sabato 29 settembre 2012

Piccole foodblogger crescono… e vincono una sfida tra foodblogger con giudice lo Chef Sadler!

So che sono stata latitante per qualche giorno e vi chiedo scusa, ma con quello che vi racconto oggi sono certa che mi perdonerete…

Dunque dunque…da dove cominciamo…Un minimo di preambolo ci vuole e poi entriamo nel vivo del racconto! Questa settimana Milano ha ospitato la “Food Experience Mondadori” organizzata da Sale&Pepe e proprio giovedì era in programma una sfida in cucina tra foodblogger. Appena lo ho letto mi si sono drizzate le antenne…ma come fare per partecipare?! La dolcissima Tery di Peperoni e Patate mi ha dato le dritte giuste ed eccomi li, tra le 8 foodblogger pronte a sfidarsi a suon di rucola zucchini e cipolle: paniere degli ingredienti assolutamente top secret fino a 2 minuti prima del gong di inizio e il giurato, Lui, il grandissimo Chef stellato, Claudio Sadler

E così il via alla gara, 30 minuti, filetto di manzo, tonno in scatola, zucchini, stracchino, rucola, olive verdi, champignon, limone, cipolla, prezzemolo, panna, grana padano, olio, sale e vino, un piatto da preparare “a crudo”, niente fornelli, solo un tagliere, due coltelli che erano tutti un programma, uno piiiiiiiiiccolo piiiiiiiiicolo e uno tutto seghettato (voglio i miei coltelli accipicchia!), due piattini di plastica e via, senza tante storie…in cucina si può inventare con poco e a noi non spaventa nulla! 


Non è semplice inventare un piatto in quattro e quattr’otto, ma pian piano l’idea prende forma… 


Lo Chef Sadler che girovagava tra i tavoli da lavoro dispensando ottimi consigli e curiosando tra le varie postazioni, facendo domande e interagendo con noi, io felice come non mai, stavo cucinando con un bel pubblico di fronte e un grande Chef pronto a giudicarmi…non avrei potuto chiedere di meglio…Ansia?! Un pochino si, credo sia normale, è pur sempre una “gara”, ma poi quando sei li che fai ciò che ti è così incredibilmente congeniale e naturale…bé, li sei nel tuo e i timori svaniscono! 


La ricetta?!


Millefoglie di carne cruda



Ho tagliato io a fette il meraviglioso filetto che avevamo a disposizione (ecco, si, chiamarlo carpaccio mi sembra un po’ utopico, ma quello che contava era l’idea!), lo ho fatto marinare con un po’ l’olio, sale, qualche pezzettino fine fine di cipolla bianca per dare un po’ di sprint e succo di limone (io avrei omesso il limone, ma lo Chef Sadler mi ha consigliato di metterlo perché aiuta a far “cuocere” la carne e a livello igienico è molto meglio…consiglio preso al volo e messo immediatamente in pratica! Ovviamente!). 

Il secondo strato era di Grana Padano a fettine. L’elemento più sapido. 


Poi stracchino ammorbidito con un po’ di panna di modo che fosse più semplice lavorarlo. La parte cremosa. 


Ed infine le zucchine, tagliate fini fini (coltello permettendo!), marinate con sale, olio, scorza di limone e un goccino di vino. La parte fresca grazie al limone e leggermente acida grazie al vino: ripulisce la bocca dalla componente grassa data dalla panna. 

La rucola condita semplicemente con olio e sale, oltre a completare visivamente il piatto, con la sua componente amarognola prepara la bocca alla portata successiva… 


L’elemento croccante manca, avessi avuto due mandorle le avrei messe sicuramente, magari mischiate allo stracchino! 



E poi è arrivato il verdetto…

LA VINCITRICE?!?! … IO !!! 

Non ci potevo credere! Non stavo più nella pelle! Che soddisfazione! Io?! Proprio io?! Che bello!!! Wow! Ero felice…sono felice! Incredibilmente felice! Mi sembrava un sogno, i premi, un bellissimo libro di Sadler, un coltello di ceramica della Tescoma e un corso di cucina nel nuovo spazio Cook and Books all’interno di Mondadori… l’intervista, i complimenti…ero su un altro pianeta…guardo l’ora: mezzogiorno! Oh cavoli! A mezzogiorno ho una riunione a lavoro…Cioè, oraaaaaaaaa!!!

Inizio a correre come una forsennata , arrivo in studio con la lingua di fuori, entro in riunione...
Secondo voi mi ricordo qualcosa di cosa hanno detto :) ?!?


La foto che vedete qui sopra è del piatto rifatto a casa perché non avevo il telefono con me e non sono riuscita a fotografarlo! E devo dire che era venuto più bello quello della sfida…merito della carne decisamente più spessa, ma per il palato è sicuramente meglio un carpaccio sottile!


E questa invece è la foto dell'allegra brigata di foodblogger con la direttrice di Sale&Pepe Anna Maragliano (l'unica senza cartellina!) e lo Chef Claudio Sadler... Io sono quella al centro  con un sorriso a 32 denti e la mano dello Chef appoggiata sulla spalla! 
Le compagne di avventura?! Partendo da sinistra: Maria di Kitchen in the City, Giulia di Arnalda Gourmet, Ely di Nella cucina di Ely, Paola di La Cucina Piccolina, Erika di La tana del coniglio, Sara di I feel food e Marina di Madamoiselle Marina.


E già che siamo in tema di vittorie vorrei ringraziare di cuore Veronica di Dolci Armonie che mi ha assegnato il primo premio per la mia macedonia "In un prato di frutta"...Io non so cosa stia succedendo in questo periodo, ma se è un sogno, sarà banale dirlo, ma vi prego, non svegliatemi :)!

E anche oggi vi ricordo il mio contest "Wow!Che Dolce" in collaborazione con Noberasco! Vi aspetto!!!

mercoledì 26 settembre 2012

Tiramisù in tazza...di cioccolato!

