mercoledì 27 febbraio 2013

Strabooks: questo è amore!


Amore per chi?! Ma per Voi e per le mie compagne Starbookers!

E perché?! Perché, mannaggia a me, qui a Milano non ho il robot da cucina e la ricetta che ho scelto per l’ultimo appuntamento dello Starbooks di Febbraio, che vede come protagonista il bellissimo libro di Yotam Ottolenghi “Jerusalem”, lo richiederebbe esplicitamente. Porca paletta! 

La ricetta in questione è la più tradizionale delle ricette della cucina ebraica: l’hummus. 



Si, ho scelto questa ricetta perché l’hummus mi piace un sacco, ma non ho mai assaggiato “the original one” e così mi sono detta: quale migliore occasione per provare a farlo?! 

I problemi sono stati sostanzialmente due:
1) non avere l’indispensabile robot da cucina
2) non amare neppure un po’ la pasta tahini, l’ingrediente che proprio non può mancare nell’humus originale.

Al primo problema ho ovviato armandomi di qualsiasi strumento in mio possesso: un frullatore a immersione e un mini frullino. Il delirio. 250 gr di ceci che, una volta cotti, superano i 600 gr. Una quantità almeno 7 volte superiore al mio caspita di frullino che ha una velocità di “frullaggio” (neologismo, I know!) nettamente inferiore a quella di un criceto che corre bel bello sulla sua ruotina. 
Ok. Niente panico. Step uno: “spatasciamento” dei ceci per renderli una crema con il frullatore a immersione. Step due: aggiunta ingredienti mischiando il tutto sempre con il frullatore a immersione. Step tre: trasferimento di piccolissime quantità di composto nel frullino per dare la giusta cremosità. 

Tempo stimato per la realizzazione finale dell’hummus (a ceci cotti) in condizioni “umane”: 10 minuti. 

Tempo stimato per la realizzazione finale dell’hummus (a ceci cotti) in condizioni “deliranti”: 30 minuti e mi sono tenuta bassa...Ahhhhhh!!! Che nervi :)!!! 

Al secondo problema però non c’è statoahimè rimedio: la ricetta si deve fare così come recita l’autore e così ho fatto. Decisamente impeccabile nelle dosi di sale e limone (di aglio io ne ho usato meno, ma solo per evitare di stendere tutte le persone con cui avrò a che fare nei prossimi giorni!), ma a me, sto tahini, proprio non piace! Il suo gusto amarognolo proprio non riesco a farmelo andare a genio, ma sia chiaro, è solo e soltanto un parere personale. Gaia lo ha fatto e lo ha adorato. Quindi non fatevi scoraggiare da quello che ho detto, provatelo! magari scoprirete di amare il tahini come tantissime persone in tutto il mondo, tra le quali tutte le mie amiche Starbookers! 

Una piccola curiosità: la paternità dell’hummus è sempre stata motivo di discussione tra Israeliani e Palestinesi, una discussione che non ha mai condotto a nulla di certo. Accantonata questa, si è però passati ad un ulteriore dibattito: chi fa il miglior hummus adesso? 
Soprattutto gli Israeliani, gli uomini più precisamente, discutono per ore su quale sia l’hummusia (negozio specializzato quasi solamente in hummus) migliore, giudicando la consistenza, la temperatura di servizio e i condimenti. 

Prima della ricetta dell'hummus, guardate un po' cosa hanno cucinato per voi le altre Starbookers:

Cristina di Vissi d'arte e di cucina: Pollo arrosto con topinambur e limone
Roby di Lechategoiste: chocolate krantz cakes
Gaia di La gaia celiaca: Mejadra
Ale di Ale only kitchen: Polpette al limone e porri
Stefy di Arabafelice: Kofta b'siniyah
Patty di Andante con gusto: Pollo all'Arak e clementine
Ale e Dani di Menuturistico: Helbeh- Torta al fieno greco

Basic hummus 


“La nostra ricetta base dell’hummus è super cremosa e ricca di tahini, proprio come ci piace, e può essere tenuta in frigo per tre giorni e usata semplicemente servita su un piatto, condita con olio di oliva e mangiata con pita o pane.” 

250 gr di ceci secchi 
1 cucchiaino di bicarbonato di soda 
270 gr di laight tahini paste (crema fatta con semi di sesamo) 
4 cucchiai di succo di limone 
4 spicchi d’aglio (io 2)
100 ml di acqua ghiacciata 
sale 



Incominciate il giorno prima lavando bene i ceci e mettendoli in un largo recipiente. Copriteli con acqua fredda, almeno il doppio del loro volume, e lasciateli in ammollo tutta la notte. 

Il giorno dopo, asciugate i ceci. Mettete una casseruola di medie dimensioni su fuoco vivace e aggiungete i ceci asciutti e il bicarbonato di soda. Cuocete per 3 minuti, mescolando costantemente. Aggiungete 1,5 l di acqua fresca e portate a bollore. Cuocete, togliendo via la schiuma e le bucce che vengono a galla. I ceci cuociono tra i 20 e i 40 minuti, dipende dal tipo e dalla freschezza, talvolta anche di più. Una volta pronti, dovranno essere molto morbidi se schiacciati tra pollice e indice, morbidi, ma non spappolati. 

Scolate i ceci. Dovreste averne circa 600 gr adesso. Mettete i ceci nel robot da cucina. Tritate finché non otterrete una pasta soda; quindi, con il robot ancora azionato, aggiungete la pasta tahini. Il succo di limone, l’aglio e 1 e ½ cucchiaini di sale. In ultimo, aggiungete lentamente l’acqua ghiacciata e continuate a frullare fino ad ottenere un composto molto liscio e cremoso, circa 5 minuti. Trasferite l’hummus in una ciotola, coprite la superficie con la pellicola e lasciate riposare almeno per 30 minuti. Se non lo usate subito, mettetelo in frigo fino a quando non volete usarlo. Ricordate di tirarlo fuori dal frigo almeno 30 minuti prima di consumarlo.



Up: dosi perfette! Anche il sale. Procedimento spiegato in modo eccelso!

