi volete farcirle vi basterà metterle nella padella antiaderente bella calda, aggiungere gli ingredienti che preferite. Se il diametro della padella non è tanto grande è meglio piegarle semplicemente in due tipo piadina e aspettare che il ripieno di scaldi un po'. Se volete giratele ancora un attimo e servitele belle calde!

Difficilmente si sbaglia con queste galettes :)!!!


Biscotti croccanti di polenta

Ieri invece avevo voglia di provare a fare qualcosa di dolce...subito avevo pensato ad una torta, ma poi ho trovato la ricetta di questi biscotti di farina di polenta e dopo aver apportato le mie solite modifiche mi sono messa all'opera :)!

Biscotti croccanti di polenta
Per 20 biscotti:

200 gr di farina di polenta 
100 gr di farina di riso
70 gr di burro
1 uovo
1 cucchiaino di lievito con cremor tartaro
40 gr di zucchero semolato


40 gr di zucchero di canna chiaro del Paraguay
3 cucchiai di latte
30 gr di zucchero di canna de l'Ile de la Réunion







Fare una fontana con le farine, mettete al centro il burro ammorbidito tagliato a pezzetti, lo zucchero semolato, l'uovo e il lievito.Amalgamate tutto e aggiungete uno per volta i cucchiai di latte (valutate voi, magari non sono necessari tutti!). Impastate con le mani fino ad ottenere un impasto omogeneo. Fate una palla e mettetela a riposare mezz'ora in un  a ciotola coperta con pellicola trasparente.Trascorsi i 30 minuti,rimpastatela aggiungendo lo zucchero di canna.Prendetene un po' per volta facendone delle palle di 2 cm di diametro, schiacciatele leggermente e mettetele sulla placca del forno rivestita con carta-forno. Schiacciatele con i rebbi di una forchetta di modo che si assottiglino e che si crei un decoro a quadretti. Distanziateli perché essendoci del lievito crescono un po' :)!Lasciateli riposare 10 minuti prima di infornarli. Intanto accendete il forno a 180C. Fateli cuocere (forno statico) per 20 minuti. Sfornateli e fateli raffreddare su una gratella. 
Se l'ambiente è umido, quando il forno si è leggermente raffreddato, rimetteteli dentro di modo che si asciughino bene e rimangano belli croccanti. Conservateli in una scatola di latta.


Sono biscotti semplicissimi, croccanti e non troppo dolci, perfetti per la prima colazione...nel latte sono una meraviglia!!!


Goulash di manzo con patate

Scusate se sono stata latitante per due giorni, ma questa cavolo di influenza (o come dice il MIO Dottore, il simpatico batterio che ha deciso di accamparsi nella mia povera gola!) mi ha buttato parecchio giù...
Ovviamente però una "cooking victim" come me non poteva certo stare due giorni con le mani in mano :)!!!
Sabato mattina, anche se ero rintronata come una campana, visto che avevo dello spezzatino di manzo in frigo ho deciso di provare a fare il goulash, o quantomeno una mia versione del goulash :)! E vi dirò, nonostante tutto, non è venuto per niente male!!!

Goulash di manzo con patate
Per 2 persone:
300 gr di spezzatino di manzo

2 cipolline bionde
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
2 cucchiaini di paprika dolce
salsa di pomodoroBrodo di carne
2 patate




In una casseruola mettete un po' d'olio evo, quando è caldo aggiungere la cipolla tritata grossolanamente, far rosolare un pochino e aggiungere mezzo mestolo di brodo caldo (di modo che la cipolla si stufi e non soffrigga). Quando il brodo è evaporato, alzare la fiamma e aggiungere la carne. Far rosolare bene. Aggiungere la paprika e il concentrato di pomodoro. Dopodiché  aggiungete un mestolo di salsa di pomodoro e due mestoli di brodo caldi. Salate. Coperchiate e fate cuocere per un'ora e mezza, aggiungendo brodo caldo se si asciugasse troppo.Mentre il goulash cuoce, sbucciate due patate, tagliatele in 4 e letterale a cuocere in acqua fredda. Fatele cuocere per un quarto d'ora da quando le mettete sul fuoco (arriveranno più o meno a metà cottura). Scolatele e tenete da parte l'acqua di cottura.
Quando manca un quarto d'ora prima che in goulash sia pronto, aggiustate di sale e aggiungete le patate e un metà mestolo di acqua di cottura delle patate. Portate a termine la cottura.Servitelo bello caldo.