Avevo giusto avanzato un savoiardo saparuto e proprio mi sarebbe spiaciuto mangiarlo così, "nature", senza immolarlo degnamente in un tiramisù...ma fare un tiramisù classico con un unico savoiardo sarebbe stato non impossibile, di più... E così passando davanti ad una cioccolateria a Genova mi sono ricordata delle splendide tazzine di cioccolato che mi aveva regalato mia mamma...I miei neuroni cuochi hanno detto "un savoiardo + tazzina da caffè di cioccolato = Tiramisù!" ecco, si, forse li la natura da ingegnere ha sopraffatto quella da aspirante cuoca, una somma semplicissima per un risultato altrettanto ovvio, ma ogni tanto le cose semplici sono così dannatamente buone!

La raccomandazione della commessa mi ha lasciata un po' perplessa: "Non ci metta il caffè bollente però!"...mmm...Mi sembra ovvio direi, ma a quanto pare per alcune signore un po' svampite capitate li prima di me non era stato così scontato 0_0...

Tiramisù in tazza di cioccolato

per ogni persona:
1 mini set tazzina+piattino+cucchiaino di cioccolato fondente
1 savoiardo GlutaBye
1 cucchiaio di ricotta vaccina
1 cucchiaio di panna montata
1 cucchiaino di zucchero semolato fine
1 tazzina di caffè freddo
cacao amaro


Preparate la crema unendo la ricotta, la panna montata e lo zucchero mescolando con un cucchiaio.
Mettete un pochino di crema di ricotta sul fondo della tazzina, inzuppate metà savoiardo nel caffè (non zuccherato) e mettetelo nella tazzina, fate quindi un'altro strato di crema di ricotta, l'altra metà di savoiardo inzuppata nel caffè e completate con la crema.
Riponete in frigo e tirateli fuori 10 minuti prima di servirli. All'ultimo spolverate la superficie con cacao amaro.



Un dolce d'effetto da fare in pochissimo tempo! Potete servirlo con un caffè caldo (in un bicchierino di quelli da amaro dell'IKEA) e il successo è assicurato!

La crema di ricotta  non l'avevo mai provata nel tiramisù, ma è davvero buonissima! Un modo diverso e un pochino più leggero per fare il tiramisù...da provare!


Vorrei ringraziare Nunzia di Miele di Lavanda che mi ha assegnato il primo premio nel suo contest "Estate in tavola a fornelli spenti" grazie alla ricetta delle acciughe marinate con insalatina di sedano noci e uvetta ! Proprio non me l'aspettavo!!! Un altro piccolo grande successo!!! Sono felice :)!

E vi ricordo il mio contest "Wow! che dolce!" In collaborazione con Noberasco...Qui sotto trovate il banner...Vi aspetto!!! E venerdì vi dirò più precisamente qual'è il premio in palio!!!

lunedì 24 settembre 2012

Il mio primo Contest e una ricetta speciale...

Non mi sembra vero che sia già passato un anno da quando, tutta emozionata, ho pubblicato la mia prima ricetta...Ero entusiasta di questa nuova avventura, ma mai avrei pensato di poter ricevere così tanto in cambio. Inizialmente lo ho fatto più per me stessa, per dare sfogo al mio amore per la cucina e condividerlo con chi sarebbe passato da queste parti a farmi visita...ma ora, a distanza di un anno, mi rendo conto che dietro a questo mondo c'è molto più del cibo...c'è l'amore, c'è l'amicizia, c'è la gratitudine e la sincerità...ci sono persone vere che come me amano arrivare a casa e togliersi di dosso la stanchezza di tutta la giornata mettendosi ai fornelli, persone semplici alle quali basta una padella nuova, un bel coltello o un libro di cucina per essere al settimo cielo, persone per le quali la parola "cucinare" è sinonimo di "vivere"...

E per festeggiare questo primo anno di vita, ho il piacere di invitarvi a partecipare al mio primo contest "Wow! Che dolce!" in collaborazione con Noberasco, leader italiano nel settore della frutta secca e frutta disidratata che ha aperto proprio la scorsa settimana a Milano (in Via Spadari, a due passi dal Duomo) un negozio meraviglioso! Un vero regno per noi foodbloggers!!!


Ed ora ecco il regolamento:
In rosa troverete le modifiche al regolamento (9 Ottobre 2012)
1) Dovete proporre un dolce che possa essere usato come "torta di compleanno" (bisogna pur festeggiarlo come si deve il primo anno di vita del blog!) e quindi via libera a torte di ogni genere, dalle crostate ai pan di spagna, dai plum-cakes alle cheese-cakes, torte giganti per un esercito affamato o tortine monoporzione, vanno benissimo anche muffins e cupcakes...Per intenderci: deve essere un dolce su cui si riesca a mettere una candelina...una sola va benissimo, tanto il blog ha 1 anno, non di più :)!

2) Regola fondamentale! Il vostro dolce deve contenere o della frutta secca o della frutta disidratata o, perché no, entrambe! Ed è importante che  almeno un ingrediente sia Noberasco e dovete indicarlo negli ingredienti inserendo anche il link al sito di Noberasco
Potete reperire i prodotti Noberasco  in tutti i  supermercati e se siete di Milano o passate di qui oppure se Albenga non è troppo distante per voi, potete andare direttamente nei punti vendita Noberasco...vedrete che meraviglia!

3) Le ricette non devono necessariamente essere gluten free, ovvio che se deciderete di cimentarvi nell'utilizzare farine "sglutinate" ne sarò davvero felice!

4) Le ricette vanno pubblicate dalle 00.01 del 25 Settembre fino alle 00.00 del 24 Novembre, direttamente sui vostri blog. Appena pubblicate dovrete lasciare un commento a questo post.
Potete partecipare con quante ricette volete...date sfogo alla vostra fantasia...senza limiti!!!
Se non avete un blog e volete partecipare mandatemi una mail al mio indirizzo che trovate qui.

5) Dovete esporre il banner che trovate qui sotto sul vostro blog e anche nel post linkandolo a questo post e al sito di Noberasco.

6) Non siete obbligati, ma sarebbe bello se diventaste fan della pagina FB di Noberasco (qui il link)!



E' ovvio che tutte le ricette pervenute fino ad oggi siano comunque in concorso. Le regole modificate saranno valide per tutte le ricette inviate dalle 00.01 del 10 Ottobre. Vi chiedo scusa per questo cambiamento in corso d'opera, ma è stata una più che lecita richiesta da parte di Noberasco ed indubbiamente l'errore è stato mio a non inserirlo fin sa subito...sorry! 
Ma vi prometto che il regalo sarà bellissimo!!!Guardate sotto e sono certa che mi perdonerete!