Down: per me un down è che per l'autore l'hummus per eccellenza ha tantissimo tahini, ma questo, ripeto, è solo gusto personale! Il mio consiglio è quello di assaggiarlo prima di metterlo nel vostro hummus. Se vi piace, seguite la ricetta! Altrimenti, mettetene meno, asseconda del vostro gusto!

Tiriamo le somme: Comprate questo libro! E' una meraviglia. punto.


Vi ricordo lo Starbooks Redone  : se volete rifare qualche ricetta dallo Starbooks, da quando è stato creato dalla mente contorta e ovviamente geniale della Ale ad oggi, basta solo che esponiate questo banner (tra parentesi, ma lo vedete quanto è bello il disegno della Roby?!?!) e lo segnaliate a una  delle Starbookers con un commento. Semplice, no?!



lunedì 25 febbraio 2013

L'apparenza inganna

Eh si, è proprio così, a volte l'apparenza inganna. Nella vita come in cucina.

Ormai siamo abituati a impiattamenti spettacolari, piatti clorati e che talvolta, diciamocelo, sono più belli che buoni. Ecco, questa ricetta è davvero controtendenza: bruttona assai, monocromatica e all'apparenza un po' triste, ma vi assicuro che appena si assaggia è una goduria. Buona davvero. Fatta e rifatta già più volte, quando voglio coccolarmi un po'.

Un po' titubante se pubblicarla, mi sono convinta quando "CucinaTollerante" e "No sugar please" mi hanno gentilmente invitata a partecipare al loro contest "Diversamente buoni". Se non ci si aiuta a vicenda, che senso ha avere un blog :)?!

Un ingrediente che ho scoperto da poco e del quale non posso e non voglio minimamente più fare a meno è il miglio: è buonissimo!!! Ok, bisogna saperlo valorizzare, se lo assaggiate appena cotto non sa di molto, ma se lo saltate in padella e lo sfumate con un pochino di salsa tamari (o salsa di soia se non siete intolleranti al glutine!), sentirete che bontà. Diventa croccante e la tamari crea una sorta di caramello delizioso. Provatelo e fatemi sapere, sono sicura mi darete ragione!

Crema di lenticchie e crumble di miglio


per 2 persone:
per la crema di lenticchie:
150 gr di lenticchie decorticate (io Prunotto)
1/2 cipolla
1 cucchiaino di olio evo
400 ml di acqua
1 cucchiaino di sale grigio integrale

per il crumble di miglio:
80 gr di miglio decorticato
240 ml di acqua
1 cucchiaio di semi misti tostati (sesamo, semi di girasole, semi di zucca, grano saraceno...)
2 cucchiai si salsa tamari 
1 cucchiaino di olio evo



Fate cuocere il miglio secondo le indicazioni sulla confezione, di solito comunque bisogna tostarlo in una casseruola senza aggiunta di grassi per 2 minuti e poi aggiungere l'acqua. Coprire e lasciar cuocere a fuoco basso per 15-20 minuti o finché non avrà assorbito tutta l'acqua.

Per la crema di lenticchie:
Affettate sottilmente la cipolla. In una casseruola mettete a freddo l'olio, la cipolla e due cucchiai di acqua. Coprite e fate appassire lentamente la cipolla per 5 minuti (aggiungete ancora un pochino di acqua nel caso si asciughi troppo). Aggiungete le lenticchie, fatele tostare per 1 minuto e aggiungete l'acqua e il sale. Fate cuocere a fuoco basso per 20 minuti o finché le lenticchie non saranno morbide. L'acqua si sarà quasi tutta consumata. E' giusto così. Frullate tutto con il frullatore a immersione e otterrete una crema liscia e densa. Regolatela di sale se necessario.

In una padella antiaderente scaldate un cucchiaino di olio evo e quando è caldo aggiungete il miglio, fatelo saltare girandolo di tanto in tanto per 3 minuti, aggiungete i semi precedentemente tostati in padella (bastano 10 minuti a fuoco basso in una padella antiaderente rigirandoli spesso perché non brucino) e dopo due minuti, sfumate con la salsa tamari, mescolate tutto, fatela caramellare leggermente, spegnete e tenete da parte coperta con un coperchio.

Impiattate mettendo la crema di lenticchie sul fondo del piatto e sopra questo crumble di miglio e semi.



Una ricetta di una semplicità unica, ma dai sapori avvolgenti e confortanti. Inaspettati.

Con questa ricetta partecipo al contest Diversamente Buoni di  "CucinaTollerante" e "No sugar please".





venerdì 22 febbraio 2013

Lorenzo, ma nella vita fai lo Chef?!

Faccio una brevissima introduzione e poi lascio la parola a Lorenzo.
E voi mi direte, ma chi è Lorenzo?!
Ah ah ah! No non è il mio nuovo fidanzato, quello prima che arrivi, campa cavallo che l'erba cresce! Ma non devo avere fretta (autoconvincimento a manetta!!!).

Torniamo a noi. Per il mio Contest Dolcemente Salato avevo deciso di dare la possibilità di partecipare anche a chi non avesse un blog e, visto che le adesioni sono state molte anche da chi non è "blog munito", ho deciso di chiedere a loro di fare i "blogger per un giorno", di scrivere un post in tutto e per tutto e a quanto pare l'idea è piaciuta :)!

Ecco allora chi è Lorenzo! Io non so cosa faccia nella vita, ma permettetemi il francesismo, appena ho visto le sue ricette e la presentazione dei suoi piatti ho subito pensato "sti ca...i!". E meno male che di blogger maschi ce ne sono pochi! 

Ora lascio la parola a lui e alla sua ricetta.


"Fantasia" di Lorenzo Verbali


Questo piatto è molto leggero e gradevole. piatto estivo. 
Si può mangiare come antipasto o se più ricco come piatto unico. 
Il sapore della composta dei fichi e del formaggio piccante abbinato al pesce rilascia un gusto intenso ma allo stesso tempo leggero. 