Se lo mangiate il giorno dopo è meglio che lo facciate senza patate, perché il gusto delle patate riscaldate non è un granché. Quindi fate semplicemente cuocere le patate il giorno dopo e le aggiungete al goulash con il mestolino di acqua di cottura delle patate stesse, fate cuocere un quarto d'ora (di modo che le patate finiscano di cuocere) o finché il tutto non sarà bello amalgamato e servite subito!

Io avevo solo la paprika dolce, ma quella più piccante è ancora meglio! Se anche voi avete solo quella dolce e vi piace il piccantino potete aggiungere un pochino di peperoncino in polvere :)!

venerdì 7 ottobre 2011

La rivincita del pollo

Eccomi qua, venerdì sera a casa con l'influenza...ma si può?! Che nervoso!!!
E secondo voi un'amante della cucina come me poteva prepararsi una cenettina triste triste per compatirsi!?...Col cavolo :)!!!
Avevo voglia di qualcosa di sfizioso, ma allo stesso tempo leggero visto che poi mi devo imbottire di quell'antioticaccio (uffi!).
Questa ricetta l'ho sperimentata la prima volta a casa della mia coppietta preferita :)..mi avevano invitata a cena, ma avevano comprato tutte cose che non potevo mangiare (sono svaniti, non fateci caso!!!), e così visto che avevano comprato delle prugne secche, in frigo avevano del tacchino, e l'immancabile cipolla era nella dispensa, avevo deciso di prepararmi il tacchino con le prugne e mi era subito piaciuto un sacco...e anche ai due piccioncini che ovviamente lo hanno assaggiato!!!

Questa versione è un po' rivisitata, decisamente più buona ed è fatta con il pollo che rimane più morbido!

Pollo con prugne, cipolle di Tropea e mandorle
Per 2 persone:
2 cipolle di Tropea
6 prugne secche
2 fette di petto di pollo
un nonnulla di peperoncino fresco :)
8 mandorle
zucchero di canna in cristalli per decorare
sale e pepe



Sbucciate le cipolle, lavatele e tritatele finemente. Mettetele in una casseruola con un cucchiaio d'olio, un pizzico di sale e 3 dita d'acqua calda e due pezzettini di peperoncino (2 mm al massimo se no diventa troppo piccante!). Coperchiate e lasciate stufare. Quando l'acqua sarà evaporata e le cipolle belle morbide aggiungete le prugne tagliate a pezzettini, fate rosolare e aggiungete ancora 2 dita d'acqua. Coprite e lasciate che l'acqua si consumi. Aggiungete il pollo che avrete precedentemente tagliato a pezzetti, fatelo rosolare quindi aggiungete ancora 1 dito d'acqua e coprite. Tagliate le mandorle (6, 2 tenetele da parte per la decorazione! - qualcosa mi dice che la Ali questo passaggio se lo ricorderà benissimo...ah ah ah!) a listarelle e aggiungetele al pollo. Aggiustate di sale e di pepe. Togliete il coperchio e fate restringere il sughetto di modo che il tutto si amalgami per bene. Il pollo non deve cuocere molto altrimenti diventa stopposo, direi che 5 minuti al massimo va benissimo!
Impiattate mettendo il vostro pollo al centro, mettete sopra una spolverata di mandorle tritate al coltello, un filo d'olio e, se li avete, qualche cristallo di zucchero di canna...sta benissimo!!!
Ho deciso all'ultimo di metterli, ma danno davvero quel tocco in più;)!

Buono buono buono!!!
Almeno mi ha tirato un po' su di morale :)!