Ecco, le regole del gioco direi che sono finite...Ed ora arrivano le belle notizie:

- Se siete di Milano o se vi capita di passare per Albenga e andate a comprare direttamente negli Store Noberasco, dicendo che parteciperete a questo contest, riceverete in "cadeau" un sacchettino di speciali delizie da provare!

- Tutte le vostre ricette verranno pubblicate sulla pagina Facebook di Noberasco.

- Il vincitore del contest riceverà un regalo firmato Noberasco...per i dettagli vi saprò dire meglio nei prossimi giorni! Il regalo sarà un bellissimo cesto con frutta secca e disidrata Noberasco...non male vero?!?!

- Al termine del contest preparerò un pdf con tutte le ricette che mi avrete inviato premurandomi di indicare quelle gluten free!

Pensavate vi lasciassi senza ricetta?!...e come potrei...

Chai Tea

stecca di cannella
cardamomo
chiodi di garofano
bacello di vaniglia
anice stellano
pepe di sichuan
noce moscata
zenzero fresco
datteri
black tea
latte
miele (facoltativo)



Mettete le spezie una ad una nel mortaio e iniziate a pestarle dolcemente di modo che rilascino tutto il loro aroma. Le proporzioni dipendono dal gusto personale, per 3 tazze io ho usato metà stecca di cannella, 3 chiodi di garofano, 4 bacche di cardamomo, 1 anice stellato, 5 bacche di pepe di sichuan, una grattata di noce moscata, mezza bacca di vaniglia e due rondelle di zenzero, il tutto schiacciato al mortaio. Poi ho messo queste spezie a bollire con 2 tazze di acqua. Ho fatto bollire per una decina di minuti, quindi ho spento il fuoco, aggiunto il black tea e lasciato in infusione 3-4 minuti. Intanto ho schiacciato 4 datteri aiutandomi con un po' d'acqua del the e li ho aggiunti al chai tea insieme ad una tazza di latte (le proporzioni sono 2 parti di acqua e una di latte). Ho fatto riposare qualche minuto poi ho filtrato il tutto con un colino, ho rimesso sul fuoco per 2 minuti di modo che diventasse caldo, ma non bollente e poi...me lo sono bevuto!!! Io ho aggiunto anche un pochino di miele perché a me piace dolce, ma i datteri hanno proprio la funzione di dolcificare!

Se vi piacciono le spezie non potrete più farne a meno... e il bello è che facendolo voi ogni volta sarà diverso dal precedente, a seconda delle spezie di cui avete più voglia in quel momento...

Le ricette:
Charlotte mandorle e cioccolato di Alice e Ellen di Paneamoreceliachia
Crostata di mandorle e cacao di Lucia di Passione Commestibile
Torta torronata tiramisù senza zucchero di Stefania di Profumi & Sapori
Una torta strepitosa dalla falsa Martha (Chocolate chip banana Cake) di Lara di La barchetta di carta di zucchero
La crostata della Luna e il Coniglio di Monica di L'Emporio 21
Crostata con marmellata e mandorle di Giovanna di Le cose belle della vita
Charlotte al torroncino di Francesca di Scorribande in cucina
Torta al cioccolato con frutta secca e noci di Valentina de La Ricetta che Vale
Brownies alla Nutella di Erika de La Tana del Coniglio
Torta della nonna ripiena di zucca di Peppe di Peppe ai Fornelli
Torta Ema gluten free di Paola di Radici di Zenzero
Muffins al Bacio di Romy di Romy Chef's Bolog
Torta di frutta disidratata al miele di Mapi di La Apple Pie di Mary Pie
Delizia al cacao con crema di mandorle e cocco di Cami di Una V nel Piatto
Muffin agli amaretti e carote con arancia candita di Stefiania di Crema e Panna
Cupola con crema alla lavanda e mandorle di Paola di Radici di Zenzero
Mini cake "croccanti" alla frutta e rosmarino di Federica di Note di Cioccolato
Crostata d'inverno di Nora di TataNora
Crostatine di noci pecan di Monique di MIEL&RICOTTA
Torta di noci della Val Engadina di Elena di Lo Zibaldone Culinario
Torta di pane e latte di Simona di Pensieri e Pasticci
Torta di compleanno autunnale di Dany di Profumo di Zenzero e Cannella
Cupcake miele e cocco di Angela di finalmente in Cucina
Plumcake con uvetta mista di Francesca di Acquolina
Pane dolce alle spezie di Sandra di Nuvoleabassaquota
Torta al cocco e menta con ganache al cioccolato al latte di Donatella di Le amiche di Dona
Muffin alle nocciole e uvetta passa di Veronica di Dolci Armonie
Crostata con pesche e mandorle con frolla al cocco di Dona di Le amiche di Dona
Crostata sbriciolona con fichi albicocche e nocciole di Simona di Simo's Cooking
Spiced fruit cake di Patty di Andante con Gusto
La Mandorlata di Ivana
Barrette morbide con frutta secca e castagne di Simona di Simo's Cooking
Torta cioccolato, pere, noci e caffè di Cristina
Caprese al limone di Imma di Dolci a go go
Torta romantica di Milena de La Scimmia Cruda
Tortini di mele e mandorle con salsa butterscotch di Lara di La Barchetta di Carta di Zucchero
Torta di pere e cioccolato diversa di Mai de Il colore della curcuma
Torta fiore alle albicocche secche di Morena di Morena in Cucina
Ombre Rose Cake di Angela di Dolci in boutique
Crostata al cocco con confettura di pere e pesche rosse di Elena di Con un poco di zucchero
Cranberry yogurt chiffon di Fernanda di Un soffio di polvere di cannella
Plum-cake integrale alla frutta secca di Francesca di Burro e Zucchero
Cheesecake noci e fichi di Giacomo Picariello
Marshmallow banana rum and coconut meringue pie di Stefania di Profumi & Sapori
Cupcakes al cocco e frutti rossi e frosting alla ricotta di bufala e  goji berry di Paola di Radici di Zenzero
Torta meringata semifreddo di Commis di Non tutto fa brodo
Torta di pane di Ely di Nella Cucina di Ely
Biscotti morbidi alle patate dolci con pistacchi e cranberries di Michela di Cookalaska
Coppa di cus cus allo zafferano con frutta e cioccolato di Pane e Pomodoro
Crostata frutta secca e Sapa di Donatella de L'ingrediente perduto
Torta cioccolato e burro d'arachidi di Stefania di Cardamomo&Co
Mini-tortine con frutta secca e frutta disidratata di Cristina di Vissi d'Arte...e di Cucina
Torta mio compleanno di Monica di Fotocibiamo
Banana Bread n.1 de Il Dolce della Vita
Trancetto di cachi e crema di castagne di Anna Luisa e Fabio di Assaggi di Viaggio
Crema & Cioccolato di Milena di La Scimmia Cruda
Walnut & Coffee Cupcake di Vaty di A thai Pianist
Ciambella glassata con nocciole e uvetta di L'Omino di zenzero
Torta di mandorle e carote di Valeria di Terra e Farina
Sbrisolona gluten free con Crema alla vaniglia di Scamorze ai Fornelli
Merendine autunnali di Cristina di Coccole di dolcezza
Minicake di compleanno alla frutta di Bianca di Fatemi Cucinare!!!
Torta Brasiliana di Luisa di Sapori e Cromie