"Fantasia": Carpaccio di polpo con frutti di mare, anelli di seppia e ciuffetti con formaggio piccante e composta di fichi


Ingredienti per porzione:
qualche foglia di insalata songino 
2 fette di carpaccio di polpo 
4 anelli piccoli di totano 
4 cozze 
1 fetta di formaggio piccante 
1 peperoncino 
olio e.v.o. del garda 
sale q.b. 
petali di fiori eduli 



Cuocere in vaporiera per qualche minuto le cozze, il totano ed i ciuffetti. 

Tagliare a fettine molto sottili, meglio con affettatrice, il polpo precedentemente compressato e comporre il piatto. 

Aggiungere il formaggio piccante tagliato a brunoise le foglioline di insalata e qualche petalo di fiore ed infine delle gocce di composta di fichi. condire il piatto con il sale, l’olio ed a piacimento del peperoncino grattato.

Questa ricetta partecipa al Contest "Dolcemente Salato" in collaborazione con l'Azienda Agricola Mariangela Prunotto.




mercoledì 20 febbraio 2013

Starbooks: un'insalata insolita

Altro giro altro regalo. Un regalo che Yotam mi fa ogni volta che apro il suo libro. Se le ricette potessero materializzarsi davanti ai miei occhi credo le assaggerei tutte, nessuna esclusa. Gli ingredienti che usa sono uno più buono dell’altro e gli abbinamenti, per noi insoliti, sono una splendida scoperta ogni volta. Sapori nuovi. Nuove emozioni. 

Ieri sera sfogliavo il libro (“Jerusalem” di Yotam Ottolenghi) e sono rimasta affascinata dall’incipit di una ricetta, che recita così: 

“ Se vuoi trovare un buon marito, è meglio che impari a tagliare il prezzemolo come si deve”. 

Il prezzemolo è il Re incondizionato degli ingredienti, quello che non manca mai, che caratterizza il sapore di ogni piatto: “E’ l’ingrediente chiave e deve essere trattato con rispetto e grande maestria”. 

Il prezzemolo per la cucina Palestinese e Libanese è come la salsa di soia per la cucina cinese o come il cumino e i curry per la cucina indiana: è’ il marchio di fabbrica. Ed è proprio la sua quantità nelle varie ricette che distingue la cucina Palestinese da quella Libanese. I Palestinesi preferiscono abbondare :)! 



E anche nell’insalata che ho scelto di fare questa volta il prezzemolo la fa da padrone: cavolfiore arrostito (mai fatto prima e rifatto il giorno dopo da quanto mi era piaciuto), nocciole tostate, melograno e il Re, il prezzemolo, il tutto condito con una vinaigrette deliziosa, dolciastra, ma perfetta con gli ingredienti di questa coloratissima insalata. 

Ecco cosa hanno preparato per voi le altre Starbookers:
Ale di Ale only kitchen: Thaini cookies
Gaia di La gaia celiaca: Muhallabia
Stefy di Arabafelice: Latkes
Cri di Vissi di cucina: Risotto d'orzo con feta marinata
Ale di Menuturistico: Saffron Chicken and Herb Salad
Patty di Andante con gusto: Musabaha (ceci caldi con hummus e pita tostata)



Insalata di cavolfiore arrostito & nocciole 

1 testa di cavolfiore rotto in piccoli ciuffetti (660 g in totale) 
5 cucchiai d’olio 
1 largo gambo di sedano, tagliato in diagonale in fette di 0,5 cm (70 gr in totale) 
30 gr di nocciole, con la buccia 
10 gr di prezzemolo in foglie 
50 gr di semi di melagrana (circa ½ melagrana media) 
1/3 di cannella in polvere 
1/3 di pepe allspice in polvere (io pepe nero) 
1 cucchiaio di aceto di sherry (io aceto di mele) 
1 e ½ cucchiaini di sciroppo d’acero 
sale e pepe nero 



Preriscaldate il forno a 220°C. 

Mescolate il cavolfiore con 3 cucchiai d’olio di oliva, ½ cucchiaino di sale e un po’ di pepe nero. Disponetelo in una teglia da forno e fatelo arrostire nella parte alta del forno per 25-35 minuti, fino a quando il cavolfiore non sarà croccante e parte di esso non sarà diventato dorato scuro. Trasferite in una grande ciotola e tenete da parte per farlo intiepidire. 

Abbassate la temperatura a 170°C. Disponete le nocciole in una teglia coperta con carta da forno e arrostitele per 17 minuti. 

Aspettate che le nocciole si intiepidiscano un pochino, quindi tagliatele grossolanamente e aggiungetele al cavolfiore, insieme al restante olio e agli altri ingredienti rimasti. Mischiate tutto, assaggiate e aggiungete sale e pepe secondo il vostro gusto. 

Servite a temperatura ambiente. 

Questo l'incipit alla ricetta:
Il cavolfiore, crudo o leggermente cotto, è un ingrediente molto utilizzato nelle insalate, soprattutto in inverno quando non c’è una gran varietà di verdure disponibili. 
Questa insalata è ispitrata ad una ricetta di un brillante cuoco e scrittore di cibo Australiano, Karen Martini. 



Up: mi è piaciuta moltissimo! E le dosi della vinaigrette sono perfette! Dolce il giusto, non stucchevole! Buonissima! 

E il modo di cuocere il cavolfiore è fantastico, rimane croccante e saporito. 

Down: nessuno anche questa volta! Pur essendo sapori molto diversi da quelli cui siamo abituati, trovo siano interessantissimi. Un peccato non provarli!!!

lunedì 18 febbraio 2013

Io odio i treni!


Stanca, sono stanca di questi cavolo di treni che non sono mai in orario, di questi viaggi che ti tolgono ogni energia, di questa schifo di Trenitalia che tira sempre fuori il peggio di me: mai una parolaccia (o almeno poche, va bene!), sempre a cercare di mantenere calma e autocontrollo anche nei momenti più complicati e poi, arrivi li, in Stazione. Ti bastano 5 dannatissimi minuti su un cavolo di treno, PUNTUALMENTE IN RITARDO per tirare fuori il peggio di te. Altro che Dr Jeckyll e Mr Hide! Divento una furia. Mi sale il sangue al cervello, davvero. Incontrollabile! La mia unica speranza è sempre che non passi un controllore altrimenti verrebbe divorato tra insulti e parolacce, che poi, poveretto, lui non c’entra nulla, lo so, ma con chi me la prendo io, porca paletta?!?! 

