Se ci penso è tutto così strano...poco più di un anno e mezzo fa eravamo proprio qui, sedute allo stesso tavolo al quale sono seduta ora io, a chiederci se i nostri rispettivi ex fossero davvero i ragazzi con cui avremmo voluto passare il resto della nostra vita, a convincerci che si, forse erano proprio loro, ma c’era questo, quello e quell’altro che non ci andava molto a genio...Eravamo qui a dire che ciò che avremmo semplicemente voluto era avere il batticuore il giorno in cui il nostro Lui ci avrebbe chiesto di sposarlo, di avere il cuore in gola il giorno del nostro matrimonio...come se stessimo andando al primo appuntamento con il ragazzo che era stato nei nostri sogni per così tanto tempo...e tutto questo sembrava così normale, così naturale, ma allo stesso tempo così distante...
Ma la vita sa stupirci e quando leggerai questo post, chissà, forse sarai seduta nella tua cameretta con la tua pancina un po’ più grande e con il tuo splendido sorriso che da quando hai scoperto l’amore vero è radioso come non mai, immersa nei preparativi delle ultime cose prima del grande giorno...
Stai per fare un passo importantissimo e a Luglio farai il secondo, ma tu sei sempre la stessa, se la mia Elisina, una ragazza seria, con valori e principi in cui credere fermamente, razionale e positiva, ma anche...svanita...molto svanita: Tu sei l’unica al mondo convinta che le strisce gialle dove passano solo autobus, taxi e ambulanze, siano state fatte anche per il tuo zip rosso con il quale sfrecciavi tranquilla sotto le telecamere domandandoti come mai tutti glia altri motorini si guardassero bene dal passarci proprio sotto...ma certo, che stupida! Ti avevano semplicemente fatto una corsia preferenziale per arrivare più velocemente da me...come posso non averci pensato prima e soprattutto come è possibile che quei rimbambiti di vigili non siano stati informati di tutto questo!
Ma è proprio questo è il bello di te!
Chi non ti conosce potrebbe pensare che tu sia un po’ freddina, e anche la tua dolce metà prima di innamorarsi perdutamente di te lo pensava...non ti apri con tutti, ma quando lo fai è la fine, non si può più fare a meno di te...Ci siamo conosciute e scoperte pian piano, ora basta una parola per capirci e sembra assurdo, ma quella parola era proprio quella che avevamo bisogno di sentirci dire.
Ora che ci penso...Non sempre però, vero Elisina?!?...ti ricordo che per colpa tua sabato sera mi sono fatta sfuggire un cuoco molto ma molto figo, solo perché nel “tuo” mondo lui era sposato con una figlia...vedi che non devo darti sempre retta!!! Se rimango zitella mi avrai sulla coscienza...ricordatelo :D!!!
E come ogni futura sposa che si rispetti, non poteva certo mancare l'addio al nubilato e questo post è per ringraziare l'allegra brigata con il fiocchetto rosso, ossia Silvia, Dani, Giuly, Chiara, Cinzia, Elisabetta, Giulia, Paola, Simona e Stefy, per la bellissima giornata che siamo riuscite a regalate alla nostra futura sposina con velo e tutù:)!!! Grazie ragazze :)!!!
Un’introduzione un po’ lunghina, lo so, ma le amiche sono la cosa più importante nella vita, dopo l’amore ovviamente, ma in assenza momentanea di quello è ovvio che tutta la dolcezza che abbiamo si riversi su di loro, soprattutto se sono in attesa di un cosino con i piedini lunghi lunghi che si gira e si rigira tutto il giorno nella pancia della sua mamma perché si, lui è già un grandissimo atleta e mica può perdere tempo!!!
Ed arriviamo alla ricetta...le foto non saranno un granché, ma io raramente ho mangiato un piatto così semplice e allo stesso tempo così buono e saporito.
La ricetta non è assolutissimamente mia, è una ricetta tipica della Val Varaita che ho fatto insieme alla mamma della futura sposina e così, mentre lei impastava queste speci di gnocchi-trofiosi (ecco, questo è un mio neologismo, perché hanno l’impasto degli gnocchi, ma la forma di una sottospecie di trofia...e non chiedertemi come mai loro li chiamano Ravioles perché proprio non lo so!) con la farina normale, io, nella mia spianatoietta, impastavo i miei “sglutinati” cercando di copiare il meglio possibile la mia “maestra”.
Certo il risultato non è impeccabile, ma erano superbuonissimi comunque...il trucco?! Il tumin del Mèl, un tipo di formaggio a pasta molle che si mette nell’impasto...ha un sapore che non so paragonare ad altri formaggi...non saprei, una sorta di stracchino, ma più sodo e meno acido, gusto per catalogare vagamente sapore e consistenza.
Le dosi lasciano un po’ a desiderare perché per gli gnocchi si va a occhio :)
Ravioles alla Val Varaita
Per una porzione bella abbondante:
1 patata e mezzo (farinosa)
farina mix it della Schar
1/4 di tumin del Mèl
Per condire:
olio evo
burro
panna
pepe
parmigiano
Fate bollire le patate con la buccia, spellatele e passatele allo schiacchia-patate. Aggiungete farina poco per volta, aggiungete anche il tumin e impastate aggiungendo farina se necessario, fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Prelevatene un po’ e fate un cilindro del diametro di 1 cm e tagliatelo come per fare gli gnocchi, poi passateli tra l mani come se voleste assottiglialo un po’ dandogli la forma che vedete nella foto (i miei non sono proprio uno splendore, ma l’idea è quella!!!).
Mettete a bollire abbondante acqua salata.
In un pentolino mettete un po’ d’olio evo, un pochino di burro e quando sono caldi aggiungete un pochino di panna. Questo sarà il condimento.
Buttate giù i ravioles e quando vengono a galla scolateli e metteteli in una pirofila, irrorateli con il condimento e spolevrateli con il parmigiano.