Fuori concorso:
Cestino di sfoglia con mousse di ricotta pere e cioccolato di Squisito
Ciambella di mele e uvetta della mia nonna di Federica di l'angolo dolce di Federica
Macedonia di baccalà di Anna Luisa e Fabio di Assaggi di Viaggio

venerdì 21 settembre 2012

Sandwich di rosti di patate viola e stracchino e ho vinto il contest de La Cucina Italiana!!!

Quando ormai avevo perso ogni speranza, ecco che arriva la tanto attesa mail da parte de "La Cucina Itliana" che mi comunica, che grazie alla ricetta "Delizia al Bagòss" , sono stata scelta, con altre 12 foodbloggers, per partecipare insieme a loro a "L'Eccellenza del Gusto" che si terrà a Bagolino il 20 e 21 Ottobre! Un week end alla scoperta di questo paesino in provincia di Brescia famoso per la produzione del pregiatissimo formaggio Bagòss! Non avete idea di quanto sia contenta!!!

Scusate per la breve introduzione, ma avevo piacere di condividere con voi questa bellissima notizia!!!
E ora passiamo alla ricetta...

Rosti di patate viola con stracchino e cipolle di Tropea

per 4 persone:
400 gr di patate viola
125 gr di stracchino morbido
sale
olio evo
4 cipolle rosse di Tropea


Per la crema di cipolla di Tropea:
Tagliate finemente 3 cipolle e mettetele in una casseruola con mezzo bicchiere d'acqua, due pizzichi di sale e un cucchiaino di zucchero. Fate cuocere finché l'acqua non si sarà consumata, quindi frullate ottenendo così una crema. Se necessario aggiustate di sale.

Per le cipolle di Tropea al forno:
tagliate a spicchietti la cipolla rimasta, disponeteli su una teglia, salateli, mettete un filo d'olio evo e infornateli a 180°C a forno anche freddo per un quarto d'ora (vi consiglio però di controllare di tanto in tanto di modo che non si carbonizzino!).

Per i rosti:
lavare bene le patate, sbucciatele e grattugiatele utilizzando la parte con i fori più larghi della grattugia. Su un foglio di carta da forno formate 8 rosti aiutandovi con un coppapasta. Fateli dello spessore di 6-7 mm circa compattandoli bene. 
In una padella mettete 4 cucchiai d'olio evo e quando sarà ben caldo aggiungete i rosti aiutandovi con una paletta da cucina di metallo. Fateli dorare bene su entrambi i lati (3 minuti per parte) quindi abbassate la fiamma e fateli cuocere a fuoco basso per altri 10 minuti rigirandoli di tanto in tanto di modo che le patate all'interno si cuociano. Verso la fine della cottura salateli abbondantemente.
Tagliate a strisce lo stracchino.
Con i rosti ancora in padella, adagiate due fette di stracchino su 4 rosti e copriteli con i restanti 4 rosti e coprite con un coperchio per 1 minuto di modo che lo stracchino si sciolga leggermente.

Impiattate disponendo sul fondo la crema di cipolle di Tropea e da un lato le cipolle al forno e completate con il vostro sandwich di rosti di patate viola e stracchino.


Le patate viola  le ho trovate per caso Sabato scorso al mercato e non ho saputo resistere alla tentazione di comprarle...E sono buonissime! Sono come le patate normali, forse un pochino più pastose e hanno questo colore meraviglioso! Fantastiche! La pecca?! il prezzo...costano 4 volte tanto rispetto a quelle normali, ma ogni tanto, se si vuole stupire, si possono comprare :)!

Patate e stracchino un connubio con cui non si sbaglia mai! Da piccola ricordo che ogni tanto mia mamma per cena faceva patatine fritte e stracchino...una vera festa!

Le cipolle di Tropea danno il contrasto perfetto a questo piatto saporito...con la loro dolcezza e l'aggiunta di un pochino di zucchero nella crema bilanciano perfettamente il piatto!

E anche con questa ricetta partecipo al contest in Viola di Cinzia e Valentina  "Colors and food what else?"...



mercoledì 19 settembre 2012

Semifreddo ai mirtilli e riduzione di uva di moscato

Per 4 persone:
per il semifreddo al mirtillo:
2 bianchi d'uovo
8 cucchiai di zucchero semolato extrafine
100 gr di panna fresca
200 gr di mirtilli
8 meringhe GlutaBye
Per la riduzione di uva di moscato:
1 grappolo di uva di moscato nera
2 cucchiai di zucchero semolato


Per il semifreddo di mirtilli:
Montate i bianchi con le fruste con un pizzico di sale e quando saranno sodi aggiungete pian piano lo zucchero sempre continuando a montare, esattamente come fate quando preparare una meringa. 
Lavate i mirtilli (125 gr) in acqua fresca, asciugateli e frullateli, quindi aggiungeteli alla vostra "meringa". Amalgamateli al composto aiutandovi con le fruste.
Semimontate la panna fresca e incorporatela delicatamente alla meringa con un movimento dal basso verso l'alto. 
Sbriciolate le meringhe.
Se usate gli anelli di acciaio, rivestite un piatto con della carta da forno su cui poserete gli anelli di acciaio, altrimenti potete usare i classici stampini di alluminio usa e getta che vanno altrettanto bene: disponete un po' di granella di meringhe sul fondo, versate la crema di mirtilli e verso la fine, prima di completare, fate uno strato di mirtilli sul perimetro (quelli che avrete tenuto da parte), completate con la crema ed infine con le meringhe sbriciolate.
Riponete in freezer per almeno 5 ore e metteteli nel frigo almeno mezz'ora prima di servirli di modo che si ammorbidiscano.