Ma no, perché dico: mi faccio un mazzo quadrato ogni santo giorno per cercare di fare le 8000 cose che voglio fare e sottolineo "voglio" per dire che sono consapevole di essere io a complicarmi la vita, ma già che la vita me la complico io, perché deve mettersi di mezzo pure Trenitalia a farmi perdere tutto questo tempo?!?! Grrrr…che nervoso! 

Basta, la smetto, scusate lo sfogo, anche se so per certo che tantissime di voi si ritroveranno nelle mie parole. 

Ma che poi dico io, si spendono un’infinità di soldi per armi, bombe e cose del genere, ma investire per fare ricerche sul TELETRASPORTO?! Ohhh…sarebbe la cosa più bella del mondo! 

Consoliamoci con un bel risotto che male non fa! Niente burro né formaggio, mantecatura con olio evo e succo d’arancia…eccovi la ricetta: 


Risotto con gamberi, pistacchi e burrata 


Per 4 persone: 
280 gr di riso carnaroli 
16-20 gamberi rossi (a seconda della dimensione) 
2 cucchiai di pistacchi sgusciati e tostati 
½ arancia 
½ limone 
2 spicchi d’aglio 
limoncello 
vodka 
sale grosso 
pepe nero macinato fresco 
olio evo 
1 burrata o 2 burratine o stacciatella (a temperatura ambiente) 




Per prima cosa preparate il fumetto di gamberi: sgusciate i gamberi tenendo da parte le teste e con queste ultime preparate il fumetto. In una pentola mettete 2 cucchiai di olio evo e uno spicchio d’aglio tagliato a metà di modo che insaporisca l’olio. Quando è caldo aggiungete le teste dei gamberi e fate tostare per 2-3 minuti a fuoco vivo. Sfumate con la vodka (o con il limoncello o del brandy) e fate evaporare. Aggiungete 1.5 l d’acqua, 2 cucchiaini di sale grosso e la scorza di mezzo limone (semplicemente tagliata, non grattugiata). Fate cuocere con il coperchio per 2 ore. Filtrate tutto con un colino (sarebbe ancora meglio passarlo al passaverdure). Avete così ottenuto il brodo di gamberi con cui fare il risotto. Aggiustatelo di sale e aggiungete un pochino di pepe. 

Tritate metà dei pistacchi grossolanamente al coltello e l’altra metà con il frullatore di modo che vengano più fini. 
Passate i gamberi nei pistacchi tritati più finemente e disponeteli su un vassoio in modo ordinato. Tenete da parte 8-12 gamberi (a seconda della dimensione) per la decorazione e tagliate a pezzi i rimanenti. 

Per il risotto: mettete a scaldare due cucchiai d’olio in una casseruola e aggiungete lo spicchio d’aglio diviso in due. Aggiungete i gamberi a pezzetti e metà dei pistacchi tritati grossolanamente. Fateli rosolare a fiamma viva e sfumateli con il limoncello. Fate evaporare la parte alcolica e aggiungete un mestolo di fumetto di gamberi bollente. Continuate ad aggiungere fumetto finché il riso non sarà cotto (deve rimare un pochino al dente, mi raccomando!). 

Mentre il riso cuoce, grattugiate la scorza dell’arancia e prelevatene il succo e dividete in 4 la burrata (la quantità per persona deve essere un cucchiaio o poco più). 

Quando mancano 5 minuti alla cottura del riso, in una padella antiaderente, scaldate 1 cucchiaio d’olio e quando è caldo rosolate 1 minuto per parte i gamberi interi. Flambateli con un goccino di limoncello e teneteli in caldo. 

Quando il riso è cotto, toglietelo dal fuoco, aggiungete la scorza d’arancia, 2 cucchiai di olio evo e 2-3 cucchiai di succo d’arancia (non esagerate perché l’arancia ha un sapore molto forte!). 

Impiattate mettendo il riso nel piatto, sopra i gamberi interi, una spolverata di pistacchi ed infine la burrata. 


 Buona settimana a tutti!!! 
Sperando che non dobbiate "picchiarvi" con dei treni :)!

domenica 17 febbraio 2013

I segreti dello Chef IVANO RICCHEBONO

Oggi tocca a… 

Chef Ivano Ricchebono del The Cook di Genova Nervi 

Tortelli di patate con pesto, crema di fagiolini e croccante di pinoli 




Genova e la Liguria sono la patria del pesto e come si sa il classico modo per mangiare il pesto è con trofie o trenette con l’aggiunta di fagiolini e patate. Lo Chef Ivano Ricchebono ha rivisitato questa ricetta tradizionale, destrutturandola…Vediamo cosa ha inventato… 


LE PATATE DIVENTANO IL RIPIENO DEL TORTELLO le patate devono essere cotte in forno (non lo ha detto, ma immagino al cartoccio) e poi frullate con del parmigiano grattugiato. 

La pasta dei ravioli è fatta secondo la classica proporzione 1 uovo per ogni 100 gr di farina. 

I FAGIOLINI FINISCONO IN UNA VELLUTATA disposta a specchio sul piatto: la vellutata viene fatta con porri, fagiolini e una patata per legare. 

Il PESTO (quello utilizzato nella ricetta è di ROBERTO PANIZZA, il re del Pesto!) viene messo sul tortello. 

E I PINOLI VENGONO TOSTATI IN PADELLA (antiaderente) SENZA GRASSI, tritati grossolanamente e poi aggiunti sui tortelli e la vellutata regalando croccantezza al piatto. 


Per Tutti i Gusti Liguria – Evento organizzato da Mr. Carlo Vischi al ristotante Il Canneto dello Sheraton Malpensa. (21/01/2013)

venerdì 15 febbraio 2013

I segreti dello Chef IVANO RICCHEBONO

Oggi tocca a …

Chef Ivano Ricchebono del The Cook di Genova Nervi 

Parmigiana con melanzane, triglie, parmigiano e pomodori datterini




Questa ricetta è estremamente semplice, ma buonissima. Leggera, sana e gustosa allo stesso tempo, cosa si può desiderare di meglio?! 