Per la riduzione di uva di moscato:
Lavate l'uva, tagliatela a metà, privatela dei semini interni e frullatela, quindi passatela al setaccio. Mettete il succo che avrete ottenuto in un pentolino con lo zucchero e fatelo ridurre a fuoco basso per almeno un quarto d'ora. Spegnete il fuoco e tenetelo da parte.
Tagliate a metà 6 acini d'uva e privateli dei semini interni e teneteli da parte.

Al momento di servirli, sformate i semifreddi sul piatto, aggiungete un po' di riduzione di uva di moscato e completate con qualche metà acino d'uva.



Cremoso e impalpabile  è questa la sensazione che si ha quando si assaggia...Non lo avevo mai fatto prima, avevo una vaga idea di come si facesse, ma ho deciso di "inventare" le dosi in corso l'opera (credo che assaggiare sia sempre il modo migliore per capire se si deve aggiungere qualche ingrediente o se ciò che si fa va bene così com'è) e il risultato è stato ottimo!

I mirtilli  interi all'interno del semifreddo sono carini per la decorazione del dolce, ma bisogna fare attenzione perché se il dolce è ancora un po' freddo, loro sono davvero delle palline di ghiaccio e la sensazione mettendoli in bocca non è proprio il massimo, quindi, se devo essere sincera, se lo rifacessi non li metterei! Magari se non si vuole fare la riduzione di uva, qualche mirtillo fresco che accompagni il semifreddo direi che sarebbe perfetto!

La riduzione di uva di moscato ...non sottovalutatela, perché rende questo dolce davvero speciale!

La panna il segreto per montarla senza difficoltà è quello di utilizzarla fredda fredda, appena tirata fuori dal frigo, e adoperare un recipiente di acciaio o di vetro che avrete messo qualche minuto nel frigo di modo che sia freddo anch'esso.

Le meringhe GlutaBye sono buonissime perché non sono stucchevoli, sono croccanti e non si sbriciolano facilmente così che se volete offrirle come dolcino con un thé o a fine cena non avrete il problema di trovarvi un sacchetto pieno di briciole e qualche sparuta meringhetta tutta intera!

E con questa ricetta partecipo al contest di Cinzia e Valentina "Colors and food what else?" in cui i protagonista questo mese è niente popò di meno che...il Viola!!!


E con questo post in viola vorrei ringraziare di cuore Paola di Radici di Zenzero che mi ha emozionata assegnandomi il premio "Cutie Pie" scegliendo il mio blog tra i suoi 10 blog preferiti...E' così bello quando ci si rende conto che tutta la passione che si mette nel blog riesca a trasparire e venga apprezzata e questo splendido premio, donatomi da una persona dolcissima, ne è la prova e io...ne sono così felice!!!
Grazie Paola...grazie di cuore!


lunedì 17 settembre 2012

E Pasqualina fu... ovviamente gluten free

Quando ho letto il tema della sfida di questo mese dell’MTChallenge mi sono subito detta che non avrei proprio potuto esimermi dal partecipare…da genovese quale sono, alla Pasqualina non avrei certo potuto dire di no! Ma mi è subito sorto un piccolo dubbio (in realtà un dubbio enorme!)…ma questa fantastica sfoglia sottile sottile, da tirare con i pugni e talmente fine che ci si può guardare attraverso, io avrei dovuto farla con una farina senza glutine, e caspiterina, li il glutine serve proprio…Ma non mi sono fatta demoralizzare e ci ho provato, va bene, ho fatto una monoporzione e, sono sincera, io i pugni non li ho usati, d’altronde mi sembrava un po’ esagerato scomodare tutti i Santi del Paradiso per una Torta di verdura, certo, è una Pasqualina, ma mi sembrava comunque una pretesa un po’ esagerata. E così, mattarello e dita incrociate, io le mie 5 sfoglie le ho fatte, non sottilissime certo, ma ce l’ho fatta :)!


E poi, poco tempo fa ho ritrovato la versione originale del 1928 de “La Vera Cuciniera Genovese” della mia nonna e così ho deciso, con l’aiuto del mio papà, di seguire passo paso la ricetta che ho trovato in quelle pagine ingiallite e consumate dal tempo e la ricetta recita… 