IL SEGRETO E’ METTERE I POMODORINI DATTERINI TAGLIATI A FETTINE SENZA FARE UNA SALSA DI POMODORO in questo modo la triglia rimane umida e morbida e tutti i sapori si amalgamano perfettamente. 

(Se devo essere sincera ero un po’ scettica, temevo rimanessero troppo bagnate e invece mi sbagliavo…Gli Chefs ne sanno una più del diavolo, è inutile!). 

Questa parmigiana, se avete un pescivendolo Santo che vi pulisce tutte le triglie, si fa in pochissimo tempo: in un cerchio di acciaio fate degli starti di melanzane grigliate, triglie (non cotte!), pomodori datterini a fettine, olio evo, sale e parmigiano grattugiato (non esagerate, ma mettetelo: ci sta benissimo!). 
Continuate a fare questi strati completando con le triglie (con la parte della carne rivolta verso la parmigiana) e un filo d’olio evo. 

COMPATTATE BENE TUTTO QUANDO FOTMATE GLI STARTI e prima di infornare levate il cerchio di metallo, starà in piedi senza problemi! Infornate per 10 minuti a 200°C. 

IL TOCCO DELLO CHEF E’ UNA RIDUZIONE DEL FUMETTO DI TRIGLIE ottenuto facendo un brodo di pesce con le lische delle triglie: un concentrato di sapore! 

Mie note: durante lo show cooking lo Chef di era tenuto un po’ basso di sale e quella salsina tirava su il piatto in modo incredibile! Quindi se poi non riuscite a farla, fate attenzione a salare bene la parmigiana! 

Vi aspetto domenica con un'altra ricetta dello Chef Ivano Ricchebono!

Per chi partecipa al Contest Dolcemente Salato: sto ricevendo tantissime ricette e ne sono felicissima! Pian piano arrivo da tutte! 

Per Tutti i Gusti Liguria – Evento organizzato da Mr. Carlo Vischi al ristotante Il Canneto dello Sheraton Malpensa. (21/01/2013)

mercoledì 13 febbraio 2013

Lo Starbooks più profumato che ci sia...

Lo ho già detto più volte, ma non mi stancherò mai di ripeterlo: adoro lo Starbooks! Si, perché si può essere pieni di libri di cucina quanto si vuole, ma se si è come me che amo inventare e che non seguo mai (e sottolineo MAI ) una ricetta dall'inizio alla fine, si impara poco e niente. Si hanno sempre "troppe idee geniali" e così le ricette più particolari, quelle che ci incuriosiscono, ma che non c'è mai abbastanza tempo per farle, passano inesorabilmente in secondo piano. Dimenticate.

E invece lo Starbooks è guardare il libro, leggerlo, sfogliarlo con cura, leggere l'introduzione per iniziare a sentirsi parte di una nuova cultura, "divorare" tutte le ricette e sceglie quelle che si vogliono fare (e sorvoliamo sulla"guerra" tra Starbookers per contendersi le ricette. siamo tutte agguerritissime, cosa credete!!!)...e questo mese è stato una sorprendente rivelazione, Yotam Ottolenghi con il suo Jerusalem è stato una vera folgorazione.
Mai avrei pensato di innamorarmi "at first sight" della cucina ebraica. Me ne sono innamorata sfogliando questo libro. Nella "to do list" c'erano tutte le ricette tranne alcune (in realtà dovrebbe essere il contrario Emanuela! Porca paletta!). Me ne sono innamorata ancora di più assaggiando questi piatti che solo a guardrail mettono allegria: colorati e profumati non possono che invogliare all'assaggio e a quel punto, è un'esplosione di sapori che portano in terre lontane nella quali si desidera subito di andare. Gusti diversi, ma delicati, complessi e allo stesso tempo comprensibili: ingredienti nuovi regalano nuova vita a ingredienti da sempre utilizzati.




Ingredienti nuovi, mai utilizzati, entrano prepotentemente nella mia cucina: il wild rice -che per comprarlo ho ipotecato la casa, ma per amore dello Starbooks si fa questo e altro- un tipo di riso nero e lungo lungo che ha un profumo di tè nero impressionante, e poi il cumino, spezia che non ho mai amato molto, ma che utilizzata con criterio è di una bontà incredibile, il ribes, da sempre utilizzato solo per qualche inutile decorazione qui diventa protagonista con la sua acidità e i ceci, sempre relegati nelle zuppe, qui diventano anch'essi protagonisti di un piatto delizioso. E poi prezzemolo, aneto e coriandolo, mai utilizzati come "colonna portante" di un piatto, ma solo "per dare colore". E visto che in cucina i profumi non erano abbastanza, il riso basmati e il curry hanno completato questa avvolgente sinfonia.

Una rivoluzione nella mia cucina, alla quale non ho opposto la minima resistenza.

Prima della ricetta, ecco cosa hanno preparato le altre Starbookers e guardate un po' chi c'è di nuovo?!?! Siiiiiiiiiii...è tornata anche Gaia!!! Che bello!!!:


Mapi di La Apple Pie di Mary Pie: Quaglie brasate con albicocche secche e ribes
Roby di lechategoiste: saffron rice with barberries,pistachio& mixed ergs
Stefy di Arabafelice: Ghraybeh
Ale di Menù Turistico: Pollo con cipolle caramellate e riso al cardamomo
Ale di Ale only kitchen: Falafel
Gaia di La Gaia Celiaca: Balilah
Cri di Vissi di cucina: Spice cookies
Patty di Andante con gusto: Semolina, coconut and marmelade cake


Basmati e wild rice con ceci, ribes e erbe 

50 gr di wild rice 
2 e ½ cucchiai di olio 
220 gr di riso basmati 
330 ml di acqua bollente 
2 cucchiaini di semi di cumino 
1 e ½ cucchiaini di curry in polvere 
240 gr di ceci precotti (in scatola vanno bene), asciugati 
180 ml di olio di girasole 
1 cipolla media, tagliata sottile 
½ cucchiaio di farina 
100 gr di ribes 
2 cucchiai di prezzemolo tritato 
1 cucchiaio di coriandolo tritato 
1 cucchiaio di aneto tritato 
sale e pepe nero



Incominciate mettendo il riso selvatico in una piccola casseruola, coprite con abbondante acqua, bollite e lasciate cuocere a fuoco lento per circa 40 minuti, o finché il riso non è cotto, ma ancora al dente. Scolate e tenete da parte. 

Per cuocere il riso basmati, mettere un cucchiaio di olio di oliva in una casseruola media con un coperchio che si della stessa identica misura e mettete su fuoco vivo. Aggiungete il riso e ¼ di cucchiaino di sale e mescolate finché il riso non sarà caldo. Aggiungete pian piano l’acqua bollente, abbassate il fuoco tenendolo molto basso, coprite la casseruola con il coperchio e fate cuocere per 15 minuti. 

Togliete la casseruola dal fuoco, coprite con un panno pulito, poi con il coperchio e lasciate fuori dal fuoco per 10 minuti. 

Mentre il riso cuoce preparate i ceci. Scaldate il restante olio di oliva in una casseruola a fuoco vivo. Aggiungete i semi di cumino e il curry in polvere e dopo pochi secondi aggiungete i ceci e ¼ di cucchiaino di sale; mi raccomando, fate questi passaggi molto velocemente altrimenti le spezie rischiano di bruciare nell’olio. Lasciate sul fuoco per uno o due minuti, giusto il tempo di far scaldare i ceci, quindi trasferiteli in una ciotola capiente. 

Lavate la casseruola e mettetevi l’olio di girasole e mettetela sul fuoco alto. Accertatevi che l’olio sia caldo buttandovi un pezzettino di cipolla; dovrebbe friggere vigorosamente. Mixate le cipolle con la farina con le mani di modo che si infarinino leggermente. Prendetene un po’ e mettetele nell’olio facendo attenzione (potrebbe schizzare!). Friggete per 2-3 minuti, finché non saranno dorato scuro, trasferite su carta da cucina a scolare e salatele. Ripetete in più tempi finché tutte le cipolle saranno fritte. 

In ultimo, aggiungi i due tipi di riso ai ceci, aggiungete il ribes, le erbe e le cipolle fritte. Mischiate, assaggiate e aggiungete sale e pepe secondo il vostro gusto. Servite tiepido o a temperatura ambiente. 

Questo piatto può essere la portata principale di un pasto vegetariano delle feste.



mie note: 
- La cottura del riso basmati è a dir poco perfetta! Strepitosa! Sulla confezione c'era scritto 40 minuti. Lo avevo cucinato altre volte e rimanga sempre molliccio e colloso. Questa volta è rimasto perfetto, cotto, ma compatto. Lo cuocerò per sempre così!
- Se vi piacciono le cipolle, io ne metterei anche due perché ci stanno benissimo!!!
- Un cucchiaio in più di olio non ci starebbe male, da mettere quando fate i ceci perché il curry lo assorbe velocemente.
- I ribes stanno benissimo, ma hanno comunque un'acidità persistente. Freschissimi e perfetti per sgrassare le cipolle fritte e per pulire la bocca dal sapore del cumino. Quando lo rifarò, ne metterò un pochino meno, ma questo è solo per mio gusto.
- Buonissimo a temperatura ambiente, ma saltato 2 minuti in padella (senza aggiungere olio) ha il suo perché! Da rifare per l'estate!!! Sicuramente!

Up: Buonissimo! Anzi, di più! E è piaciuto anche ai miei genitori e con questo ho detto tutto: sempre un po' scettici su questi sapori nuovi, se lo sono divorato! E bravo Ottolenghi!!!
Ricetta spiegata perfettamente, passo dopo passo, senza dare nulla per scontato.

Down: nessuno!


Informazione di servizio per i partecipanti al contest "Dolcemente Salato": qui trovate tutto il regolamento!


lunedì 11 febbraio 2013

Quest'anno i cuoricini sono dedicati a...

Si avvicina San Valentino e i cuoricini impazzano in ogni dove. Ed io, da brava blogger, no potevo certo essere da meno!

Single convinta (si, dai, più  meno convinta...da eterna romantica sogno sempre l'amore in realtà...) e felice, in questo momento della mia vita la mia priorità sono IO, la mia vita e le amicizie, o meglio, le mie AMICHE

Sono sempre stata abituata a stare solo con maschi, fin da piccola e poi, tra atletica e lavoro mi sono sempre trovata meglio con loro. Senza alcun dubbio. 

Amiche donne nella mia vita ne ho avute, ma sono da contare sulle dita di una mano quelle vere, quelle per le quali farei carte false, quelle che conoscono come sono davvero. Un “privilegio” che concedo a pochi. 

E ora che ho riscoperto 3 amiche vere sono felice e serena come sono stata in pochi periodi della mia vita. Le amiche sono tutto! Lo ho sempre sentito dire e ho sempre invidiato il gruppetto di Sex & the city, certo, non per il loro modo di “darla ai 4 venti”, ma per il legame profondo che c’è tra loro. 

Ora anche io posso dire “toglietemi tutto, ma non le mie amiche!”. 

Mai avrei pensato di dirlo ora, a 27 anni suonati, considerando come sono selettiva e critica nei confronti delle persone, ma sono felice di essermi sbagliata. 

Non c’è nulla di più bello di sapere di poter contare su un’amica. 

E così, per quest’anno senza amore, dedico questi cuoricini alle mie amiche ritrovate Carola, Fra e Giuly (in rigoroso ordine alfabetico!), alla mia “amica del cuore” Eli e a Lucia. 



L’amore arriverà, basta non avere fretta! 

Auguro a tutti voi che l’amore lo avete già trovato, di rinnamorarvi della persona che avete affianco ogni singolo giorno della vostra vita, di non perdere mai la voglia di farvi belle per la persona che amate, di avere il batticuore quando si avvicina a voi e vi bacia, di non dimenticare mai dell’immensa fortuna che avete nell’aver trovato una persona che sappia amare ogni minimo aspetto di voi, che sappia coccolarvi, viziarvi e stupirvi ogni giorno. Non date mai per scontato l’amore e ricordatevi sempre che è la cosa più preziosa al mondo. 