Torta pasqualna – Questa torta, esclusivamente genovese, è chiamata così perché si usa mangiarla più specialmente nella Pasqua di Resurrezione. Ecco la maniera di comporla. 
Impastate sulla madia una chilagramma di fiore di farina con acqua, sale ed una cucchiaiata di olio, manipolandola assai bene, affinché ne risulti una pasta alquanto soffice: dividete quindi tal pasta in una trentina di pezzetti uguali (*), che poi metterete in serbo da una parte della madia con un po’ di farina sotto e separati gli uni dagli altri, affinché non si attacchino fra loro, avvertendo inoltre di coprirli con una salvietta un poco umida ed un’altra asciutta di sopra, onde non formino crosta. 
Prendete poscia tre o quattro mazzi di bietole, tagliate loro le costole, arrotolate strettamente insieme tutte le foglie così mondate e tagliatele sottilmente a guisa di taglierini, indi lavatele in acqua fresca, fatele lessare con un po’ di sale, spremetene bene tutta l’acqua e mettetele a parte in un piatto, allargandole e cospargendole di sale, formaggio parmigiano grattato e poca maggiorana tritata. 
Prendete inoltre una chilagramma di buona quagliata, fatele abbandonare tutto il siero, legandola stretta in una salvietta, e tenendola per qualche tempo sotto un peso; ponetela indi in un recipiente insieme a tre cucchiaiate di farina, sale in proporzione e due bicchieri di buona crema fresca di latte (panna); rimescolate e stemperate bene il tutto, e mettetelo ugualmente a parte coprendo con un piatto. 
Preparati così tutti gli ingredienti della torta, cominciate a prendere uno dei pezzetti di pasta serbati nella madia e, col mattarello, tiratene una sfoglia sottilissima che renderete poscia della massima sottigliezza, rovesciandola sui vostri pugni e dolcemente tirandola in tutti i versi. Mettete questa foglia in una teglia che avrete prima unta con olio con mezzo di una piuma e distendetevela bene all’orlo, usando ogni precauzione per non squarciarla; poscia ungete la superficie colla stessa piuma intinta nell’olio, e proseguite a formare nello stesso modo sino al numero 12 o 14, le altre sfoglie, sovrapponendole una sull’altra nella medesima teglia, ed avvertendo di ungerle tutte come la prima ad eccezione dell’ultima; distendete su questa le bietole preparate, coprendone tutta la superficie: spargete su questo strato del buon olio, ma in poca quantità; versatevi poi sopra la quagliata, distendetevela uniformemente col dorso di un cucchiaio e, preso un ettogramma di burro, dividetelo in 12 parti eguali e distribuitelo simmetricamente sulla quagliata, su cui avrete prima fatto col cucchiaio 12 fossette. Allora scoccate entro ognuna di queste fossette un uovo ben fresco, e sovr’esso spargete un poco di formaggio grattato, un poco di pepe ed una presina di sale. 
Finalmente proseguite a tirare col mattarello le altre foglie, finché vi rimangono pezzetti di pasta, e ad una ad una stendetele sulla torta alla stessa maniera delle prime, ungendole egualmente colla piuma intinta nell’olio. Tagliate i lembi della pasta che sopravanzeranno all’orlo della teglia, formata colla pasta stessa l’orliccio alla vostra torta a guisa di un cordone, intaccandolo per traverso sulla costa di un coltello, e, unta per ultimo la superficie e l’orlo della torta, fatela cuocere per un’ora al forno, ovvero cuocetela in casa con fuoco sotto e sopra. 
E’ da avvertirsi come l’aria, che può essere rimasta imprigionata fra le foglie della pasta, dilatandosi per la forza del calore, farebbe scoppiare in qualche luogo la torta, rendendone così l’apparenza poco gradevole alla vista. Ad evitare ciò è bene punzecchiare in certe parti la superficie della torta stessa, ponendo però attenzione di non pungere i tuorli delle uova che internamente avrete messi. 

(*) Molti dividono la pasta in 3 pezzetti precisi, alludendo con ciò all’età in cui morì il Signore; ma ciò certamente non acquista merito a coloro che confondono le cose sacre colla cucina, né dà maggiore squisitezza alla torta. 


La pasta gluten free io l’ho fatta con la farina della GlutaBye (120 gr) e un pochino di farina di brown rice che sarebbe la nostra farina di riso integrale (30 gr), acqua calda, sale e un cucchiaino d’olio. Anziché metterla sotto il canovaccio io l’ho messa dentro un sacchettino alimentare di modo che rimanesse umida. Il risultato?! era davvero buona...io ne ho mangiata un sacco anche cruda :)! Ottimo sapore e consistenza!

Le sfoglie io mi sono attenuta al numero minimo della Ale anche perché temo che se ne avessi fatte 30 non ci sarebbe neppure più stato spazio per il ripieno :)!

E ovviamente con questa ricetta partecipo all'Emmetichallenge di Settembre di Ale e Dani...


venerdì 14 settembre 2012

Spaghetti di riso integrale con ricotta e noci e vi svelo un segreto…


Una pasta velocissima da fare, condimento semplicissimo anche per chi in cucina proprio non ci sa fare, leggera, ma allo stesso tempo saporita e cremosa...E il segreto?! lo trovate in fondo alla pagina...

Spaghetti di riso integrale con ricotta e noci 

Per 4 persone:
320 gr di spaghetti di riso integrale
200 gr di ricotta vaccina
100 gr di Selva grattugiato(o Parmigiano)
8 noci
1 spicchio d’aglio
1 noce di burro


Mettete a bollire abbondante acqua in una pentola capiente e salatela appena bolle.
Sbucciate le noci e tagliatele al coltello molto grossolanamente.
In una padella mettete il burro, lo spicchio d’aglio tagliato in due e metà dei gherigli di noce. 
Fate sciogliere il burro a fuoco basso e lasciate che l’aglio lo insaporisca.
Schiacciate la ricotta con una forchetta e se risulta un po’ asciutta aggiungete un po’ d’acqua di cottura della pasta, quindi aggiungetela al burro e alle noci.
Scolate la pasta molto al dente (a 3/4 di cottura, non di più) tenendo da parte l’acqua di cottura.
Trasferite la pasta nella padella con la ricotta e aggiungete mezzo mestolo d’acqua come se steste facendo un risotto e iniziate a rigirare la pasta. Vedrete che pian piano rilascerà il suo amido e diventerà incredibilmente cremosa.
Aggiungete il Selva grattugiato e ancora mezzo mestolo d’acqua di cottura continuando a mescolare. Portate a cottura e all’ultimo aggiungete le restati noci e una grattugiata di Selva (o parmigiano).
Servite immediatamente.


Il segreto della cottura della pasta senza glutine è proprio questo: "risottarla" ossia trattarla come fosse un risotto, in questo modo rimane cremosa e il condimento si amalgama bene alla pasta che altrimenti rischia di rimanere "slegata" dal sugo, qualunque esso sia.

Risottare la pasta ovvero farle terminare la cottura (almeno 1/3 del tempo) nella padella in cui avete preparato il condimento, aggiungendo a poco a poco un po’ di liquido di cottura della pasta stessa, rigirandola per bene o, ancora meglio, facendola saltare.
Questo procedimento è fondamentale per qualsiasi tipo di pasta, con o senza glutine e le conferisce cremosità senza aggiunta di panna, latte e affini con un risultato di gran lunga migliore. E’ fondamentale se si fanno paste con condimenti “in bianco”, ma anche con il sugo ha il suo perché, nonostante quest’ultimo “si aggrappi” già da solo alla pasta senza bisogno di grandi mantecature.

mercoledì 12 settembre 2012

Tiramisù con fichi al marsala con crema con ricotta di capra e croccante alle noci


Finalmente ho trovato dei savoiardi deliziosi!!! 
Senza glutine ovviamente, ma che nulla hanno da invidiare a quelli diciamo “normali”! Buoni buoni buoni, non sanno troppo di uovo e per me questo è un pregio non da poco, dolci al punto giusto e perfetti, davvero perfetti per il tiramisù perché non si inzuppano troppo e mantengono sempre una perfetta consistenza! 
Lo so, lo so, sarete curiosissimi di sapere la marca…Sono della GlutaBye, una marca francese che avevo già scopeto prima che proprio loro mi chiedessero se fossi interessata a provare i loro prodotti e, ovviamente, non mi sono fatta scappare l’occasione! 
Ingredienti semplici, nulla di artificiale o artificioso, semplicemente uova, zucchero, farina di riso e cremor tartaro e sicuramente tanta tanta maestria perché fare dei biscotti così buoni senza glutine non è per niente semplice! 
Per questa occasione volevo fare una versione un po’ diversa di tiramisù e così ecco cosa mi sono inventata… 

Tiramisù con fichi al marsala con crema con ricotta di capra e croccante alle noci 

Per 4 persone: 
8 savoiardi (70 gr) 
10 fichi 
per la bagna: 
3 fichi 
5 cucchiai di Marsala superiore riserva semisecco 
1 cucchiaio di miele 
per la crema: 
2 uova 
2 cucchiai di zucchero semolato 
125 gr di mascarpone 
12gr di ricotta di capra 
2 cucchiai di miele 
½ cucchiaino di Marsala superiore riserva semisecco 
1 pizzico di sale 
Per il croccante di noci: 
4 noci 
6 cucchiai di zucchero semolato 
1 cucchiaio d’acqua 
Per il caramello di finitura: 
4 cucchiai di zucchero semolato 
1 cucchiaino d’acqua 


Per la bagna: 
lavate i fichi e privateli della buccia, tagliateli in 4 e metteteli nel frullatore con il marsala e il cucchiaio di miele. Otterrete un composto non molto liquido. Riponetelo in frigorifero. 

Per la crema: 
Sbattete a mano con la frusta i tuorli con lo zucchero. Aggiungete il mezzo cucchiaino di Marsala e mescolate. Aggiungete quindi il mascarpone, la ricotta e il miele e amalgamate bene il tutto sempre con la frusta. 
A parte montate i bianchi a neve ben ferma con il pizzico di sale e incorporateli delicatamente mescolando dal basso verso l’alto al composto di mascarpone e ricotta. 
Riponete in frigo. 

Per il croccante di noci: 
Disponete le noci intere su un foglio di carta forno. 
In un pentolino versate lo zucchero e l’acqua. Fate cuocere finché lo zuccherò non sarà sciolto e avrà assunto un colore ambrato. Versate immediatamente il caramello sulle noci e fatelo solidificare. Riponetelo in frigo per 5 minuti. 

Per il caramello croccante di finitura: 
In un pentolino versate lo zucchero e l’acqua. Fate cuocere finché lo zuccherò non sarà sciolto e avrà assunto un colore ambrato. Versate immediatamente il caramello su un foglio di carta forno e fatelo solidificare. Riponete in frigo per 5 minuti.

Montate il tiramisù disponendo sul fondo di una pirofila un pochino di crema, poi i savoiardi inzuppati nella bagna, qualche fico tagliato a fettine e poi la crema. Fate ancora uno strato di savoiardi-fichi-crema e completate con il caramello croccante.


Semplicemente divino lo so che non dovrei elogiarmi da sola, lo so, lo so e lo so, ma vi assicuro che era qualcosa di spaziale!!! La crema è perfetta, non eccessivamente dolce bilancia la dolcezza dei fichi e del croccante alle noci che da appunto la croccantezza che di solito manca al tiramisù, ma che sta davvero bene! E che dire del Marsala...sembra fatto apposta per questo dolce! Va bene, la smetto, mi sono gongolata fin troppo per questo dolce...ora tocca a voi! Provatelo, non ve ne pentirete!


Con questo tiramisù partecipo al contest di Imma di Dolci a gogo "Dolci al cucchiaio".



lunedì 10 settembre 2012

Croccante di cocco... Più semplice di così...

Per il contest di Morena "Un dolce al mese" la parola d’ordine questa volta è “cocco” e non appena lo ho visto ho messo in moto i miei neuroncini cuochi…amo il cocco e ogni ricetta che lo contenga, ma a Milano niente forno (ora lo compro promesso, anche perché altrimenti divento matta senza!!!) e a Genova a casa mia ci sono ormai poche cose, tra le quali, fortunatamente il cocco…E così l’illuminazione: lo zucchero c’è, il cocco anche…perché non provare a fare il croccante al cocco?! E così… 

Croccante di cocco 

3 cucchiai di cocco grattugiato 
4 cucchiai di zucchero semolato 
1 cucchiaio di acqua 


Fate tostare il cocco in una padella antiaderente finché non sarà leggermente dorato. Tenetelo da parte. 

Preparate il caramello mettendo in un pentolino lo zucchero e l’acqua. Fate cuocere a fuoco medio finché lo zucchero non sarà completamente liquido e avrà assunto un colore ambrato. Spegnete il fuoco e incorporate velocemente il cocco. 

Versate velocemente il composto su un foglio di carta forno, copritelo con un altro foglio e appiattite il croccante aiutandovi con un mattarello. Questa operazione va fatta alla velocità della luce perché il croccante si raffredda molto velocemente! 


La tostatura del cocco non ne avevo mai sentito parlare fino a pochi giorni fa, quando vagando tra i blog mi sono imbattuta in questo e così, ho scoperto questa cosa a dir poco geniale! Fa perdere l’eccessiva umidità al cocco e lo rende ancora più aromatico, insomma, è davvero indispensabile e da il tocco in più! 