Cuoricini di farina di castagne con datteri, mandorle e nocciole 


125 gr di farina di castagne 
200 ml di acqua 
2 cucchiai d’olio evo 
3 datteri tagliati a pezzetti piccoli 
50 gr di mandorle con la buccia tritate grossolanamente 
20 gr di nocciole tritate grossolanamente 
½ cucchiaino di lievito (io uso quello con cremor tartaro) 

Setacciate la farina di castagne in una ciotola, aggiungete pian piano l’acqua e l’olio mescolando con una forchetta di modo che non si formino grumi. Quando avrete ottenuto una pastella liscia e omogenea, aggiungete datteri, mandorle e nocciole. Coprite con pellicola trasparente e fate riposare il composto per 2 ore a temperatura ambiente. 

Accendete il forno a 180°C (secondo me voi potete anche metterlo a 200°C come si fa per il castagnaccio, ma io l’ho ridotta a 180°C perché il mio forno che carbonizza tutto -_-). Statico. 

Trascorse le 2 ore, mischiate l’impasto con una forchetta e aggiungete il lievito incorporandolo alla pastella. Distribuite il composto in stampini individuali -o in una teglia –unti con un velo d’olio evo(se non usate quelle di alluminio, rivestitela con carta da forno e non ungetela con olio). Lo spessore dell’impasto deve essere circa di 1 cm. 

Infornate per 8-10 minuti se usate gli stampini individuali, 12-15 minuti se usate la teglia. Spegnete il forno, coprite con alluminio e lasciateli in forno ancora per una 10-12 minuti. 

Quando saranno freddi, se volete potete spolverarli con zucchero a velo vanigliato, ma non è indispensabile. Li rende solo più carini :)! 





Questi cuoricini sono senza glutine, senza latticini, senza uova e senza zucchero. 

Sono partita dalla base del “mio” castagnaccio e ne è venuto fuori un dolcino semplice e buono. La cosa fondamentale qui è avere una buona farina di castagne (spesso tendono a lasciare un leggero retrogusto amaro, che però i datteri riescono a smorzare in modo eccellente!). Se trovate quella di marroni il risultato sarà sorprendente!

venerdì 8 febbraio 2013

Bon Bon di croccante di frutta secca ricoperti di cioccolato

Avete voglia di un dolce un po’ diverso per questo week end?! 

Che ne dite di croccante di frutta secca ricoperta di cioccolato?! 

L’unico difetto di questi bon bon è che, una volta iniziato a mangiarli, non si riesce a dire basta!!! 

Premesse: 
- Io non ho la gratella per far colare caramello e cioccolato in eccesso, se voi l’avete, ancora meglio, ma qui non conta troppo l’estetica, anzi, se si vede che sono home made sono ancora più belli!!! 
- Io di temperaggio del cioccolato non ne so un tubo, quindi questi cioccolatini sono semplicemente tuffati nel cioccolato fondente sciolto a bagnomaria e messi in frigo di modo che solidificasse. Se sapete temperare il cioccolato, ancora meglio, si conserveranno più a lungo e fuori dal frigo! 

Passiamo alla ricetta… 

Bon Bon di croccante di frutta secca ricoperti di cioccolato 


Frutta secca tostata a piacere (io ho usato nocciole tostate, noci brasiliane tostate e noci pecan salate) 
5 cucchiai di zucchero semolato 
1 cucchiaio di acqua 
50gr di cioccolato fondente al 75% 
5 gr di burro 


In un pentolino mettete lo zucchero e il cucchiaio di acqua e mettete sul fuoco a fiamma media e aspettate che si sciolga e che caramellizzi, cambierà colore: diventerà ambrato (ci vorranno almeno 5 minuti). Mi raccomando non fatelo scurire tropo altrimenti brucerà e sarà amaro! 

Nel frattempo mettete a sciogliere a bagnomaria il cioccolato con il burro. 

Preparate una teglia con sopra un foglio di carta da forno su cui disporrete la frutta secca caramellata. 

Iniziate a tuffare, una per volta la frutta secca che volete caramellare e fate si che si ricopra di caramello aiutandovi con due cucchiaini. Disponete la frutta secca sulla carta da forno per far solidificare il caramello. 

Quando il caramello sarà solidificato, tuffate la frutta secca croccante nel cioccolato fuso e fate si che ne venga ricoperta aiutandovi con due cucchiaini. Riponete nuovamente i vostri bon bon sulla carta da forno. 

Riponete in frigo per almeno 30 minuti. 




I trucchetti: 
- per far si che il caramello non solidifichi e allo stesso tempo non bruci durante tutta l’operazione di caramellizzazione della frutta secca alternate momenti in cui togliete la casseruola dal fuoco ad altri momenti in cui la rimettete sul fuoco bassissimo, quanto basta per far nuovamente liquefare il caramello. 
- non buttate tutta la frutta secca insieme, altrimenti sarà un incubo staccarla una dall’altra!

giovedì 7 febbraio 2013

Una nuova rubrica: I SEGRETI DELLO CHEF! Oggi Chef Flavio Costa!

Partecipare agli shows cooking di grandi chef è sempre una vera…FIGATA! Eh si, lo so che il bon ton non mi permetterebbe di usare certi termini, ma diciamocelo, sbirciare e imparare i trucchi di chi vive a pane e cucina da parecchi anni e che ha fatto della cucina un’arte, è proprio una FIGATA! 

Ma mi sono detta, perché tenere per me i segreti degli Chefs?! Perché non condividerli con voi?! Non avete idea di quanti spunti si prendano e di quanti trucchetti del mestiere si imparino! 

Quello che farò sarà prendere una ricetta che mi ha colpita e descriverla, indicandovi i passaggi che si sono rivelati dei veri “trucchi del mestiere”. 

Per questo devo ringraziare Mr. Carlo Vischi e i meravigliosi eventi che organizza! 

Per questa nuova rubrica: "I SEGRETI DELLO CHEF" parto da Chefs della mia amata Liguria conosciuti durante l’evento Per Tutti i Gusti-Liguria dello scorso 21 Gennaio. 