Buonissimo, anzi di più… avevo pensato di coprirlo con uno strato di cioccolato amaro che compensasse a sua dolcezza, ma poi ho deciso di abbandonare l’idea perché vi assicuro che questo croccante è perfetto così! Il protagonista il cocco in tutto e per tutto e non so se sia la tostatura o chissà che, ma ha un profumo e un sapore deliziosi! 

Facile da fare anche per chi non è un manico in cucina! In 10 minuti si prepara e non ci vogliono attrezzature speciali! Io al mattarello ho pensato dopo quando ormai avevo steso il mio croccante con un tagliere…l’ingegno in cucina è il trucco numero uno ;)!

Come ho già accennato, questa ricetta è tutta per il contest di Morena "Un dolce al mese":


venerdì 7 settembre 2012

Crumble di pere con cioccolato bianco, noci Pecan e composta di rabarbaro

Per 4 persone:
per il “ripieno”:
2-3 pere
cioccolato bianco
per il crumble:
35 gr di farina di grano saraceno
25 gr di noci Pecan
40 gr di zucchero di canna
40 gr di burro salato
Per la composta di rabarbaro:
6 gambi di rabarbaro
3 cucchiai di zucchero di canna
acqua



Per il “ripieno”: Sbucciate le pere, tagliatele in 4, privatele del torsolo interno e tagliatele a fettine sottili. Imburrate una pirofila e disponete uno strato di pere, grattugiatevi sopra il cioccolato bianco e fate il secondo strato di pere. Continuate così fino ad esaurire le pere. 

Per il crumble: 
Tritate in un mortaio, o nel mixer, le noci Pecan, aggiungetevi la farina di grano saraceno e lo zucchero, quindi aggiungete il burro salato freddo tagliato a pezzetti. Lavorate con la punta delle dita velocemente fino a formare delle briciole (crumble). 
Distribuite uniformemente il crumble sulle pere. 

Infornate a 180°C in forno già caldo (statico) per 30 minuti o finché il crumble non sarà croccante (fate attenzione perché questo rimane scuro quindi toccatelo con le dita per capire se è pronto altrimenti rischiate che sia crudo o che sia troppo bruciacchiato!).

Per la composta di rabarbaro: Lavate il rabarbaro, tagliatelo a pezzetti di circa 3 mm e metteteli in una casseruola con lo zucchero e 1/2 bicchiere d’acqua. Fate cuocere a fuoco basso fino a che il rabarbaro non sarà disfatto ( se necessario aggiungete ancora un po’ d’acqua). 





Il rabarbaro ne avevo sentito parlare e visto qualche ricetta qua e là, mi aveva sempre incuriosita, ma non me lo ero mai trovato davanti e così quando ero in Australia e al supermercato lo ho visto li, rosa fucsia, bellissimo, non ho potuto resistere e lo ho preso! Farne una composta, dopo ovviamente averlo assaggiato crudo, era il modo migliore per conoscere questa delizia. Per chi non lo sapesse ha un sapore asprigno, ma con un pochino di zucchero (senza esagerare!) regala un perfetto abbinamento con i dolci dando quella nota di freschezza che “ripulisce la bocca”. Se non lo avete mai comprato, fatelo ora :)! 

Le pere io ho usato delle pere coscia perché ho deciso all’ultimo di fare il crumble e lo ho fatto con quello che avevo in casa, ma è importante che le pere siano un pochino mature di modo che rilascino tutto il suo sapore e diventino morbide in cottura. Io di solito uso le pere Abate o le kaiser, ma secondo me vanno bene un po’ tutte purché mature! 

L’alternativa è farlo ovviamente con le mele, le golden sono le migliori perché dolci e succose, in perfetto contrasto con l’acidità del rabarbaro! 

Il consiglio terminata la cottura è meglio togliere dal forno il dolce e farlo “sedimentare” e intiepidire prima di servirlo di modo che la frutta riassorba i succhi rilasciati in cottura, in questo modo tutti gli ingredienti si amalgameranno meglio tra di loro. In più il dolce non sarà eccessivamente caldo e sarà più piacevole al palato! Non servitelo freddo! Se siete golosi, una pallina di gelato alla crema proprio male non sta ;)! 

mercoledì 5 settembre 2012

Salmone con cavolo cappuccio e dressing con senape in grani

Per 6 persone:
da 3 a 6 tranci di salmone fresco*
1 cavolo cappuccio
1/2 limone
Senape in grani
Olio evo
Sale

* Se questo piatto è l'unica portata un trancio a testa da 150-200gr va benissimo, se invece è il secondo piatto di una cena con antipasto/primo/secondo/dolce allora vi consiglio di servire mezzo trancio a testa. 

Accendete il forno a 180C.
Lavate e asciugate per bene i tranci di salmone, ungetele leggermente con dell'olio con le mani, salate e pepate. In una teglia da forno, ponete i tranci di salmone con la pelle rivolta verso il basso. Coprite con carta di alluminio la teglia e bucherellatela.
Infornate per 15-18 minuti.

Affettate sottilmente il cavolo, conditelo con olio e sale (senza esagerare!) e tenete da parte.

Preparate la vinaigrette emulsionando con una frusta (a mano!) 2 cucchiai di senape in grani con 1 cucchiaio di succo di limone e 6 cucchiai d'olio e 1 pizzico di sale. 

Quando il salmone è pronto impattate facendo un letto con il cavolo, disponetevi sopra il salmone ed infine completate con la vinaigrette direttamente sul salmone.

Se dovesse avanzare della vinaigrette portatela in tavola...non ne rimarrà neppure l'ombra!



Il salmone prepararlo in questo modo permette di non fare il minimo odore in casa, perché soprattutto con il salmone, se si fa alla griglia, si "impuzzolentisce" immancabilmente tutta la casa.

Senape in grani io la preferisco di gran lunga alla classica senape di Digione, la trovo più delicata e il fatto di avere i grani da quel tocco rustico che non guasta (non per altro questa senape si chiama "mostarde à l'ancienne" (senape all'antica)! Provatela in questo dressing saporito, leggero e velocissimo da fare!