Oggi tocca a… 


Crema di carciofi di Albenga, seppie al nero e scorzette candite di limone 


Questi ingredienti insieme sono un’esplosione di sapori, tutti indispensabili, soprattutto le scorze di limone candite: quelle fanno davvero la differenza! 




Per la crema di carciofi: portate a bollore abbondante acqua con poco sale (perché le seppie al nero saranno molto salate!) e tuffatevi i carciofi puliti tagliati in 4 (lui ha usato quelli di Albenga e non ha neppure tolto la barba interna). Fateli cuocere per 10 minuti o finché non saranno teneri (infilzando una forchetta non opporranno resistenza). IL SEGRETO E’ MONTARE I CARCIOFI CON L’OLIO EVO NEL FRULLATORE: per ottenere una crema vellutata il segreto è l’olio, extravergine di oliva Ligure, tanto tanto olio. Lui la fa così: mette nel frullatore (quello per fare i frullati - NON usate il frullatore ad immersione perché non otterrete lo stesso risultatao perché non incorpora abbastanza aria!) i carciofi bolliti e acqua di cottura fino a coprirli e frullate, quindi inizate ad aggiungere a filo l’olio evo (con il frullatore sempre azionato) in quantità pari all’acqua aggiunta, saranno 4 bicchieri o anche di più (è tantissimo lo so, ma è questo che regala la consistenza della seta!). Salate, passate al chinoise e tenete da parte. 

Per le seppie al nero: tagliate le seppie a cubetti di mezzo cm. Fate un fondo di olio e porro tagliato finissimo e fate rosolare le seppie. Dopo 2 minuti aggiungete il nero di seppia liquido (potete usare quello nei sacchetti, ma in quel caso non salate!!!) e del fumetto di pesce o l’acqua di cottura dei carciofi. Fate cuocere per una decina di minuti: le seppie devono risultare umide e nere, ma senza liquido. 

Per le scorzette di limone candite: IL SEGRETO E’ SBOLLENTARE LE SCORZETTE DI LIMONE SOLO UNA VOLTA PERCHE’ IN QUESTA RICETTA LA COMPONENTE LEGGERMENTE AMARA STA BENISSIMO! Sbollentate le scorzette (solo la parte gialla, mi raccomando!) tagliate a striscioline in acqua bollente per 30 secondi. Scolatele e fatele cuocere in uno sciroppo fatto con una parte di acqua e una di zucchero. Otterrete uno sciroppo denso con le scorzette all’interno.

Per tutti i gisti Liguria – Evento organizzato da Mr. Carlo Vischi al ristotante Il Canneto dello Sheraton Malpensa. (21/01/2013)

mercoledì 6 febbraio 2013

News del giorno: Contest Dolcemente Salato e Starbooks redone

Eccomi qui, come promesso, a darvi info sul Contest “Dolcemente Salato”

Domenica si sono chiuse le iscrizioni e siamo arrivati ad un bel numero di partecipanti: siete 99! E ne sono davvero felice! Ringrazio tutti voi per aver scelto di partecipare! Sentirete che bontà i prodotti che vi verranno inviati :)!

Tra domani e dopodomani l’Azienda Agricola Mariangela Prunotto invierà a tutti la "boîte magique" con i 4 prodotti con cui dovrete inventare la ricetta/le ricette. Entro lunedì prossimo dovrebbero essere già nelle vostre dispense pronti per essere utilizzati nelle più svariate preparazioni. 

Oltre ai 4 prodotti con cui dovrete cimentarvi nell’inventare ricette troverete un ulteriore omaggio dell’Azienda Prunotto e con quella NON dovrete fare la ricetta per il Contest. Se decideste di fare una ricetta anche con il prodotto in più linkatelo sulla pagina FB dell’Azienda Pruntto

Ricapitoliamo: 

-   la ricetta deve essere SALATA e contenere come ingrediente uno dei prodotti che trovate nella Boite Magique (GELATINA DI DOLCETTO – GELATINA DI ACETO BALSAMICO – CONFETTURA DI ROSA CANINA – CONFETTURA DI FICHI)

-   E' OBBLIGATORIO FARE ALMENO UNA RICETTA . Potete farne al massimo 8, 2 per ogni prodotto. 

-   DOVETE INSERIRE IL BANNER del Contest nella barra laterale del vostro blog e nel post con link a questo post. 
Nel post, dove indicherete il prodotto utilizzato, DOVETE INSERIRE IL LINK ALL’AZIENDA PRUNOTTO

-   Per chi ha un blog: dovete lasciare un LINK A QUESTO POST e come prima cosa INDICARE IL PRODOTTO UTILIZZATO così sarà più facile per me catalogarle! 
Per chi non ha un blog: vi invierò un format tipo per scrivere un vero e proprio post: sarete blogger per un giorno! 

-   IL CONTEST TERMINA ALLE 23.59 DEL 15 MARZO

-   I VINCITORI SARANNO 4, uno per tipo di prodotto e il VINCITORE SUPREMO SARA' SCELTO DALLO CHEF CLAUDIO SADLER. I premi saranno i deliziosi prodotti dell’Azienda Prunotto.


Eccovi il banner, per chi non lo avesse ancora inserito:



E ora cambiamo argomento e parliamo di Starbooks:
Visto che siete in tante ad apprezzare il lavoro che le Starbookers fanno e hanno fatto da più di un anno a questa parte (io sono solo una new entry, il lavoro più consistente lo hanno fatto loro!!! E tra loro prima c'era anche Cristina di Poveri ma Belli e Insalata Mista) e dato che alcune di voi si stanno cimentando nel rifare le ricette dello Starbooks, quello che vi chiediamo è di linkare la pagina che raccoglie tutte le ricette e il post dal quale avete preso la ricetta. Per maggiori info vi mando da Alessandra e Dani di Menù Tristico che vi spiega meglio tutto!




ATTENZIONE!!!
questo post ha troppi commenti e non se ne possono più aggiungere. Lasciate le vostre ricette a questo link! Grazie mille e scusate il disguido! Mannaggia a Blogger :)!